Francis Kaufmann si lamenta in carcere: “Senza il mio cuscino non dormo, gli altri detenuti urlano”

  • Postato il 17 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
  • 1 Visualizzazioni

Francis Kaufmann, il cittadino statunitense di 46 anni accusato del duplice omicidio di Anastasia Trofimova e della figlioletta di 11 mesi, ha scelto di non rispondere durante l’interrogatorio in carcere. Martedì scorso, davanti al procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e al giudice per le indagini preliminari, l’uomo ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il drammatico delitto è avvenuto lo scorso 7 giugno all’interno del parco di Villa Pamphili a Roma.

Nonostante il suo silenzio ufficiale, Kaufmann si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni poco dopo, in un contesto ben diverso: ha parlato con Elisabetta Zamparutti, ex parlamentare del Partito Democratico e oggi membro dell’associazione Nessuno tocchi Caino, in visita presso il carcere di Rebibbia insieme a Rita Bernardini, presidente dell’organizzazione.

Lo sfogo: “Sono innocente”

Durante l’incontro con la delegazione dell’associazione, Kaufmann si è mostrato agitato, a torso nudo e in boxer, e ha dichiarato di sentirsi vittima di un errore giudiziario: “Non so perché sono qui, sono innocente e il tribunale lo dimostrerà. Non ho fatto nulla che meriti il carcere”, ha detto. L’americano si è lamentato delle condizioni di detenzione, riferendo di non poter respirare bene nella cella e di non essere mai stato portato nell’area passeggi, cosa che poi, a quanto pare, è stata concessa.

Kaufmann ha anche segnalato la mancanza del suo cuscino, che avrebbe portato con sé dalla Grecia, elemento che a suo dire rende difficile prendere sonno. Ha raccontato che il sonno è ulteriormente disturbato dalle urla degli altri detenuti del braccio G6.

Contraddizioni e dettagli sul passato

Durante il colloquio, il 46enne ha provato a giustificare anche il cambio di nome in Rexal Ford, affermando che fosse una necessità lavorativa. Ha infine parlato del personale penitenziario, definendolo “gentile e corretto”. Una dichiarazione in forte contrasto con quanto da lui stesso affermato poche settimane prima, al momento dell’arresto in Grecia: allora aveva accusato gli agenti italiani di essere “mafiosi” e di averlo maltrattato durante l’estradizione da Skiathos a Roma. Queste contraddizioni, insieme al suo atteggiamento difensivo e alle lamentele sul regime detentivo, verranno ora analizzate dagli inquirenti.

L'articolo Francis Kaufmann si lamenta in carcere: “Senza il mio cuscino non dormo, gli altri detenuti urlano” proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti