Firmato il rinnovo del contratto dei metalmeccanici: aumento di 205 euro. Maggiori tutele, sicurezza e formazione
- Postato il 22 novembre 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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È stato firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici: Fiom, Fim e Uilm e Fedemerccanica-Assistal hanno trovato un’intesa dopo il rush finale iniziato il 19 novembre. Tra i punti principali, un aumento salariale medio complessivo di 205,32 euro, una somma che va oltre l’inflazione prevista per gli anni di vigenza.
“È stata una trattativa molto sofferta, ma siamo riusciti a superare le distanze e a firmare un buon contratto“, dichiarano i segretari generali di Fim-Fiom-Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella. “Abbiamo salvaguardato – aggiungono nella nota congiunta – il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici e rafforzato diritti e tutele. L’incremento salariale, l’inizio di una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari erano i nostri capisaldi e li abbiamo ottenuti”. “Oggi – concludono i sindacalisti – possiamo dire di aver salvato il Ccnl che non ha mai smesso di essere sotto attacco”.
Dopo quattro giorni di negoziato, nel pomeriggio di oggi 22 novembre, si è arrivati alla firma per il rinnovo del CCNL 2025-28 che riguarda più di un milione e mezzo di metalmeccanici. L’aumento mensile al livello medio (C3 ex quinto livello) è di 205,32 euro, di cui la prima rata è stata già erogata l’1 di giugno 2025 (27,70 euro), a cui seguiranno le rate per i prossimi anni: 53,17 € il 1° giugno 2026; 59,58 € il 1°giugno 2027; 64,87 € il 1° giugno 2028.
I minimi retributivi per il settore metalmeccanico sono: €2.158,26 nel 2025, €2.211,43 nel 2026, €2.271,01 nel 2027 e €2.335,88 nel 2028. Questi importi rappresentano degli aumenti progressivi nel corso di quattro anni. Ma sono diversi i punti importanti dell’intesa: tra questi c’è anche l’aumento Flexible benefit, da 200 a 250 euro annui.
Inoltre i lavoratori vedranno anche il rafforzamento della sicurezza e della formazione, maggiori tutele per i lavoratori in appalto, tutela aggiuntiva per le donne vittime di violenza, la conferma della clausola di salvaguardia che si attiva in caso di inflazione superiore a quella preventivata e maggiori garanzie per parità di genere e aumento della quota di contribuzione aziendale per la previdenza complementare per le donne (0,2% in più, arrivando al 2,2%). Altro tassello importante: la detassazione prevista dal Governo per i rinnovi contrattuali, grazie all’innalzamento del limite a 35mila euro, riguarderà una buona parte dei lavoratori metalmeccanici.
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