Fiat Topolino dei Carabinieri, minicar elettrica per centri storici
- Postato il 11 giugno 2025
- Auto
- Di Virgilio.it
- 1 Visualizzazioni

All’inizio sembrava una burla da social. Uno di quei post che scorri la sera, ti strappano un mezzo sorriso e via, te li dimentichi. Una Fiat Topolino con la livrea dei Carabinieri? Ma dai. Poi però è uscita una foto autentica, postata su Instagram da una delle pagine più seguite tra gli appassionati di mezzi d’emergenza. E lì, lo stupore ha lasciato posto alla curiosità.
La notizia ha fatto il giro del web, è rimbalzata sui forum, ed è finita dappertutto. La domanda si è fatta seria: davvero useranno una “scatoletta” a batterie per fare ordine nei centri storici? E la risposta, per quanto spiazzante, è sì. Perché nei quartieri a misura d’uomo, l’efficienza ha la forma della presenza. E la Topolino, a suo modo, è sempre lì.
Livrea a tema
Quattro esemplari esistono davvero. Uno destinato a Venezia, uno a Capri, gli altri due in attesa di conferma. Non è dato conoscere se inseguiranno delinquenti in fuga, però una cosa è certa: il crimine nei vicoli ha i giorni contati. Immagina: spazio stretto, due ragazzi in scooter svoltano veloci, spariscono nel labirinto veneziano. E dietro, silenziosa e testarda, accorre lei: Topolino elettrica, 5,4 kWh di batteria, livrea blu, lampeggianti LED montati sul muso, e un Carabiniere alla guida che ha già fatto pace con l’idea di salire al volante di una minicar.
La piccola insegue col fiato corto, in compenso passa dove gli altri restano incastrati. È il veicolo perfetto per quelle zone dove un’auto normale non entra e uno scooter è troppo anonimo per farsi rispettare. E l’estetica è da giocattolo serio, che a guardarla bene sembra un manifesto di ribellione: compatta, buffa, stranamente autorevole. Con quel badge dei Carabinieri sul cofano e sulle fiancate, fa l’effetto di un bambino in smoking: ti fa sorridere, poi cominci a prenderla sul serio. Parcheggia dove altri nemmeno ci provano, si gira su sé stessa, e soprattutto evita di consumare troppo o di svegliare un intero vicinato.
Perfetta per i centri storici italiani
In città dove il silenzio è un miraggio e trovare un buco per lasciare l’auto pure, la microcar è diventata una specie di leggenda urbana. E adesso che veste i colori dell’Arma, ha fatto un passo in più: da reginetta del parcheggio a vigilessa tascabile. Qualcuno ironizza, ovviamente. I meme girano da giorni. Qui, piuttosto di analizzare i freddi numeri, sarebbe il caso di valutare il contesto: vicoli stretti, calli, strade dove tutto si blocca tranne chi sa muoversi in punta di piedi. In scenari del genere, occorrono veicoli funzionali, proprio come la Topolino.
Per decenni, il mezzo dell’Arma è stato sinonimo di presenza, di potenza. Alfa, Jeep, perfino la mitica Gazzella: silhouette riconoscibili a distanza, rumore di fondo di un’autorità. A tal proposito, per restare in tema, il sindacato dei Carabinieri ha nei giorni scorsi denunciato l’inadeguatezza dell’Alfa Romeo Tonale riscontrata nello svolgimento del servizio, a causa della presunta scomodità. La minicar è una mossa da scacchista urbano: sacrificare l’apparenza per guadagnare agilità, nel segno della discrezione.