Ferrovia a monte, la proposta che punta a non spostare le stazioni di Albenga, Ceriale e Alassio: “Siamo ancora in tempo”

  • Postato il 13 settembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico settembre 2025

Provincia. Spostamento della ferrovia a monte tra Finale Ligure e Andora: e se si riuscissero a “salvare” – nella loro attuale posizione – le stazioni di Ceriale, Albenga e Alassio? L’idea, messa nero su bianco, porta la firma di Massimo Sciutto, geometra finalese, che ha deciso di lanciare una proposta alternativa al progetto di raddoppio ferroviario attualmente in discussione.

L’8 settembre scorso si è tenuta la tanto attesa Conferenza dei Servizi: un passaggio chiave e propedeutico all’approvazione dell’opera. Ma tra l’annuncio e le ruspe c’è di mezzo non solo la burocrazia, ma anche una valanga di soldi e, soprattutto, una montagna di espropri: se ne contano circa 28 a Borghetto e ben 70 nell’albeganese.

Ed è proprio in questo spazio che si inseriscono le ipotesi alternative, come quella di Sciutto, ben consapevole – come tanti savonesi che sentono parlare di quest’opera da oltre cinquant’anni – che sia ancora presto per brindare al primo scavo. Secondo il geometra finalese, si potrebbe immaginare un nuovo tracciato diverso, capace di scongiurare – quanto meno – lo spostamento delle stazioni di Ceriale, Albenga e Alassio, mantenendole nelle loro attuali sedi, a differenza di quanto previsto dal progetto di RFI.

La stazione di Ceriale, in particolare, rimarrebbe dove si trova oggi ma potrebbe essere trasformata in una stazione comune con Borghetto Santo Spirito, che invece perderebbe invece la sua. Un modello simile a quello già applicato a Spotorno-Noli, dove due Comuni vicini condividono un unico scalo ferroviario.

Il “come realizzare” tutto questo ora lo vediamo, ma per inquadrare il tema ricordiamo che il progetto ufficiale prevede la costruzione di una nuova linea a doppio binario spostata – completamente – a monte tra Finale e Andora: 32 chilometri di tracciato, 25 dei quali in galleria.

DALLA STAZIONE DI CERIALE

Va precisato che quella di Sciutto resta un’ipotesi alternativa, elaborata in autonomia e – come spiega lui stesso ai microfoni di IVG – “senza alcuna pretesa di sostituire il tracciato definitivo predisposto da RFI, ma con l’intento di offrire spunti utili per una più ampia valutazione delle soluzioni possibili”.

La proposta parte da un concetto semplice: “Chi vive nella zona conosce i problemi, mentre chi fa un bando a livello europeo, per esempio, probabilmente non li conosce. Pensiamo solo alle difficoltà che incontriamo d’estate a causa delle infrastrutture”. Un esempio su tutti? Loano. Qui i passaggi a livello che tagliano in due la viabilità sono ben sette, un record provinciale. Con il progetto RFI discusso in Conferenza sparirebbero tutti.

Il documento di Sciutto, consultabile tramite Google Earth caricando un file (qui il link per scaricarlo e caricarlo nell’apposita sezione), mostra la sua visione alternativa nel dettaglio. Vi proponiamo qui sotto per comodità una schermata complessiva del “progetto” immaginato da Sciutto.

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Il progetto alternativo di Sciutto su Google Earth

L’idea alternativa

“Il punto di partenza di questa valutazione – spiega Sciutto – è il riconoscimento che il tratto compreso tra Finale Ligure e Borghetto Santo Spirito presenta limitate possibilità di modifica. L’intensa urbanizzazione che ha interessato i Comuni di Borgio Verezzi, Pietra Ligure, Loano e Borghetto S. Spirito ha infatti saturato gli spazi disponibili, rendendo complessa l’individuazione di un tracciato alternativo. Diversamente, uno scenario più flessibile potrebbe essere ipotizzato nel tratto da Ceriale ad Andora, in questa sezione, il riutilizzo del tracciato esistente offrirebbe vantaggi significativi per i centri urbani. Le stazioni di Ceriale e Albenga potrebbero essere mantenute nelle loro attuali posizioni, conservando la preziosa vicinanza al mare e al centro cittadino. Si potrebbe inoltre valutare la realizzazione di una stazione condivisa tra Ceriale e Borghetto S. Spirito, replicando il modello già adottato per Spotorno-Noli”.

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I binari della stazione di Ceriale, oggi a pochi passi dal mare

Sul piano tecnico, la proposta non prevede grossi stravolgimenti: “L’unico intervento di rilievo sulla linea esistente riguarderebbe il raddoppio dell’attuale binario unico in località Vadino (Albenga), dalla stazione fino all’imbocco della galleria Colombera. Da questo punto, un nuovo tunnel a doppio binario collegherebbe direttamente la linea ad Andora. Particolarmente interessante risulta la soluzione per Alassio: l’edificio storico della stazione verrebbe integralmente preservato nella sua posizione attuale, mentre la tratta di attraversamento della città vedrebbe i binari correre interrati, a circa 5 metri sotto il livello del mare. Una configurazione simile, seppur con caratteristiche diverse, è già presente in Liguria presso la stazione sotterranea di Genova Piazza Principe, dove la struttura storica è stata mantenuta e integrata con binari a quota ribassata”.

Questi i numeri della proposta di Sciutto: 32 km di tracciato complessivo (24 nuovi e 8 recuperati dall’esistente), 21 km di gallerie, quattro in meno rispetto alla proposta ufficiale.

E i tempi? La Conferenza dei Servizi è partita: la strada sembra tracciata. Ma Sciutto resta fiducioso: “Presumo che vi possano essere ancora i margini temporali per valutare ipotesi come questa, al fine di evitare il maggior numero di espropri di terreni agricoli e il decentramento della/e stazione/i ferroviaria/e verso l’entroterra. Si potrebbe quindi presentare una variante parziale al progetto già predisposto da RFI. Per quanto riguarda la cantierizzazione, la stessa non subirebbe ritardi con l’avvio delle opere nel tratto tra Finale Ligure e Borghetto S. Spirito, come previsto dallo stesso progetto RFI. Contestualmente, si potrebbe predisporre una variante da Borghetto S. Spirito ad Andora, deviando il tracciato all’altezza del casello autostradale di Borghetto in direzione Capo Borghetto e, al di sotto del Monte Piccaro, ridiscendere con un tunnel verso il mare, ricollegandosi alla stazione di Ceriale e proseguendo con gli interventi descritti”.

E non è tutto: “Qualora, dopo l’esecuzione del primo tratto tra Ceriale e Finale Ligure, si optasse per mantenere l’attuale soluzione progettuale di RFI (tutta nell’entroterra), la galleria sotto il Monte Piccaro (circa 1.500 metri), prevista in questa ipotesi, potrebbe essere riadattata come tratto di collegamento veicolare (tipo variante Aurelia) diretto tra Ceriale e il casello autostradale di Borghetto S. Spirito, bypassando Capo Borghetto e il suo centro cittadino che durante la stagione estiva appaiono sempre particolarmente congestionati”.

Insomma, il dibattito sullo spostamento della ferrovia a monte è apertissimo.

Intanto la Conferenza dei Servizi ha fatto scattare il cronometro: 60 giorni per raccogliere osservazioni, poi due mesi per l’approvazione, 180 giorni per la gara di appalto, la progettazione esecutiva e infine il via ai lavori. Tempi lunghi: 7-8 anni di cantieri, con un investimento stimato in 2,5 miliardi di euro.

Sempre che, lungo il percorso, non si apra uno spiraglio per idee alternative come quella del geometra finalese.

Autore
Il Vostro Giornale

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