Ferrari peccato originale SF-25: il plank di Leclerc a rischio squalifica come in Cina, Russell smaschera il bluff

  • Postato il 4 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Un vecchio detto popolare recita che “chi nasce tondo non muore quadrato”. Insomma la natura delle cose non si può cambiare o stravolgere. La regola vale anche in F1 seppur regno della tecnologia per antonomasia. Concetto applicabile in vino veritas alla Ferrari SF-25.

Una monoposto nata male. Con dei problemi endemici, una sorta di peccato originale che nemmeno il nuovo fondo e la nuova sospensione sembrano essere riusciti a redimere/guarire. Dalla Cina all’Ungheria non sembra cambiato nulla. A Shanghai ci fu la squalifica di Hamilton per l’usura eccessiva del fondo, all’Hungaroring si è rischiata la stessa cosa. E al di là delle dichiarazioni di facciata del team, da Vasseur allo stesso Charles, a smascherare la recidività della monoposto di Maranello ci ha pensato George Russell.

Leclerc dall’altare alla polvere tra mille dubbi

Può una monoposto cambiare così radicalmente la sua competitività nell’arco del week end, addirittura nella stessa gara? Sì se si chiama Ferrari. In Ungheria un film già visto per la rossa. Leclerc che firma la pole, che mette insieme 40 giri perfetti mettendo in riga le imbattibili McLaren. Al netto della strategia di Norris, Charles col passo della prima metà corsa se la sarebbe giocata con l’inglese nel finale, così come ha fatto Piastri attaccando Lando a due giri dalla fine, quasi rischiando la frittata in casa McLaren.

Ed invece Leclerc ha avuto un crollo, dell’ottavo grado della scala Mercalli citando il film Compagni di scuola di Verdone. Dopo il 2° pit stop nulla è stato più come prima per il monegasco che, tra un’invettiva e l’altra urlata in radio al muretto Ferrari pensando chissà a che cosa, ha perso non solo la chance di vincere ma perfino il podio.

L’arrampicata sugli specchi Ferrari

A fine gara si è un po’ assistito al più classico teatro dell’assurdo di Ionesco. Da una parte Leclerc dava una versione, dall’altra Vasseur ne dava un’altra tra problemi al telaio, pressioni gomme e pneumatici poco performanti. Il team di Maranello si è sbizzarrito dando l’impressione di brancolare nel buio sulla comunicazione all’esterno. Come se si fossero affrettati a dare una versione all’impronta al pilota dopo gli audio rabbiosi rifilati al povero Bryan Bozzi mentre il team principal parlava di altro in tv.

Da Russell tana per la Ferrari

A sparigliare il campo ci ha pensato George Russell. Il pilota della Mercedes ha seguito Leclerc per qualche giro quando il monegasco era già ampiamente in crisi nel finale di gara. Dopo un paio di tentativi parati da Charles ai limiti del regolamento (verrà poi penalizzato di 5 secondi e punito con un punto sulla patante) alla fine l’inglese ha passato la rossa.

Secondo Russell, nelle dichiarazioni post gara, la Ferrari avrebbe avuto problemi di usura del fondo e ha dovuto aumentare la pressione degli pneumatici nello stint con gomme dure per alzare la vettura, disputando il resto della gara con una mappatura del motore differente.

Retroscena Gp Ungheria: Leclerc rischiava la squalifica come in Cina

La versione di Russell sembra coincidere con le reali motivazioni che hanno decretato il turn heel della Ferrari di Leclerc. La SF-25 funziona, va forte solo quando viene abbassata da terra al minimo ma questo comporta una eccessiva usura del plank, il pattino sotto il fondo della monoposto. Che per regolamento a fine gara deve rimanere entro certi parametri, pena la squalifica.

Riavvolgendo il nastro del Mondiale deludente della Ferrari fin qui disputato come non andare con la mente al Gran Premio della Cina quando proprio la monoposto di Hamilton fu squalificata (al pari di quella di Leclerc trovata sottopeso) a causa dell’eccessivo consumo del plank.

Insomma nonostante il nuovo fondo che ha esordito in Austria, la nuova sospensione che ha debuttato in Belgio sembra sempre che la Ferrari debba lavorare in un limbo sottilissimo per alzare la macchina ed evitare lo sfregamento del plank ma se la alzi perdi prestazione, e tenerla il più bassa possibile per avere un ritorno di prestazione. Il limite è molto sottile.

In Ungheria la rossa #16 ha fatto la pole essendo molto bassa, poi in gara ci si è accorti del rischio e si è deciso di aumentare le pressioni delle gomme e intervenire sui giri motore per rialzare la macchina da terra con ripercussioni sulle prestazioni. Un cul-de-sac senza via d’uscita essendo arrivati a metà stagione.

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Virgilio.it

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