Fiocco arcobaleno per il figlio dell’assessora dem di Padova. Destra all’attacco: “Ideologia malsana”
- Postato il 28 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Lo aveva detto quando era in dolce attesa, lo scorso mese di giugno durante il Padova Pride. Adesso che Aronne è nato, Margherita Colonello assessore al sociale del Comune di Padova, ha mantenuto la promessa. Sulla porta del proprio ufficio ha appeso alcuni fiocchi arcobaleno, invece del tradizionale fiocco azzurro. La scelta non poteva passare inosservata, anche perché la neo-mamma ha pubblicato un post sui social. “Cara bambina, caro bambino, quando verrai al mondo, non ti regalerò il fiocco rosa né azzurro, ma te lo regalerò arcobaleno, perché i colori sono tutti bellissimi. E poi deciderai tu. Spero solo che tu non scelga mai i colori della paura, né di diventare xenofoba oppure omofobo”. Queste le parole pronunciate da Margherita Colonnello nelle scorse settimane al Pride di Padova, prima della nascita del figlio.
Il simbolo della comunità Lgbtqia+, assieme a due immagini della cicogna, è così comparso sulla porta dell’ufficio a Palazzo Moroni, dove il sindaco Sergio Giordani è stato protagonista negli scorsi mesi del riconoscimento anagrafico dei minorenni omogenitoriali. Le opposizioni di centrodestra sono andate all’attacco. Il ministro Matteo Salvini: “Congratulazioni! Ma era proprio necessario tutto questo?”. Il vicesegretario della Lega, generale Roberto Vannacci: “Questa notizia è l’ennesimo esempio dei danni arrecati alle menti più fragili da un’ideologia malsana che fa a pugni con la natura e nega la realtà. La principale vittima, in questo caso, un innocente, che si ritrova una mamma che lo crescerà secondo dei ‘principi’ contronatura”. Il deputato leghista Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione: “Sta strumentalizzando un neonato a fini propagandistici. Lei augura a suo figlio di non crescere omofobo, io gli auguro di non crescere confuso, privo di identità e libero dall’ideologia gender”. Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati: “Alla nascita siamo maschi o femmine. Punto. È la biologia a deciderlo: negarlo è come sostenere che la terra è piatta”.
Di fronte a tanto clamore, l’assessora Colonnello ha deciso scritto un post di replica: “Nostro figlio non ha ancora due settimane. Non avremmo immaginato di dover impiegare questo tempo prezioso sommersi da una polemica nazionale sulla nostra famiglia. I leoni da tastiera si sono scatenati sulla base di una dichiarazione non riportata correttamente, riempiendoci di odio. La ‘bestia’ ha preso il nostro discorso al Pride di Padova, pronunciato tre mesi fa, e lo ha distorto. Ci siamo sentiti di augurare pubblicamente a nostro figlio di scegliere l’arcobaleno come simbolo di amore e pace in un mondo che distorce la bellezza e la varietà della vita al solo bianco e nero. Non gli abbiamo chiesto di decidere se essere maschio o femmina. Gli abbiamo promesso, in una società ancora troppo impaurita, che saremo sempre al suo fianco, qualsiasi cosa deciderà per la sua vita e chiunque deciderà di essere. Questo per noi vuol dire amore di genitori”.
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