Friuli-Venezia Giulia, il centrodestra in crisi: gli assessori leghisti rimettono le deleghe in polemica con Fratelli d’Italia

  • Postato il 18 maggio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Gli assessori leghisti della giunta di Massimiliano Fedriga hanno rimesso le deleghe in Friuli-Venezia Giulia a causa di una rottura con Fratelli d’Italia, aprendo la strada a una caduta anticipata del governo della Regione in carica dal 2023. Ad annunciarlo è stato il segretario regionale del Carroccio, il senatore Marco Dreosto, in una nota al termine di un vertice tra i segretari regionali dei partiti di maggioranza: “Ritenendo la crisi ormai aperta, abbiamo rimesso tutte le nostre deleghe nelle mani del presidente, confermandogli piena fiducia e affinché possa decidere con la massima serenità il da farsi”, scrive Dreosto, affermando che Fedriga “ha comunicato l’intenzione di confrontarsi con il segretario nazionale di Fratelli d’Italia”, Arianna Meloni, “prima di assumere ulteriori decisioni”. Martedì è in programma anche un incontro tra il governatore e la premier Giorgia Meloni a Venezia.

Dopo varie schermaglie andate in scena nelle scorse settimane, ad accendere la miccia è stata un’intervista rilasciata venerdì al Gazzettino dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, importante esponente di FdI. Il tema è il nuovo ospedale di Pordenone, la città di Ciriani (suo fratello Alessandro è stato sindaco fino all’anno scorso): il ministro ha attaccato in modo durissimo Giuseppe Tonutti, direttore generale dell’Asl nominato da Fedriga, accusandolo di inefficienze e ritardi nell’entrata in funzione della struttura, inaugurata a dicembre. Parole che per la Lega hanno “di fatto aperto un’irresponsabile crisi di maggioranza“.

Sullo sfondo di questo casus belli, però, ci sono le tensioni tra i due partiti sul divieto di terzo mandato, centrale per il futuro politico della Regione: nel Consiglio dei ministri di lunedì, Fratelli d’Italia ha intenzione di impugnare la legge approvata in Trentino per aggirare il limite, bloccando così ogni ipotesi di ricandidatura di Fedriga nel 2027 e aprendo la strada alla corsa di un meloniano. Una prospettiva rispetto a cui la Lega non ha nascosto la propria contrarietà. Risponendo ai cronisti a margine del Festival delle Regioni a Venezia, il governatore minimizza la portata della crisi e sembra far capire di non avere intenzione di dimettersi nell’immediato: “Ci sarà tempo per fare le dovute valutazioni. Io faccio il presidente di Regione con un mandato popolare, che mi chiede di dare risposte ai cittadini, e che in questi anni penso abbiamo dato in modo molto positivo e i cittadini hanno apprezzato. Io quindi mi allontano da possibili giochi di potere. Quella politica non mi piace e voglio continuare a dare delle risposte”, dice.

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