Flotilla cerca lo scontro a Gaza, Putin diffonde la paura, oggi 29 settembre i risultati delle Marche

  • Postato il 29 settembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Se poi dovesse andar male con incidenti e quant’altro con chi dovrebbero prendersela i “malcapitati” della Flotilla e consorelle?

Il ministro Guido Crosetto, parlando con la portavoce della missione Flotilla  Maria Elena Delia tornata in gran fretta a Roma, è stato assai chiaro con lei: “I rischi sono altissimi”.

Niente: né l’appello di Mattarella, nè le parole del responsabile della difesa hanno fermato la navigazione in rotta verso Gaza.

Si continua e basta, come per dire: “Non ci ingannate con le false promesse perciò tiriamo avanti”. Ma quali fake news se è il Patriarcato di Gerusalemme a garantire l’arrivo degli aiuti umanitari?

La verità probabile (o forse certa) è che l’obiettivo dei “crocieristi” è un altro: provocare un incidente per essere considerati eroi a ricasco di qualcuno che magari aveva intenzione di scendere dopo l’intervento del Capo dello Stato.

Se adombri una ipotesi del genere chi comanda nelle imbarcazioni a vela si inalbera e risponde a tono: “Noi vogliamo che si crei un corridoio permanente che dia la possibiltà a quella povera gente di avere un pezzo di pane per non far morire di fame i bambini e con loro migliaia di famiglie”.

Flotilla, ancora 5 giorni

Flotilla cerca lo scontro a Gaza, Putin diffonde la paura, oggi 29 settembre i risultati delle Marche , nella foto La Flotilla e la bandiera palestinese
Flotilla cerca lo scontro a Gaza, Putin diffonde la paura, oggi 29 settembre i risultati delle Marche (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

I giorni di navigazione dovrebbero essere ancora quattro o cinque, il condizionale è d’obbligo perchè nessuno può prevedere quel che succederà. Chi è sceso a terra dice ai giornalisti che a bordo non c’è trasparenza e rispetto. Che cosa vogliano significare questi due sostantivi nessuno ha saputo spiegarlo, ma dopo le cautele del presidente Mattarella qualcosa deve essere successo fra l’equipaggio e gli occupanti perché la stessa portavoce ha glissato sull’argomento gettando la palla in corner.

Il vento soffia a favore delle vele, ma il giorno in cui arriveranno nelle acque territoriali di Israele che cosa accadrà? Gli ottimisti ritengono che Netanyahu non sarà così imprudente da mostrare al mondo la sua crudeltà se ce ne fosse ancora bisogno. 

Di contro, ottimisti al massimo non si può essere fino a credere che tutto andrà per il verso giusto con gli aiuti che arriveranno a destinazione con il conforto della Chiesa e del cardinale Pizzaballa. 

I più oltranzisti sarebbero dalla parte di Hamas: affrontare il nemico schierandosi dalla parte dei terroristi che occupano quel territorio servendosi esclusivamente della violenza. Per carità, non vogliamo credere ad una tesi del genere che vorrebbe dire ampliare il conflitto con le conseguenze nefaste che ne seguirebbero.

Per non girarci troppo intorno: se si dovesse arrivare a forzare il blocco, i responsabili farebbero cadere la maschera di cui finora si sono serviti. Affrontare chi li blocca succeda quel che succeda.

Chissà che cosa ne pensano i quattro parlamentari italiani che sono saliti a bordo di queste navi. Hanno compreso il rischio a cui si sta andando incontro e anche per loro l’obiettivo è quello degli ultras? La speranza è che abbiano un pensiero diverso tale da convincere che lo scontro non favorirebbe i croceristi. Anzi l’intera opinione pubblica considererebbe provocatori e basta.

In Ucraina la guerra imperversa

Non è che lontano da quel mare si respiri un’aria tranquilla. Sul fronte ucraino la guerra impazza e i bombardieri russi continuano l’escalation del terrore con incursioni che fanno tremare le più importanti città di quel Paese.

Donald Trump ha pronto un documento forte di ventuno punti che non possono essere respinti da chi li leggerà. Innanzitutto da Netanyahu che oggi incontrerà il presidente degli Stati Uniti in un colloquio che qualcuno definisce storico.

Hamas che cosa farà al riguardo? Rilascerà tutti gli ostaggi del 7 ottobre o continuerà nel solito tira e molla per evitare la tregua e forse la fine della sua tirannia?

In Italia per non perdere l’abitudine con la continua polemica, ne nasce un’altra per la nomina del direttore musicale della Fenice di Venezia. Si chiama Beatrice Venezi ed il gioco di parole diventa facile. Il problema è che la sinistra intera (quella degli intellettuali a tutto campo) non la vuole.

Perché è bella? O perché è bionda e magari affascinante? Nemmeno per sogno. Il suo handicap è quello di avere un padre, di nome Gabriele, che ha trascorsi fascisti (loro affermazione). Vogliamo ricordare a questi signori che un vecchio e saggio adagio insegna “che le colpe dei padri non debbono ricadere sui figli?” Lo hanno dimenticato o forse hanno perso la memoria perchè in questa circostanza gli fa comodo?

Non ci resta che consolarci con lo spettacolo sport: nella pallavolo, dopo le donne, pure i maschietti sono diventati campioni del mondo. Le quote rosa vanno bene, però essere secondi non va bene. Vuol dire essere maschilisti a tutto campo? Non c’è dubbio che qualcuno la penserà così. Fortunatamente sarà una sparuta minoranza.

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Autore
Blitz

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