Fratello e sorella disabili gestiscono la madre anziana: a Torino ci vogliono 3 mesi perchè venga assegnata ad una RSA

  • Postato il 28 aprile 2025
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  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Ci scrive un lettore per raccontare il calvario che sta attraversando per riuscire ad ottenere un posto in una RSA per la madre ottantenne. Lui e la sorella, entrambi disabili, stanno cercando di gestire ala meglio la situazione ma i tempi per l’assegnazione di un posto si allungano.

Ecco il suo racconto:

Mia madre è invalida, ha quasi 80 anni e purtroppo vive da sola perché sia io che mia sorella siamo entrambi disabili al 100% (io sono in carrozzina) e non possiamo assisterla; non possiamo neanche permetterci una persona che l’assista perché mia madre vive con la sua pensione che è appena sufficiente per fare una vita dignitosa.
Nell’ultimo anno è successo diverse volte che di notte si sia alzata dal letto e sia caduta, senza più riuscire ad alzarsi e rimanendo per terra anche tutta la notte.
Nell’ultimo episodio, capitato poco più di un mese fa, è dovuta intervenire l’ambulanza che l’ha portata al pronto soccorso dell’ospedale di Chivasso, dove è stata visitata e successivamente ricoverata in quanto non riusciva a stare in piedi.
In quel frangente, grazie anche all’interessamento del personale ospedaliero, siamo riusciti a farla ricoverare in una RSA ed in contemporanea abbiamo iniziato le pratiche con gli assistenti sociali e l’UVG per poterla farla ricoverare permanente in RSA; ed è qui che inizia il calvario burocratico.
Interpellato telefonicamente l’UVG, per sapere dello stato della pratica, ci informano che loro hanno tre mesi di tempo per rispondere e fornirci una data per portarla in visita , ma che comunque, una volta fatta la visita, le verrà assegnato un punteggio in base al quale verrà inserita in lista d’attesa e che sicuramente ci sarà da attendere almeno un mese, ma potrebbero volerci anche da uno a tre anni prima di poterla ricoverare in RSA. Mia sorella ha anche sentito gli assistenti sociali di Volpiano, luogo di residenza di mia madre, che le hanno risposto che loro possono solo fare la valutazione economica ma non possono velocizzare la pratica. Intanto mia madre il 7 maggio deve tornare a casa dove di notte sarà assistita da mia sorella che, come ho scritto sopra, è disabile con problemi di deambulazione.
Purtroppo siamo arrivati al punto che se non si è benestanti una persona deve sperare di stare bene o, paradossalmente, sperare di non arrivare ad essere anziano perché l’unica prospettiva è la noncuranza da parte delle istituzioni.

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Quotidiano Piemontese

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