Francia, gli allarmanti dati Unicef: almeno 2.159 bambini vivono in strada. Oltre 500 di loro hanno meno di tre anni

  • Postato il 29 agosto 2025
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È la storia di Cathy (tutti i nomi sono di fantasia), una bimba senza tetto di 6 anni: “Non sappiamo molto di lei, a parte il fatto che nei suoi cinque anni di vita ha seguito il percorso migratorio della madre. È nata in Italia. Ma quando è arrivata in Francia? In ogni caso, era in Francia nel 2020, quando la madre ha fatto domanda per avere un alloggio sociale. Entrambe hanno trascorso un periodo in strada nel 2020, prima di essere ospitate in un centro di accoglienza di emergenza. Cathy era di nuovo senza una casa nel 2024, quando è morta in ospedale”, racconta a Mediapart il collettivo Les morts de la rue, un’associazione nata nel 2003 a Parigi per aiutare e censire i senza tetto.

È anche la storia di Sirine, nata nel 2015 in Algeria e giunta in Francia con i genitori nel 2021: “La famiglia aveva vissuto per un certo periodo per strada nell’ottobre 2021, prima di essere accolta in un albergo nell’attesa di raggiungere un alloggio gestito dal Servizio per l’accoglienza e l’orientamento per le persone in difficoltà (SIAO). Sirine aveva bisogno di cure. È morta all’ospedale della Timone, a Marsiglia. Aveva 8 anni”. O ancora di Emil, di Moussa… In Francia, almeno 2.159 bambini, di cui 503 hanno meno di tre anni, vivono in strada, secondo gli ultimi dati dell’Unicef France, pubblicati ieri, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico (che in Francia inizia lunedì, primo settembre).

Nel 2024, secondo Les morts de la rue, 855 persone senza tetto sono morte in strada. Di queste, 31 erano bambini. Nel luglio 2017, appena eletto all’Eliseo per il suo primo mandato, Emmanuel Macron aveva lanciato un primi ambizioso progetto: “Zéro sans abris” (“Zero senza fissa dimora”), affermando che non avrebbe più voluto vedere donne, uomini, famiglie e bambini vivere per strada, promettendo un alloggio per tutti entro i cinque anni del suo mandato. Una bella promessa di cui si sono perse le tracce. Fino al 2022, quando il governo ha annunciato un altro progetto meno ambizioso ma altrettanto importante: “Zéro enfants à la rue” (“Zero bambini in strada”). Peccato che, mentre Macron è sempre presidente della Repubblica (per il secondo, e ultimo, mandato possibile), come fa notare l’Unicef, anche questo progetto è stato un fiasco: in effetti il numero di bambini senza tetto non ha smesso di crescere negli ultimi anni, del 6% rispetto al 2024, del 30% rispetto al 2022 ,anno della promessa macronista.

L’agenzia francese delle Nazioni Unite per l’Infanzia precisa poi che i dati molto probabilmente non corrispondono alla realtà e che sono molto più gravi: nei dati Unicef, sono contabilizzati infatti solo i bambini i cui genitori hanno contattato il 115, ovvero il numero (gratuito) per l’Emergenza sociale, a cui possono rivolgersi tutte le persone in difficoltà, per esempio appunto per ottenere una soluzione anche provvisoria di alloggio. Neanche i bimbi che vivono in case occupate abusivamente o in qualche baraccopoli di periferia rientrano in questi numeri. Né vi rientrano i minori stranieri non accompagnati che vivono senza assistenza. Le regioni in cui il problema è più grave sono: Parigi e l’Ile-de-France, l’Alvernia, l’Occitania e l’Alta Francia. “Di fronte alla saturazione cronica degli alloggi d’emergenza – scrive Unicef France – anche le persone più vulnerabili – donne incinte o accompagnate da bambini piccoli – si ritrovano sempre più spesso senza una soluzione. Così il numero di bambini al di sotto dei tre anni per i quali non è possibile soddisfare una domanda di alloggio: sono l’8% in più rispetto all’anno scorso e il 37% in più rispetto al 2022”.

A preoccupare l’Unicef e le altre associazioni sono anche le misure annunciate per la legge di bilancio per il 2026, che prevedono ancora tagli importanti nella spesa sociale. Misure impopolari sulle quali il primo ministro François Bayrou e il suo governo rischiano di essere censurati l’8 settembre in Assemblea, giorno del voto di fiducia all’esecutivo, e contro le quali si preparano anche mobilitazioni e proteste. “Ogni anno, un numero crescente di bambini dorme in strada, esposti a condizioni di vita indegne e a pericoli quotidiani – osserva Adeline Hazan, presidente di Unicef France –. Eppure le nostre organizzazioni formulano raccomandazioni chiare e propongono soluzioni concrete, efficaci e realistiche. Ciò che oggi manca crudelmente – sottolinea – non sono né le risorse, né le competenze, ma una ferma volontà politica di porre fine all’inaccettabile”.

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Il Fatto Quotidiano

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