Finale, operazione antidroga della polizia locale: il cane trova 24 dosi di cocaina dentro la portiera dell’auto

  • Postato il 2 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico giugno 2025

Finale Ligure. Operazione antidroga della Polizia Locale a Finale Ligure, che ha visto in azione gli uomini del Nucleo Sicurezza Urbana associato Finale/Loano e agenti del comando finalese.

Nel pomeriggio del 1 giugno le pattuglie hanno intimato l’alt ad un veicolo già attenzionato da giorni, che faceva la spola fra i rioni della città rivierasca, con fugaci fermate in vari punti del territorio; al volante M.M., un quarantaquattrenne extracomunitario residente a Borgio Verezzi.

L’uomo è stato condotto per accertamenti presso gli uffici di via Ghiglieri, dove il personale di polizia ha perquisito lui e il veicolo senza, inizialmente, trovare tracce di droga. A quel punto è stato chiesto l’intervento dell’unità cinofila in dotazione alla Polizia Locale per approfondire le ricerche: al pastore tedesco Lupo sono stati sufficienti solo alcuni minuti per scovare lo stupefacente, abilmente occultato all’interno della vettura.

Per recuperare l’involucro segnalato dal cane gli uomini della Polizia Locale hanno dovuto smontare una portiera dell’auto. All’interno erano custodite ventiquattro dosi di cocaina, già confezionate e pronte per essere cedute ai consumatori.

M.M.è dunque stato posto in stato di arresto per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e sotto la direzione del pubblico ministero Chiara Venturi della Procura della Repubblica di Savona, che ha coordinato le indagini, si è dato seguito alla perquisizione dell’abitazione. Al termine delle operazioni lo stupefacente è stato posto sotto sequestro, insieme a due cellulari e circa 2.300 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.

Oggi M.M., già gravato da precedenti per lo stesso tipo di reato, è stato processato con rito direttissimo al termine del quale il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari, per consentire alla difesa dell’indagato di approfondire i termini della contestazione.

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Il Vostro Giornale

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