Foro Italico e percentuali: cosa divide (di nuovo) il governo e la Federtennis
- Postato il 30 settembre 2025
- Di Il Foglio
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Foro Italico e percentuali: cosa divide (di nuovo) il governo e la Federtennis
Più che negoziati per un rinnovo contrattuale, sono veri e propri gabinetti di guerra, con due eserciti – di sette persone ciascuno! –, sherpa, falchi, colombe e tutto l’armamentario. Una volta, quando nei rapporti tra Fitp (Federazione italiana tennis e padel) e SeS (Sport e Salute) la reciproca convenienza a mettersi in tasca i ricavi degli Internazionali di Roma era un collante più forte di sospetti e antipatie personali, i comitati tecnici di gestione (li chiamano così) che venivano convocati al Bar del tennis somigliavano ai pranzi domenicali dai nonni, con il capofamiglia, alias Angelo Binaghi, seduto a capotavola che provava a dettare regole e condizioni, e il genero brillante, alias Diego Nepi, che rintuzzava, e alla fine in un modo o nell’altro i due si stringevano la mano. Oggi che il torneo è diventato una gallina dalle uova d’oro (l’anno prossimo solo tra incassi al botteghino e fee di Bnl, title sponsor del torneo, si supereranno facilmente i trenta milioni di euro) e, soprattutto, che sono precipitati i rapporti tra la federazione che organizza il torneo e la partecipata del Mef che detiene gli impianti e il know how per gli allestimenti, effetto anche (ma non solo) della vicenda Finals (Binaghi dovrà accogliere SeS nella governance se vorrà i cento milioni del governo), i due eserciti non addivengono a una tregua e il torneo, a pochi mesi dalla prossima edizione, è senza contratto di join venture. Di più: venerdì scorso Sport e Salute, sempre più braccio operativo del governo in materia di grandi eventi sportivi, ha sottoposto a Fitp una dettagliata proposta di rinnovo pluriennale che, tra le altre cose, riequilibrerebbe la spartizione dei ricavi, ad oggi per un buon 70% alla Federtennis, e Binaghi, che intanto vorrebbe un accordo solo per un anno, per tutta risposta ha bloccato la vendita dei biglietti, ufficialmente per motivi tecnici. Evidentemente la proposta non gli è piaciuta. E la minaccia è implicita: noi portiamo il pallone e vogliamo fare le squadre come diciamo noi, altrimenti non si gioca. Ecco, ma chi può immaginare di portare gli Internazionali lontano dal Foro Italico?
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