“FqMagazine è riuscito nell’impresa di rendere popolare la cultura e culturale la popolarità”: ci hanno dedicato una tesi in Cattolica (e ce ne vantiamo)
- Postato il 23 ottobre 2025
- Trending News
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
Che sia poco elegante, l’autocelebrazione, lo sappiamo. D’altronde, da anni mettiamo insieme alto e basso, eleganza e chiasso, senza fare un plissé. Sicché, parlare di un neo giornalista che ha fatto uno stage a FqMagazine e che proprio a FqMagazine ha dedicato la tesi con cui si è laureato in Cattolica, ci sembra nel nostro stile.
Intanto, perché è bella questa storia di come, partendo da uno stage come ha fatto Andrea Bressan nel 2023, si può diventare collaboratori assidui del sito, quando si è bravi (ed è una cosa che qui accade spesso). Le possibilità. Bressan scrive principalmente di musica e ha deciso di analizzare FqMagazine per portarlo come caso studio per la sua tesi di laurea in Linguaggi dei Media all’Università Cattolica di Milano. Addirittura un caso studio!
“Dalla Terza pagina al caso studio FqMagazine: l’evoluzione dell’informazione culturale nel giornalismo italiano“, è un lavoro di ricerca che viviseziona l’identità del rotocalco del Fatto. Un rotocalco dedicato alla cultura e al mondo dello spettacolo nato nel 2015 per volere del direttore Peter Gomez e con da subito alla guida Claudia Rossi ed Erminia Guastella che hanno avuto “carta bianca”, come scrive Bressan nella tesi. Da lì, Rossi ha cercato di fare quadrare l’esigenza di unire alto e basso, com’è la vita, in un prodotto editoriale che avesse una sua identità e che facesse numeri. Facile, no?
Con Rossi e Guastella, è fondamentale il ruolo di Ilaria Mauri, che è la responsabile della sezione moda ma che fa pure bene tutto il resto, conoscendo ogni anfratto del magazine meglio di quanto conosce cosa c’è nelle sue borse. E poi, l’ingiocabile Andrea Conti che da collaboratore esterno è diventato parte fondamentale della squadra interna di redazione ed è anima della sezione musica. Poi tanti collaboratori, bravi.
“Questa tesi si è proposta di analizzare la nascita e l’evoluzione dell’informazione culturale, con l’obiettivo di comprendere le differenze tra il giornalismo del ‘900 e quello odierno”, scrive Bressan nelle conclusioni”. E continua: “È stata offerta una presentazione ed un conseguente approfondimento su FqMagazine, un verticale de Ilfattoquotidiano.it. Dalle testimonianze riportate soprattutto nel secondo e terzo capitolo, si sono potuti comprendere a fondo i motivi legati al massiccio affiancamento dell’informazione online rispetto a quella cartacea, lato Fatto Quotidiano: “La forza di FqMagazine risiede nel lavoro di squadra e nella capacità di intercettare temi caldi con tempestività, alternando pezzi di approfondimento e articoli di intrattenimento, senza mai perdere il taglio critico e giornalistico”, si legge nella tesi.
Nell’elaborato risultano essere centrali le dichiarazioni rilasciate dalla redazione di FqMagazine. Simone Ceriotti, Claudia Rossi, Ilaria Mauri ed Erminia Guastella hanno fornito i rispettivi punti di vista sul Magazine del Fatto.it, dalla sua nascita, alla costante crescita che l’ha consacrato come uno “dei più letti”. Il rotocalco virtuale del Fatto è infatti uno dei più rosei esempi del prolifico incrocio tra articoli caldi e freddi. Da notizie che cavalcano i trend, ad interviste, inchieste e reportage, e, – sottolinea Bressan – “la costante crescita di lettori e l’autorevolezza raggiunta negli anni dimostrano che il pubblico cerca ancora contenuti di qualità, anche online, quando questi sono raccontati con competenza e autenticità”. “Il più grande successo di FqMagazine è l’aver fatto sì che oggi, trovandosi di fronte a una news dal mondo o a un pezzo di gossip del magazine del Fatto quotidiano, nessuno storca più il naso”, dice Rossi e riporta Bressan. “Dopo i primi anni del giornale (…) l’intuizione di Peter è stata quella di allargarci, sull’online, andando a raccontare temi che, rispetto a quelli trattati principalmente, fossero diversi, più leggeri e, che, incontrassero di più la curiosità del pubblico generalista. L’idea era quella di creare un ‘contenitore’ che tenesse insieme l’anima della cultura alta e della cultura pop, della Terza pagina e dell’online che si occupa anche di notizie leggere. Tutto ciò mantenendo il nostro taglio distintivo”, sottolinea il vicedirettore del sito Simone Ceriotti che ha fortemente creduto nel progetto da subito.
Il presente ed il futuro delle redazioni – per ragioni economiche, temporali e pubblicitarie – va in direzione, sempre più marcata, verso l’informazione via web. Anche se, nonostante il costante calo di vendite dei quotidiani cartacei, il giornalismo “tradizionale” riesce ancora a resistere. “Il rotocalco del Fatto è riuscito nell’impresa di rendere popolare la cultura e culturale la popolarità, trovando nel web il luogo dove i due mondi possono convivere senza conflitto”, si legge nella tesi. Insomma, la tesi di Bressan restituisce le fondamenta di quella che è una realtà ‘che vuole essere indipendente ma che vuol creare dipendenza’ e che, visti i milioni di click, ci sta riuscendo. E noi non possiamo che dire a Bressan, grazie!
L'articolo “FqMagazine è riuscito nell’impresa di rendere popolare la cultura e culturale la popolarità”: ci hanno dedicato una tesi in Cattolica (e ce ne vantiamo) proviene da Il Fatto Quotidiano.