Fiat Grande Panda, produzione a rilento: operaio rivela i motivi

  • Postato il 3 maggio 2025
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  • Di Virgilio.it
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A un anno dall’annuncio ufficiale, la Fiat Grande Panda ancora fatica a partire davvero. Il tempo passa, gli ordini si accumulano, ma le auto non escono dagli stabilimenti con la velocità che ci si aspetterebbe. A Kragujevac, in Serbia, dove dovrebbe avvenire la produzione in serie, la linea va avanti a singhiozzo. I macchinari ci sono, i turni sono attivi, eppure l’attività arranca.

Un operaio vuota il sacco

Un operaio italiano, trasferito da Melfi a Kragujevac per seguire da vicino l’avvio del nuovo modello, ha raccontato tutto a Milano Finanza, scegliendo però di restare anonimo. Le sue parole sono allarmanti: “Di Grande Panda ne facciamo ogni giorno quasi 125, mentre di C3 ne facciamo sì e no una decina”. Numeri lontanissimi da quelli previsti inizialmente. L’obiettivo, sulla carta, era raggiungere quota 500 vetture al giorno tra Grande Panda e Citroën C3, accomunate dalla stessa piattaforma e dalla stessa linea. Ma oggi la realtà dice altro. Si lavora a ritmo ridotto, e non per scelta.

Sempre secondo l’operaio: “Quando manca il materiale, la produzione si ferma. Poi si riprende quando arrivano i pezzi”. Uno stop and go continuo che allunga i tempi, frustra i lavoratori e lascia i clienti in stand-by. Ogni giorno c’è da rincorrere quello che manca: a volte è un cablaggio, a volte una centralina, a volte un intero componente. La questione dei componenti riguarda tutta l’industria auto. È un’eredità della pandemia, e rimane con la fine dell’emergenza. Anzi: il problema si è cronicizzato. Troppi fornitori, troppa instabilità logistica, troppe variabili. Si cercano soluzioni, intanto, però, i numeri tolgono serenità.

Jean Philippe Imparato, ex leader di Alfa Romeo e attuale numero uno del gruppo per il mercato europeo, ha ammesso pubblicamente di avere un ammanco di 20.000 vetture ibride. Il motivo? Sempre lo stesso: pochi pezzi. In particolare, i cambi automatici. E senza quelli, tutte le nuove MHEV – le mild hybrid con cambio di serie – restano ferme, incomplete, bloccate.

La Grande Panda, o “Pandona” come viene chiamata in gergo, doveva segnare una svolta per il marchio Fiat. Nuovo stile, produzione moderna, lancio internazionale. Invece, a pochi mesi dall’uscita ufficiale, si va avanti col freno a mano tirato. I clienti aspettano, le officine rallentano, e gli stabilimenti provano a reggere il colpo. Sul campo, tra i capannoni, ci lavorano operai resilienti disposti a spostarsi da un Paese all’altro per dare una mano. Ma pure loro, come la “gola profonda”, lo notano: i conti faticano a tornare.

Speranze e incognite

Da Stellantis fanno sapere che il ritmo dovrebbe aumentare nei prossimi mesi, anche grazie a nuovi ingressi in fabbrica. In parallelo, si lavora per migliorare la fluidità logistica e la stabilità del rifornimento delle parti. Ma fino a quando i materiali non arriveranno con regolarità, ogni promessa resta appesa. Le Case, oggi, non combattono solo tra loro. Combattono contro una filiera fragile, dove basta un piccolo intoppo per bloccare una catena intera. Nel frattempo, a chi aspetta la sua Grande Panda nuova toccherà armarsi di pazienza. Perché produrla, oggi, è più complicato di quanto sembri.

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