Fiducia di consumatori ed aziende in calo ad aprile. Aumenta il timore dell’inflazione
- Postato il 29 aprile 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Per l’economia tira una brutta aria, aziende e consumatori se ne accorgono. Ad aprile, rileva l’Istat, sia il clima di fiducia dei consumatori, che l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sono stimati in diminuzione (da 95 a 92,7 e da 93,2 a 91,5 rispettivamente). In particolare, “l’indice di fiducia delle imprese diminuisce per il terzo mese consecutivo, portandosi al livello più basso da marzo 2021“. Mentre la fiducia dei consumatori esprime “un generalizzato peggioramento delle opinioni” per il secondo mese consecutivo. Per le imprese il calo è dovuto ad un peggioramento diffuso a tutti i settori” “debolmente positivi” solo gli ordini nella manifattura e “commercio al dettaglio”.
La rilevazione di aprile dell’indagine rapida sulla produzione industriale del centro studi di Confindustria, tra le imprese di grandi dimensioni associate a viale dell’Astronomia, rileva a sua volta “aspettative in peggioramento rispetto al mese precedente”. Il numero di intervistati convinti che la produzione rimarrà stabile è pari a poco più della metà del campione (51,8%). Le imprese intervistate che credono in un aumento della produzione non superano un quarto degli intervistati (21,4%) e aumentano infine i pessimisti convinti che la produzione diminuirà (26,8%)”.
“Dato pessimo! Nessun effetto Pasqua! Nonostante il mese di aprile sia ricco di festività e ponti, che solitamente inducono all’ottimismo, la fiducia continua a crollare, registrando il dato peggiore da oltre un anno e mezzo, ossia da ottobre 2023 quando era pari a 91,1″, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori commentando il dato Istat sulla fiducia di consumatori e imprese.
A livello continentale scende ancora ad aprile l’indicatore del sentiment economico (Esi) misurato dalla Commissione europea, con un calo di 1,4 punti sia nell’Ue (a 94,4) e sia nell’area dell’euro (a 93,6). L’indicatore delle aspettative di occupazione (Eei) è ulteriormente diminuito nell’Ue (-0,7 punti, a 96,9), ed è rimasto invariato nell’area dell’euro (a 96,5). La Banca centrale europea rileva che le aspettative d’inflazione dei consumatori, in questo caso a marzo, sono rimaste invariate al 3,1%, minimo dal settembre 2021, per quanto riguarda l’inflazione percepita nei 12 mesi precedenti. tuttavia le attese d’inflazione sui prossimi 12 mesi sono aumentate di 0,3 punti percentuali al 2,9%, massimo dall’aprile 2024, mentre quelle a tre anni salgono di 0,1 punti al 2,5%, massimo da marzo dello scorso anno.
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