Ferrari lavora sui dettagli: attesi ulteriori miglioramenti in Olanda
- Postato il 22 agosto 2025
- Formula 1
- Di Virgilio.it
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Le differenze sospensive della Ferrari contano. Sì, perché la Rossa, oltre ad adottare il pull-rod all’avantreno per il 2025, ha poi modificato lo schema a tirante posteriore per trovare un equilibrio migliore al retrotreno e gestire meglio la dinamica del veicolo. Era questo l’obiettivo, in parte centrato, che nella seconda parte del mondiale potrebbe offrire ulteriori passi avanti a livello competitivo.
Le aspettative della rossa
Il mondiale 2025 entra nella sua fase finale e a Maranello ci si interroga su quanto la SF-25 potrà ancora crescere. Restano dieci tappe prima del gran finale e, realisticamente, l’obiettivo del Cavallino Rampante non può che essere il secondo posto tra i costruttori. Una posizione che alla Rossa pesa, ma che in un contesto complicato come quello attuale rappresenta pur sempre un traguardo di rilievo.
Leclerc in Ungheria ha mostrato un passo da vittoria, e senza il guasto tecnico avrebbe potuto giocarsi il successo, sebbene analizzando a fondo le dinamiche della corsa McLaren avrebbe vinto ugualmente con ogni probabilità. Ma il segnale resta. Lascia uno spiraglio di fiducia. Nonostante le MCL39 sembrino ormai avviate a conquistare entrambi i titoli, c’è consapevolezza che qualcosa si possa ancora portare a casa.
La pausa estiva diventa un’occasione fondamentale per riflettere e pensare l’ottimizzazione del gruppo sospensivo posteriore presentato in Belgio. Parliamo di un elemento che può rivelarsi decisivo nel tentativo di ridurre il gap sui britannici. Alcuni link sono stati riposizionati, insieme a piccoli interventi sugli elementi smorzanti: non rivoluzioni, ma “finezze” pensate per correggere difetti senza snaturare l’impianto della vettura.
Compromessi aerodinamici e la scelta del tirante: rischi e motivazioni
L’aggiornamento ha però portato con sé un inevitabile incremento di peso, aspetto che Vasseur non ha di certo nascosto. L’adattamento della vettura, progettata inizialmente per una sospensione posteriore differente, si è trasformato in un compromesso necessario. Il francese lo ha definito una sorta di rattoppo, sottolineando come la modifica non fosse nei piani iniziali del team di Maranello. Ciononostante il giudizio resta molto positivo.
La risposta della vettura, pur con i suoi limiti, ha seguito la direzione prevista. Un update che poteva arrivare prima, ma per diversi problemi ha ritardato più del previsto. In parte i grattacapi legati al fondo sono minimizzati e questo è senz’altro un bene. Tutte le squadre si confrontano con il delicato equilibrio tra abbassare l’auto il più possibile e preservare l’usura del pavimento. Ferrari, su questo punto, ha sofferto più del previsto.
L’incapacità di mantenere la vettura alla giusta altezza ha impedito di sfruttare appieno il potenziale aerodinamico, bloccando l’ingresso nella finestra operativa ideale. C’è poi un’altra questione legata all’anteriore. La Rossa ha abbandonato il push-rod per passare allo schema a tirante. Non si è trattato solo di un cambio di cinematica, però. Parliamo infatti di una revisione complessiva nella disposizione spaziale dei bracci del gruppo sospensivo. Una decisione presa con l’intento di aprire nuove strade di sviluppo.
Il rischio era evidente: le wing car sono molto sensibili alle variazioni geometriche sospensive e un passo così importante poteva essere rischioso nell’ultima stagione di stabilità regolamentare. Maranello ha deciso di osare, benché avesse a disposizione l’esempio di McLaren che, prima di accedere a tutti i vantaggi del pull-rod anteriore a livello aerodinamico, ha impiegato più di un anno.
Un percorso che potrebbe semplificarsi
In definitiva, la sospensione posteriore della Ferrari, modificata a partire dal Gran Premio del Belgio, non può essere giudicata affatto un fallimento. Al contrario, si sta dimostrando un’evoluzione utile, seppur arrivata più tardi del previsto. Vasseur lo ha ribadito: i benefici potevano essere più consistenti con tempi di implementazione più rapidi. Tuttavia, va ricordato che i problemi non sono stati cancellati, ma solo ridotti a un livello gestibile.
Ora resta da capire se questa strada potrà regalare anche qualche vittoria prima della bandiera a scacchi finale del 2025. L’impressione è che l’ultimo terzo di campionato sarà utile non solo per cercare gloria, ma anche per costruire le fondamenta del 2026. Nel frattempo, già dal GP d’Olanda, la Rossa vuole realizzare un ulteriore passo in avanti sul rendimento, convinta che possa ottimizzare maggiormente la performance della SF-25.