Firmato il contratto della sanità pubblica. Cgil e Uil contro: “Risorse inadeguate”. Aumento medio di 172 euro
- Postato il 27 ottobre 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il contratto del settore Sanità della Pubblica Amministrazione è stato firmato. Il via libera al rinnovo 2022-2024, dopo l’intesa di giugno 2025, è stato raggiunto oggi lunedì 27 ottobre nell’incontro all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran). Dopo mesi di trattative, e nonostante il parere negativo di Cgil e Uil, la sottoscrizione arriva grazie al sostegno dei sindacati Cisl Fp Nursind e Nursing up. Fp Cgil e Uil Fpl, come annunciato prima dell’estate, non hanno firmato. I sindacati contestano l’inadeguatezza delle risorse: per Cgil e Uil i fondi non bastano a recuperare l’inflazione. Secondo i calcoli della Fp Cgil, infatti, la distanza è di almeno 10 punti percentuali: a fronte di un’inflazione del 16,5%, gli aumenti medi sono fermi al 5,78%.
Con la firma si chiude la lunga trattativa che ha visto Aran e le organizzazioni sindacali confrontarsi per mesi in maniera serrata. “L’accordo raggiunto oggi rappresenta un riconoscimento concreto, sia economico sia professionale, per coloro che quotidianamente assicurano il funzionamento del Servizio sanitario nazionale. Ora non ci fermiamo, andiamo avanti nel percorso intrapreso per migliorare le condizioni di lavoro delle professioniste e dei professionisti che operano all’interno del sistema sanitario” ha commentato Marco Alparone, presidente del Comitato di settore Regioni – Sanità.
La misura coinvolge 581mila professionisti, tra infermieri, ostetriche e amministrativi. Gli aumenti medi mensili saranno di 172 euro per 13 mensilità. I sindacati firmatari rivendicano la nuova indennità di Pronto Soccorso (fino a 250 euro mensili), la tutela legale gratuita per chi subisce aggressioni sul lavoro, l’esonero dal lavoro notturno per gli over 60, le prestazioni aggiuntive valorizzate a 50 euro l’ora, gli incrementi fino a 1.500 euro per gli incarichi aggiuntivi, l’erogazione dei buoni pasto anche in smart working.
Il contratto prevede l’ampliamento della platea dei possibili dipendenti che possono partecipare all’accesso all’area di elevata qualificazione: oltre alla laurea magistrale accompagnata da un incarico di funzione di almeno tre anni è stata introdotta la possibilità di accesso al personale in possesso della laurea triennale accompagnata da un periodo di incarico di funzione di almeno sette anni oppure il possesso di titoli di studio equipollenti unitamente ad un periodo di almeno sette anni di incarico di funzione.
Tra le novità, anche la possibilità di articolare l’orario di lavoro di 36 ore settimanali su quattro giorni, il riconoscimento del buono pasto in lavoro agile con la priorità di accesso per chi è in situazioni di disabilità o per assistenza a famigliari disabili e la possibilità di poter coniugare lo straordinario in presenza di incarico fino al valore di 5.000 euro. È stato inoltre introdotto il nuovo profilo di assistente infermiere.
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