Frosinone-Avellino 2-0 Koutsoupias e l’ex Marchizza blindano lo Stirpe. Segnatevi il nome di Giacomo Calò
- Postato il 24 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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Il Frosinone va di corsa, l’Avellino paga lo scotto del ritorno in serie B, finisce 2-0 – Koutsoupias e Marchizza – con pratica archiviata dopo 45’. Lo Stirpe esulta al 4’: Koutsoupias finalizza l’assist di Ghedjemis, il tandem pare studiato, l’inserimento in area è da manuale, Iannarilli si arrende al tocco da distanza ravvicinata dopo essersi scaldato i guanti per vanificare il tiro a giro di Kvernadze.
Avvio prepotente dei ciociari: testa alta, possesso palla e dominio della metà campo irpina: Raffaele Biancolino, uno che i campi di cadetteria li ha calcati in lungo e in largo lasciando parecchi marchi di fabbrica in giro per la penisola, si sbraccia in fretta.
- Roberto Insigne stecca la prima con l'Avellino
- Giacomo Calò, segnatevi questo nome
- Frosinone-Avellino: Calvani stende Russo, rosso diretto
- Il valore delle rose di serie B
- Alvini e la statistica, Biancolino senza alibi
Roberto Insigne stecca la prima con l’Avellino
Qualcosa non gira: Pitone senza il pezzo da 90 del mercato biancoverde, Gennaro Tutino è tornato dalle parti di Mercogliano ma non è ancora in condizione. Ai box anche Chicco Patierno, fino a prova contraria ancora emblema del corso campano degli anni più recenti.
Ci sono Facundo Lescano – colpo della famiglia D’Agostino nello scorso inverno, trattativa volante con il Trapani impostata in due giorni dopo la rottura del bomber con l’ambiente, ma più di tutti con Eziolino Capuano, allora allenatore dei siciliani – e c’è Roberto Insigne fratello di Lorenzo, altro figlio al prodigo tornato dove tutto ebbe inizio dopo aver girovagato per l’Italia: Napoli, Latina, Parma, Benevento, Frosinone, Palermo.
Lescano e Insigne, aspettative alte ma il campo ha detto: impalpabili. Nemmeno Raffaele Russo, altro figlio putativo, ha fatto granchè.
Giacomo Calò, segnatevi questo nome
I meriti del Frosinone sono un ventaglio di elementi incastrati alla perfezione: al 28’ Marchizza si spinge dalle parti di Iannarilli, lo schema da corner riesce, l’assist è di Calò, la conclusione dal limite dell’ex di turno si infila dove Iannarilli non può arrivare. Giacomo Calò: non è un primo pelo, in cadetteria non c’è bisogno che qualcuno se ne appunti il nome, lo conoscono benissimo. Gli altri lo facciano.
Uomo ovunque contro l’Avellino, prelevato da Frosinone con la formula del prestito con diritto di riscatto: l’anno scorso al Cesena 34 presenze, 2 gol e 4 assist. Il migliore in campo per distacco: quantità, qualità, contenimento, impostazioni. Il classe 1997 conosce tutte le fasi di gioco, il confronto con Sounas e Palumbo è impietoso per i due irpini.

Massimiliano Alvini, allenatore del Frosinone, mette in cascina i primi tre punti dopo la vittoria contro l’Avellino
Frosinone-Avellino: Calvani stende Russo, rosso diretto
Alvini non ne ha motivo ma nemmeno Biancolino cambia a inizio ripresa: altro piglio biancoverde e medesimo sfilacciamento dalla tre quarti in su. Un dato: l’Avellino batte il primo calcio d’angolo al 7’ del secondo tempo. L’altro dato: irpini con l’82% di possesso palla nei primi 10’ della seconda frazione. Il cambio di passo irpino si esaurisce qui. È il Frosinone a rimettere ordine mostrarsi squadra più pronta: la gestione del doppio vantaggio è un compendio di ordine e disciplina a cui i ciociari ricorrono senza nessuna fatica.
Al 17’ l’episodio che rompe l’equilibrio numerico: Russo lanciato in corsa viene steso da Calvani a mezzo metro dall’area ciociara: per l’arbitro Dionisi è rosso diretto e punizione dal limite. Inizia una gara diversa: Russo sfiora il gol al termine di una manovra corale. Alvini si copre – Bracaglia per Raimondo – mentre Biancolino, con poche alternative davanti, decide di giocarsi quel che c’è: Kumi, D’Andrea e Panico per Besaggio, Russo e Lescano. E a Kumi basta 1′ per entrare in modo scomposto e prendersi il giallo. Forcing irpino, il Frosinone non esce più dalla metà campo e si gioca a una porta sola ma l’Avellino non sfonda nemmeno nei 6′ di recupero.
Il valore delle rose di serie B
Se le ambizioni delle due squadre sono di tenore differente – Frosinone in seconda fascia, obiettivo playoff; Avellino con il chiodo fisso della salvezza, il resto si vedrà strada facendo – non si discosta il valore delle rose: i ciociari valgono quasi 20 milioni di euro, gli irpini poco più di 16 milioni.
Da una parte e dall’altra, Maurizio Stirpe e Angelo D’Agostino non hanno tenuto il braccino corto. Nulla a che vedere con il quartetto di tesa: il Venezia vale 66 milioni, 53 il Monza, più di 40 milioni Spezia e Palermo.
Alvini e la statistica, Biancolino senza alibi
Il Frosinone – dopo stasera – allunga la striscia positiva: non perde all’esordio in campionato da quattro stagioni di B; l’Avellino conferma l’incapacità di espugnare lo Stirpe nei campionati di serie B: prima ancora del modulo hanno pesato differenza di condizione e approccio. Irpini scarichi, mai in palla, slegati tra reparti, in fase di rodaggio difensivo e sterile in finalizzazione.
Gli uomini di Alvini, alla migliore condizione atletica, hanno abbinato carattere e testa: ottimo l’approccio, massima concentrazione per 90’, efficacia in manovra. Al triplice fischio anche il mister si lancia nell’esultanza coi tifosi (cornice degna di nota: mai smesso si sostenere la squadra; vale per il settore ospiti, sold out a poche ore dalla messa in vendita dei tagliandi).
Biancolino non cerca alibi: sperava in un esordio diverso ma la doccia fredda non si porta dietro i se e i ma. Le assenze di Tutino e Patierno non sono da poco ma restano fuori dalla sala stampa e non entrano nei discorsi post gara del tecnico dei biancoverdi. Nota positiva? Luca D’Andrea, classe 2004: il tecnico gli ha concesso 20′, subito in partita, li ha giocati benissimo.