Ferrari, pesa l’errore di valutazione su Lewis Hamilton

  • Postato il 12 maggio 2025
  • Formula 1
  • Di Virgilio.it
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L’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari si può considerare un vero e proprio “fuori programma”. Sainz sembrava infatti destinato a continuare la collaborazione con il Cavallino Rampante ancora per lungo tempo. Del resto, lo stesso Vasseur ha sempre speso ottimi giudizi e parole di elogio in merito all’operato del pilota iberico. Poi, tramite un blitz del “presidentissimo”, si chiude un accordo milionario che oggi fa molto discutere.

È tutta colpa della SF-25

L’arrivo del sette volte campione del mondo alla Rossa è una scelta precisa di John Elkann, che ha imposto alla storica scuderia italiana lo sbarco del plurititolato ex Mercedes a Maranello. Va detto che il manager di Draveil ha accolto con favore l’operazione condotta dal nipote di Gianni Agnelli. Mossa che, nelle intenzioni del top management, doveva essere il provvedimento risolutivo per tornare al top dell’onda.

L’arrivo del mito della F1 in Italia, tuttavia, ha messo ulteriore pressione alla squadra di Via Abetone Inferiore 4. Un esempio è la sorta di sudditanza psicologica di un grande professionista come Riccardo Adami, che, malgrado abbia lavorato con un campione del calibro di Sebastian Vettel, sembra perennemente a disagio nelle comunicazioni con il suo pilota, specie sulla distanza dei 300 chilometri.

Riccardo Adami (Ferrari)
Fonte: Getty Images
L’italiano Riccardo Adami (Ferrari), ingegnere di pista di Lewis Hamilton

La sintonia tra chi stringe il volante e chi lo dirige richiede precisione e conoscenza assidua. Serve tempo affinché la comunicazione possa essere accettabile da ambo le parti. Quando arrivò Carlos Sainz, le cose sono andate in maniera differente, considerando pure la “vicinanza di cultura” tra la Spagna e il Bel Paese. Intendiamoci, a scanso di equivoci: Hamilton non può certo essere visto come un problema per la Ferrari.

Il suo palmarès parla piuttosto chiaro. Ciò malgrado, per rendere al massimo, il britannico deve essere messo nelle condizioni desiderate affinché possa esprimere tutto il suo talento. Capacità per il momento in parte assopite, perché il caos tecnico che in questo momento aleggia tra le fila della Rossa lo sta spegnendo. La SF-25 non è competitiva e, per di più, non si addice allo stile di guida dell’inglese.

Sovrastimare lo scenario: Ferrari sa fare pur questo

Erroneamente, Ferrari ha pensato che Lewis potesse trascinare il team al trionfo. Le classica nozze con i fichi secchi. Non è che il Re Nero non lo possa fare, d’altronde alla Mercedes ha svolto questo ruolo per tante annate. Tuttavia, immaginare che potesse essere sufficiente il suo talento per tornare sull’olimpo del mondo in F1 rientra nella categoria dei pensieri alquanto ottimistici. Per essere ancora più precisi: una condizione utopica in F1.

A perorare la causa del quarantenne, ecco chi lo conosce meglio di tutti gli altri. Quel Toto Wolff, ancora ferito per l’abbandono repentino e inatteso di Lewis, ma comunque sempre suo primo sostenitore. L’austriaco tocca giusto il tasto dolente, centrando appieno il nocciolo della questione relativo alla collaborazione con la Ferrari. È il team di Maranello che deve reagire, fornendo una vettura rivisitata con aggiornamenti mirati sulla SF-25.

La vittoria nella gara sprint in Cina e il podio di Miami, sempre nella mini gara di 100 chilometri, attestano quanto siano intatte le abilità di Lewis. L’inglese e spesso è nervoso e si sfoga in radio, in quanto, per fare un esempio lampante, non capisce come un muretto box, fornito della massima tecnologia e dove lavorano più di 50 persone (sommando il remote garage), debba spesso sbagliare o nemmeno vedere la strategia corretta.

Il problema non è Lewis, è la SF-25: una concetto che dovrebbe essere sempre presente nelle teste pesanti del team italiano. L’atteggiamento della Ferrari sta facendo rimpiangere Sainz, dove lo spagnolo, abituato ai problemi del team, si era ormai adattato fornendo un rendimento più alto. Non si può portare a casa il pilota più vincente della storia e fargli guidare un trabiccolo disubbidiente auspicandosi miracoli: un errore imperdonabile…

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Virgilio.it

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