Ferrari, Vasseur rischia il posto? Attesa una decisione: cosa c’è di vero
- Postato il 20 giugno 2025
- Formula 1
- Di Virgilio.it
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Ferrari è in forte difficoltà. Una stagione partita per spaccare il mondo che, in pochi giri di pista nei test del Bahrain, si è dimostrata fallimentare. Il senso dello scritto non è ribadire l’insolvenza del Cavallino Rampante verso gli obiettivi preposti. Al contrario, cercheremo di analizzare la situazione e in qualche modo predire il futuro. Sì, il domani, che di fatto resta la questione più importante a cui pensare.
L’ora della verità è oramai arrivata
La comunicazione del team di Maranello fa acqua da tutte le parti. Uno dei grattacapi della Rossa che sta aumentando la pressione in un ambiente già di per sé su di giri. Quando ci sono una miriade di problemi, e una scuderia non dà alcun tipo di spiegazione, è chiaro che si crea un certo malcontento tra i tifosi. Questa politica non è nuova. Esiste oramai da decenni e continua, non si sa perché, a fare presenza indisturbata nel paddock.
Vasseur è finito nel mirino della stampa e un motivo esiste. Voler dribblare in continuazione ogni domanda mirata a capire ha portato a questo. Non è possibile scappare sempre alle risposte di chi spende il suo tempo. E ci riferiamo ai milioni di tifosi, non certo ai giornalisti. Svelare i segreti più reconditi di un gruppo di lavoro che opera in F1 non è corretto a prescindere. Ma non lo è nemmeno il contrario.
Specie quando il team principal di una storica scuderia tende a fornire “spiegazioni fantasiose”. Ci riferiamo, ad esempio, al famoso “potenziale inespresso“, narrazione peraltro ampiamente smentita dalla pista e pure dai protagonisti diretti, i piloti, che dopo alcune gare hanno fatto chiarezza su questo punto. Senza contare giustificazioni come “Nel T1 eravamo i più veloci” (qualifica Canada, n.d.s.), che assomiglia parecchio a uscite del tipo “Però abbiamo fatto il giro veloce” (Elkann).
Ricorderete infatti l’Azerbaijan 2019, quando la Rossa prese una sonora scoppola da Mercedes e il presidentissimo se ne uscì con questa considerazione del tutto fuori contesto, un po’ come la sua capacità di comprendere la F1. Sembra impossibile, ma è così. “Ora, come detto, guardando al futuro, cosa ci si deve aspettare dal domani?” Non parliamo delle correzioni sulla SF-25. Il mondiale è andato, e poco importa il risultato di questa stagione.
La priorità della Ferrari
Bisogna saper accettare la sconfitta. Chi vuole tornare a vincere fa un ragionamento del genere. E non importa l’ennesima figura barbina. È decisamente più utile alla causa, di fatti, sbandierare ai quattro venti (stampa) gli errori commessi e da lì ripartire. Sì perché nel 2026 – spoiler – la massima categoria del motorsport vivrà la più grande trasformazione della sua esistenza. Regolamento tecnico che prevede una serie di cambiamenti brobdingnagiani.
Nuove monoposto: addio alle wing car ad Effetto Venturi, misure più piccole, gomme rivisitate, power unit di seconda generazione con tanto di “modalità override” e l’aerodinamica attiva. Ecco pertanto che, come lo stesso Lewis Hamilton ha suggerito, considerando l’inutilità della stagione in corso, purtroppo, il team deve passare al massimo impegno verso l’anno venturo.
A guidare il progetto ci sarà ancora Frédéric Vasseur? È proprio questa la domanda da un milione di dollari che tutti stanno facendo. Le uscite contro i giornalisti di Fred sono alquanto imbarazzanti. Incolpare la stampa per i risultati in pista è qualcosa di inaccettabile, che di fatto fotografa alla perfezione lo stato di caos che in questo momento abita in pianta stabile la sede di Via Abetone Inferiore 4.
La posizione di Vasseur
Di recente, alcuni media italiani hanno riportato la presunta bomba: Vasseur sarebbe fortemente a rischio di lasciare la scuderia. Il francese ci scherza su e, alla première della F1, quando una giornalista francese gli domanda a proposito di un’ipotetica carriera da attore, Fred risponde: “Perché no, in fondo sto cercando lavoro…”. Il tutto accompagnato da una fragorosa risata stile zio avvinazzato al matrimonio.
A quanto sembra, il transalpino pare tutto tranne che preoccupato. Una cosa è chiara, e la nostra redazione può confermarlo da fonti dirette: la situazione all’interno della gestione sportiva è tutt’altro che tranquilla o serena. Al contrario, si respira un’aria pesantissima in fabbrica. L’ambiente è parecchio teso e le voci che arrivano dall’interno sono numerose ma contrastanti sul futuro di Vasseur.
Quello che possiamo aggiungere è il seguente: al momento, una reale decisione non è ancora stata presa. L’appoggio incondizionato non c’è più. Tuttavia, all’interno di questo ragionamento vanno sommati diversi punti importanti per capire al meglio la situazione. Anzitutto il top management ha valutato il lavoro svolto da Fred sino all’inizio del mondiale 2025, giudicato molto buono dall’attuale dirigenza della Rossa.
Poi c’è la questione inerente al corpo normativo. Non sembra infatti intelligente cambiare la direzione sportiva di un team alle soglie di una nuova era. Ferrari lo ha già fatto nel recente passato e non ha funzionato. Per ultimo, l’eventuale sostituto. Se il transalpino dovesse essere allontanato da Maranello, chi sarebbe il sostituto? Solo due figure sembrano in grado di assicurare un vero salto di qualità con garanzie concrete: Horner e Wolff.
Ma in entrambi i casi parliamo di scelte impossibili. Toto non è “solamente” il team principal della Mercedes, ma bensì co-proprietario, con una partecipazione attiva del 33% nella società. Anche Christian è super coinvolto nel progetto Red Bull, essendo anche CEO. Inoltre, di recente, pur essendo lusingato, ha fatto sapere che la squadra di Milton Keynes è la sua famiglia e non ha la minima intenzione di abbandonarla.
Coletta al posto di Vasseur? Anche no…
Resta la pista Coletta, il boss della Ferrari nel WEC che sta collezionando trionfi a ripetizione. Antonello è un ottimo tecnico per la categoria nella quale milita, ma la sua esperienza nel mondo della massima categoria è pari a zero. Per di più va detta un’altra cosa. Il progetto endurance della Rossa è nato “a causa” del budget cap, per ri-allocare una grossa fetta del personale di F1.
I suoi meriti vanno applauditi, ma se il marchio italiano non fosse entrato nel WEC, il nome di Coletta sarebbe pressoché sconosciuto, nonostante la qualità del suo lavoro nei campionati GT. A nessuno sarebbe mai passato per la testa di proporlo come candidato. Con tutto il rispetto per il romano, la Formula 1 è un’altra cosa. Inoltre, alla Ferrari non serve a tutti i costi un nuovo team principal: ciò che farebbe davvero comodo alla causa è un programma di lavoro ben definito.

Serve un piano studiato ad hoc e tecnici navigati, che al momento mancano al team. La massima categoria del motorsport non è il calcio. Oltretutto, “cambiare allenatore” può funzionare quando la qualità c’è ma non viene valorizzata. Nel caso del team italiano, però, sebbene il livello sia buono, non raggiunge ancora l’eccellenza mostrata da altre squadre. È da qui che la Ferrari deve ripartire. Se l’unica mossa per tornare a vincere è sostituire Vasseur con Coletta, allora prepariamoci ad altre cocenti delusioni.