Flotilla in partenza da Creta. Usb a Meloni: sciopero se attaccano le navi. Salvini: “I ragazzi in barca a vela si fermino”

  • Postato il 26 settembre 2025
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È arrivata all’ultima tappa, poi c’è Gaza: la Global Sumud Flotilla è in partenza dalle coste di Creta per raggiungere “le spiagge” della Striscia. La scorsa notte, informano gli attivisti, “abbiamo subito un duro colpo a causa di un guasto meccanico alla Family, una delle imbarcazioni guida della nostra Flotilla. Nonostante ciò le persone a bordo restano impegnate a portare a termine la missione. Lo spirito di Sumud che ci guida non può essere scalfito da guasti meccanici, condizioni avverse o qualunque tentativo di ostacolare la nostra missione di pace. Noi salperemo uniti nel nostro impegno per il popolo palestinese”. La flotta che intende portare aiuti alla popolazione civile e rompere l’assedio che ha ridotto i gazawi alla fame e alla disperazione, prosegue nel suo viaggio, dopo giorni in cui non sono mancati anche attacchi notturni alle imbarcazioni. A mettersi a disposizione della missione anche la Chiesa Cattolica: il presidente della Cei Matteo Zuppi, parlando a Repubblica, insiste sulla necessità di “andare a scaricare i viveri a Cipro per farli arrivare alla popolazione”. “Io mi sto adoperando per la logistica, per fare in modo che quegli aiuti arrivino. Perché ce n’è un gran bisogno. Si può arrivare di fronte a Gaza, nel rispetto dei limiti delle acque internazionali naturalmente, come gesto simbolico – ha continuato il cardinale -. Poi però resta necessario arrivare a portare gli aiuti, perché quello vuole fare la Flotilla, no? E allora dopo si devono andare a scaricare i viveri a Cipro per farli arrivare alla popolazione”.

La missione umanitaria resta al centro del dibattito politico. Sull’avanzamento delle navi interviene ancora una volta il leader della Lega Matteo Salvini, per il quale gli equipaggi delle navi sono “i ragazzi in barca a vela”. “È il momento di abbassare i toni anche in politica. Dopo l’omicidio di Charlie Kirk, conto che non ci sia nessun abbattimento di aerei” e “conto che i ragazzi che sono in barca a vela si fermino e consegnino alla Chiesa cattolica” i viveri per Gaza, ha detto il vicepremier a ‘Mattino Cinque News‘ su Canale 5. “Debito europeo per comprare armi? No, diplomazia, dialogo e rispetto”, ha aggiunto. Resta in evidenza anche il timore che le navi subiscano attacchi: dopo l’avvertimento di Crosetto – “La Flotilla si trova a 450 miglia dal punto pericoloso, che è l’uscita dalle acque internazionali. A quel punto nessuno sarà più in grado di garantire sicurezza e aiuto nel caso accadesse qualcosa” – arriva l’annuncio di Usb, il sindacato che ha promosso gli scioperi per Gaza di venerdì 22 settembre. “Se la Flotilla venisse attaccata in modo drammatico proclameremo lo sciopero generale”, si legge in una nota di Guido Lutrario, membro dell’esecutivo confederale dell’Usb, rivolta alla premier Giorgia Meloni. “Non dobbiamo entrare in guerra con Israele ma esercitare il massimo della pressione su un paese che sta minacciando i nostri concittadini che stanno portando aiuti umanitari. Al Governo italiano chiediamo di interrompere ogni relazione diplomatica ed economica e di isolare Israele e di assicurare agli equipaggi tutta la protezione possibile”. Intanto i Cobas hanno fissato una mobilitazione per venerdì 4 ottobre.

Sanchez invia una nave in aiuto – La nave di azione marittima ‘Furor’ della Marina spagnola è salpata all’alba di oggi dal porto di Cartagena (Murcia) verso il Mediterraneo orientale per “assistere” e fornire protezione, in caso di aggressione, alla Global Sumud Flotilla carica di aiuti umanitari diretti a Gaza, che include imbarcazioni di 44 paesi, fra cui Italia, Spagna, Grecia e Tunisia. Fonti militari chiariscono che la missione del ‘Furor’ è esclusivamente di salvataggio e soccorso e non di scorta militare. La nave, di conseguenza, non ha l’autorità di respingere alcun attacco delle forze di difesa israeliana contro le imbarcazioni civili. Il suo ruolo è limitato all’assistenza in caso di necessità, mantenendo una distanza di sicurezza (12-14 miglia) per una funzione di pura deterrenza. Le recenti aggressioni contro la cinquantina di imbarcazioni della spedizione umanitaria hanno spinto i governi di Italia e Spagna a inviare navi militari per proteggere i propri connazionali in caso di bisogno. Il ‘Furor’ assisterà anche cittadini belgi, su richiesta del governo del Belgio. Il ministro degli Esteri José Manuel Albares, citato oggi dai media iberici, ha evidenziato che gli attivisti della Global Sumud Flotilla “sono persone pacifiche, con un obiettivo umanitario e non costituiscono una minaccia per nessuno, né per Israele, né per il popolo israeliani, tantomeno per la sicurezza di Israele”. Albares ha ricordato che gli spagnoli a bordo hanno piena protezione diplomatica e consolare. Il ‘Furor’, un pattugliatore di altura specializzato in scenari a bassa intensità, equipaggiato con due cannoni e una mitragliatrice, ha a bordo, oltre all’equipaggio, una decina di fanti di marina, un team medico, uno legale e di intelligence. Il ministero della Difesa sta ultimando le regole di ingaggio, che saranno “molto limitate”, per restringere qualsiasi azione offensiva e gesto che possa essere considerato ostile una volta che la nave arriverà nell’area operativa, riporta Efe.

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Il Fatto Quotidiano

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