Friuli autentico: seguire il corso del fiume Torre tra cascate nascoste e boschi autunnali
- Postato il 12 ottobre 2025
- Vacanze Natura
- Di SiViaggia.it
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Il Friuli è una terra di confine che custodisce un cuore selvaggio e autentico nelle sue aree montane, laddove decine di corsi d’acqua hanno plasmato ciascuno la sua valle.
Uno di questi è il Torre, principale affluente di destra del fiume Isonzo. Nasce a un’altitudine di 529 metri sul livello del mare, nella catena prealpina dei Monti Musi. Le sue fredde acque hanno scavato e modellato, nel corso dei millenni, le aspre pareti rocciose delle Prealpi Giulie, creando forre profonde e paesaggi spettacolari nella parte nordorientale della regione friulana.
Attorno al corso del fiume si aprono diverse valli, ciascuna segnata da una grande abbondanza di acqua: affluenti, cascate e torrenti scorrono tra boschi maestosi e pieni di silenzi, dove il fluire dell’acqua ha lo stesso ritmo del passaggio delle stagioni.
Esplorare in autunno le Valli del Torre, in Friuli, significa intraprendere un viaggio a ritroso nel tempo, dove la natura e le tradizioni hanno un ruolo di primo piano nella quotidianità.
Tarcento, che il torrente attraversa, è la cittadina di riferimento delle Valli. Soprannominata la Perla del Friuli per la sua posizione scenografica, si è guadagnata l’appellativo di Città dell’acqua e del fuoco: un titolo che simboleggia da una parte l’anima naturale della città, legata al fiume Torre, dall’altra quella tradizionale, legata ai fuochi epifanici dei pignarȗl, molto sentiti e partecipati, attirando persone da tutta la regione.

Escursioni nelle Valli del Torre: castagne e foliage
I boschi che circondano il corso del Torre sono scenari naturali ideali per escursioni brevi e lunghe durante il periodo autunnale.
Da un lato sono una destinazione ideale coloro che amano il contatto con la natura, ammirare la trasformazione degli alberi e della vegetazione tutta con il passare della stagione e riempirsi le orecchie dei soli suoni dei propri passi nel sottobosco. Dall’altro sono comunque custodi di storia, leggende e antiche fatiche umane, nascondendo le tracce del passaggio dell’uomo.
In autunno le escursioni nei boschi delle Valli del Torre portano a scoprire la bellezza quasi monumentale dei castagneti nel momento dell’anno in cui i loro frutti sono protagonisti delle tavole friulane, e al contempo si ammira la tavolozza di colori che la natura dipinge sulle chiome dei faggi, delle querce, dei larici e degli abeti, mentre un sussurro di vento fa turbinare nell’aria le foglie che cadono.
Tra i boschi del Monte Faeit
Nelle vicinanze di Artegna, i boschi del Monte Faeit offrono un’escursione ad anello piuttosto impegnativa, che è però particolarmente raccomandata in autunno. Il Faeit, infatti, è considerato un vero e proprio paradiso delle castagne. Le frondose e larghe chiome di questi alberi coprono il cielo, mentre in alcuni tratti i ricci rivestono interamente il sentiero.
Il sentiero ad anello parte da Lavio di Mont, il vecchio lavatoio di Artegna, una struttura recentemente ristrutturata che funge da luogo di ritrovo e memoria della vita che un tempo si svolgeva su quelle pendici. Lungo la salita si incontrano tracce di vecchie strade lastricate, che testimoniano ancora una volta le tracce del passaggio umano da luoghi che adesso sono stati inghiottiti dal bosco.
Si arriva fino alla vetta del Monte Faeit, apprezzandone gli scorci panoramici, prima di tornare al punto di partenza concludendo l’anello. Si tratta di un percorso di circa due ore e mezzo di cammino, con un fondo a tratti piuttosto accidentato e in moderata salita, ma con uno splendido contesto naturale e un bosco con diverse varietà di flora che in autunno consentono di ammirare tutto il potere del foliage.
Le colline di Tarcento

A proposito di castagne, il territorio di Tarcento offre un bel percorso autunnale lungo il percorso Tai Roncs dal Soreli, che si snoda dal centro cittadino al bosco di Coia, popolato da antichissimi castagneti.
Coia è la collina che sovrasta Tarcento, ma anche una frazione dalle radici antiche, divisa in varie piccole borgate montane e dove svettano i ruderi della torre di un castello in rovina. Da qui si gode di una vista ampissima sulla città sottostante e, verso ovest, sulla valle del fiume Tagliamento.
Il sentiero riscende attraversando un meraviglioso bosco di faggi che proprio durante ottobre e novembre dà il meglio di sé. L’itinerario è lungo circa cinque chilometri e si percorre in un paio d’ore, andando ad esplorare tutta l’area collinare intorno alla cittadina, tra zone coltivate, boschi e vedute panoramiche sulle Valli del Torre.
Anello Alta Val Torre
L’Alta Val Torre, ovvero la zona più vicina alla sorgente del fiume, che qui muove i primi passi, offre un ambiente incontaminato, lento e semplice, in grado di iniettare benessere e serenità in chi la visita, magari al ritmo dei propri passi.
A proposito del legame tra tradizioni e natura, ad esempio, l’autunno è la stagione ideale per affrontare una escursione come l’Anello dell’Alta Val Torre, un breve itinerario di poco più di quattro chilometri quasi totalmente pianeggiante.
Il percorso inizia e finisce a Lusevera, piccola località vicina alle sorgenti del Torre, per poi snodarsi su antichi sentieri di collegamento tra le frazioni della vallata. Lungo questo tragitto si incontrano le tracce della tradizione contadina nelle antiche casere, ormai inghiottite dai boschi, e nei sentieri lastricati in pietra. Una breve deviazione, particolarmente meritevole, consente di visitare Micottis, dove è possibile ammirare gli antichi lavatoi, peraltro ben segnalati lungo il percorso.

Le cascate nascoste delle Valli del Torre
Inevitabilmente, lungo le Valli del Torre il tema centrale è l’acqua, che si manifesta in maniera spettacolare nei suoi tanti salti, spesso e volentieri celati da boschi maestosi, che nella stagione autunnale diventano ancora più spettacolari per chi li attraversa.
Le cascate nascoste delle Valli del Torre sono tra le gemme più preziose che raccontano il Friuli più autentico, strettamente legato all’elemento naturale. Si esplorano attraverso escursioni generalmente brevi, che ben si accompagnano alle giornate più fredde e più corte della stagione che volge verso l’inverno.
Cascata Cukula
Tra Platischis e Prossenicco, due frazioni molto piccole del vasto comune di Taipana, si trova un itinerario di grande bellezza che porta a una delle cascate più maestose del Friuli: è la Cascata Cukula, un luogo davvero fatato, con un salto d’acqua vertiginoso.
Il percorso è semplice e breve, e permette a chi lo intraprende di ammirare anche altre due belle cascate nascoste tra i boschi. Lungo appena tre chilometri e mezzo e con un dislivello in salita limitato, il sentiero offre una profonda sensazione di comunione con la natura, accompagnata dall’incessante suono dell’acqua, compagno di ogni passo. L’unica difficoltà da affrontare, in particolare in autunno, è il terreno reso scivoloso dalla grande umidità: anche nei periodi dell’anno più caldi il bosco imprigiona l’atmosfera, effetto esaltato nella stagione autunnale.
La prima cascata che si incontra è quella cosiddetta del vecchio mulino, dove i resti dell’edificio storico fiancheggiano un’ampia pozza blu. Qui, le acque del torrente si tuffano nel vuoto per circa dieci metri. Proseguendo, si incontra poco oltre una cascatella più piccola, per poi arrivare infine alla maestosa Cukula, nascosta nel folto del bosco. La Cascata Cukula compie un salto impressionante di ben 70 metri: è un luogo di mistico splendore che sembra sospeso nel tempo, come uscito da una storia fantasy.
Cascate Gemelle di Faedis
Brevissima è la passeggiata che consente di visitare le Cascate Gemelle, nei pressi di Faedis.
Il percorso all’interno del bosco per raggiungerle è suggestivo e facile, richiede poco più di dieci minuti di camminata dal parcheggio. Nonostante la vicinanza alla strada percorsa dalle auto, la radura dove si trovano le Cascate Gemelle appare incontaminata, con ogni traccia artificiale che rimane remota.
Il paesaggio è dominato dal verde, dato che le rocce tutto attorno ai due salti sono ricoperte da un fitto tappeto muschioso. Quando le piogge sono abbondanti, e dunque la portata del torrente più importante, il getto d’acqua si divide chiaramente in due zampilli gemelli, da cui il nome del luogo.
Data la semplicità del percorso, le Cascate Gemelle di Faedis sono visitabili tutto l’anno, ma il loro effetto scenografico è al suo massimo durante la stagione autunnale, quando i colori del contesto naturale tutt’attorno la rendono davvero una splendida sorpresa.
Cascate di Crosis

Il salto forse più noto del fiume Torre è quello delle Cascate di Crosis, non lontano da Tarcento. Si tratta di imponenti salti d’acqua generati dalla costruzione di uno dei primi impianti idroelettrici del Novecento, che ha per l’appunto nella diga di Crosis, che imbriglia le acque del Torre, la sua opera principale.
Lo sbarramento genera una maestosa e spettacolare cascata dalle proporzioni mastodontiche. Per visitarla basta seguire il breve sentiero che scende al salto dalla località Ciseriis, ma attorno si trova anche un bel sentiero di grande valore paesaggistico, dalla durata di circa 45 minuti, che si sviluppa lungo le pendici meridionali del vicino Monte Stella, offrendo una veduta sui colli di Tarcento e sulle Valli del Torre. Scende infine sul letto del Torre per ammirare le Cascate di Crosis.
Qui le rive del fiume si affollano durante l’estate di bagnanti che cercano relax e refrigerio nelle gelide e cristalline acque, ma anche in autunno non sono pochi quelli che vi giungono percorrendo il breve anello, ammirando prima il bosco autunnale con i suoi scorci panoramici e poi il fragoroso salto d’acqua.
Il Sentiero delle Cascate dell’Orvenco
Fuori dal letto principale del Torre, poco a nord di Tarcento, si trova una ulteriore meraviglia acquatica lungo il percorso noto come Troi des Cascades, il sentiero delle cascate del torrente Orvenco che parte da Salt di Artegna.
Itinerario ideale da affrontare in ottobre e in novembre, è un anello lungo circa nove chilometri e affronta qualche salita non dura, ma certo impegnativa sulle pendici del Monte Faeit. Il percorso raggiunge una serie di cascate, alcune naturali altre artificiali, che sono una più affascinante dell’altra. Per farlo, però, passa anche attraverso boschi e radure che in autunno si tingono dei classici colori bruni tipici della stagione.