Francesco Russo racconta Pierpaolo in Call My Agent Italia 3: “Ho imparato nelle difficoltà a essere un po’ più leggero.”

  • Postato il 3 novembre 2025
  • Di Panorama
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Call My Agent – Italia torna con la terza stagione, in arrivo il 14 novembre su Sky e in streaming su Now. La serie comedy segue le vicende degli agenti e degli assistenti della CMA, sempre alle prese non solo con personaggi famosi, ma anche con le vicissitudini delle loro vite personali. Francesco Russo riprende i panni di Pierpaolo Puglisi: l’attore ci racconta l’evoluzione del suo personaggio, fedelissimo assistente e consigliere dell’agenzia, dalla frustrazione di voler diventare agente, alla leggerezza nell’affrontare le difficoltà. E perché porta sempre qualcosa di sé nei suoi personaggi.

Francesco Russo racconta Pierpaolo in Call My Agent Italia 3: “Ho imparato nelle difficoltà a essere un po’ più leggero.”
Francesco Russo racconta Pierpaolo in Call My Agent Italia 3: “Ho imparato nelle difficoltà a essere un po’ più leggero.”
Francesco Russo racconta Pierpaolo in Call My Agent Italia 3: “Ho imparato nelle difficoltà a essere un po’ più leggero.”
Francesco Russo racconta Pierpaolo in Call My Agent Italia 3: “Ho imparato nelle difficoltà a essere un po’ più leggero.”
Francesco Russo racconta Pierpaolo in Call My Agent Italia 3: “Ho imparato nelle difficoltà a essere un po’ più leggero.”

Come si è evoluto il personaggio di Pierpaolo in questi anni?

“Ha la grandissima voglia di essere un agente. Però questo desiderio non viene soddisfatto durante le stagioni, fino ad arrivare a una vera e propria frustrazione del personaggio, che fa scaturire determinate situazioni comiche.”

Con due stagioni all’attivo e la terza in arrivo, è cambiato il modo di lavorare insieme nel cast?

“Siamo ormai tipo una compagnia teatrale, anche perché praticamente quasi tutti vengono dal teatro e fanno teatro, e quindi lavoriamo molto in compagnia. Dopo le riprese ci vediamo, parliamo delle scene, quindi sì, siamo molto affiatati come gruppo.”

Nella tua carriera passi dal teatro al cinema e alle serie tv, da commedie a drama e anche horror. Ti hanno aiutato in qualche modo questi mondi per Call My Agent?

“Sono cose diverse. Ho fatto un po’ di tutto, però il genere comico è quello che ho affrontato di più e mi aiuta sicuramente l’esperienza di set in generale. Non avendo mai studiato cinema e recitazione cinematografica in vita mia, quindi con la macchina da presa, avere fatto tanti set diversi mi ha aiutato anche su Call My Agent ad affrontare il lavoro.”

Hai raccontato di aver fatto esperienza in una vera agenzia per prepararti al ruolo. Ci puoi raccontare qualcosa?

“Prima della serie sono stato un paio di settimane in agenzia mia e mi hanno messo a fare le fotocopie. Insomma, ho visto un po’ come si muovevano. Una cosa che mi aveva impressionato e che ci ho tenuto ad aggiungere nella serie è tutto questo ritmo frenetico che hanno gli agenti: devono rispondere continuamente a tantissime mail e devono rispondere al telefono contemporaneamente a più persone diverse.”

Ti sei trovato in difficoltà con quel lavoro in agenzia?

 “In difficoltà no. Mi sono divertito anche perché sono sempre stato nella stessa agenzia, da quando facevo l’accademia, con Marina Diberti, la vecchia agente che mi aveva preso, quindi li conoscevo bene e mi trovavo bene. Mi ricordo che dopo i primi due giorni, ero stanchissimo e arrivai in ritardo il terzo giorno.”

C’è qualcosa di Pierpaolo che hai portato fuori nella tua vita? Hai imparato qualcosa da lui?

“Ho imparato ad affrontare con più leggerezza le situazioni, perché è un ragazzo cinico, Pierpaolo, ed è un ragazzo leggero, però poi non affronta con leggerezza le situazioni più difficoltose. Quindi ho imparato, anche nelle difficoltà, a essere un po’ più leggero.”

La serie è piena di cameo e personaggi che interpretano se stessi e portano la realtà dentro la serie. Hai mai sentito il rischio di uscire dal personaggio e di tornare alla realtà durante le riprese?

“Sempre. Io sono un tipo di attore che porta molto le sue esperienza personali e se stesso sul set. Non me ne vergogno. So che negli ultimi anni c’è una vulgata, una moda molto cliché che dice che l’attore non deve fare se stesso, deve entrare in varie vesti. Ma in realtà dipende dalla tipologia di attore. Se vogliamo entrare un po’ più nello specifico, le teorie sulla recitazione da fine ‘800 e inizio ‘900 già categorizzavano gli attori in nature diverse: c’è quello che può fare tutto facendo sempre se stesso e quello che può fare tutto non facendo mai se stesso. Ma non è che uno è migliore dell’altro, sono proprio due nature diverse. È come pretendere da un difensore centrale di fare la punta centrale. Quindi io porto sempre un po’ qualcosa di me stesso e poi cerco una piccolezza diversa da me che può farmi assumere un ritmo determinato per portare avanti le scene. Ma io, sai, non credo nei personaggi, credo nelle relazioni tra i personaggi, cioè come reagisco a come mi recita di fronte una persona o come lo fa un’altra, e se reagisco veramente trovo qualcosa nel dialogo.”

C’è una scena che senti più vicina a te o che ti ha colpito di più?

“Ci sono molte scene che sono delle carrellate tra un ufficio e l’altro, in cui dico una cosa a una persona e poi ne dico una cosa a un’altra. Insomma, questo doppio orecchio di stare a parlare con uno e poi ascoltare contemporaneamente quello che dice l’altro.”

Dopo Call My Agent c’è un ruolo che sogni di interpretare?

“In realtà non è tanto un ruolo, dipende dai progetti. Onestamente, a me piacerebbe tornare a collaborare con i registi con cui ho già lavorato, perché si fanno dei bei progetti quando si rilavora con lo stesso regista. Nella mia vita ho lavorato con tanti di loro, ma sempre una volta, cioè raramente sono stato richiamato e mi piacerebbe tornare di nuovo con gli stessi.”

C’è un regista in particolare con cui vorresti lavorare di nuovo?

“Ovviamente a parte Joe Wright di M – Il figlio del secolo, mi piacerebbe lavorare con Alice Rohrwacher che avevo incontrato su L’amica geniale.”

Puoi anticiparci qualcosa sulla terza stagione di Call My Agent?

“Ci sono le guest star nuove che saranno Luca Argentero, Stefania Sandrelli, Michelle Hunziker e Aurora Ramazzotti, poi tutto il cast di Romanzo criminale – la serie, quindi Marchioni, Montanari, Roja, Pesce e gli altri. E Miriam Leone e Ficarra e Picone. Sicuramente questa serie è molto divertente. Non ci sarà più, ovviamente, Elvira interpretata da Marzia Ubaldi, e noi abbiamo deciso di dichiarare nella finzione ciò che è nella realtà, ovvero la sua scomparsa.”

Siete stati colpiti molto dalla sua dipartita?

“Certo, lei portava una cosa molto utile, una bellissima energia.”

Hai un rituale prima di entrare in scena?

“In realtà cammino molto. Cammino, cammino, cammino come se mi sfogassi. Ma non è proprio un rituale, è una cosa che mi viene spontanea da fare.”

Autore
Panorama

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