Funerali di Leopizzi, ultrà del Genoa in piazza Alimonda: deviazioni al traffico
- Postato il 18 agosto 2025
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- Di Genova24
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Genova. I funerali di Massimo Leopizzi, storico capo ultrà genoano, morto qualche giorno fa a Bogliasco, si svolgono questa mattina – lunedì 18 agosto – nella chiesa di Nostra Signora del Rimedio in piazza Alimonda, a Genova.
La polizia locale ha avvertito già in prima mattinata per possibili deviazioni e chiusure del traffico nella zona a causa dell’alta partecipazione di tifosi rossoblù alle esequie. La chiesa del Rimedio è a pochi passi dal club 5R, in via Armenia, cuore della tifoseria organizzata.
E infatti in alcune decine si sono dati appuntamento con bandiere e striscioni davanti all’edificio religioso. In piazza anche una bandiera della Brigata Speloncia, il gruppo che Leopizzi fondò – noto anche per essere politicamente vicino alla destra – e che restò attivo fino al 2020.
Prima di entrare in chiesa è stato suonato il silenzio. In strada lo striscione “”Dovevano decidere se applaudire o venirci sotto… hanno preferito applaudire sempre!! Ciao Massimo!”.
L’inizio dei funerali di Leopizzi alle 9. Il servizio è delle Generali Pompe Funebri che in questi giorni ha aperto il “libro on line” dei cordogli: molti i messaggi di addio al “guerriero della nord”.
Massimo Leopizzi, storico ultrà del Genoa, è stato trovato morto mercoledì 13 agosto, a casa della sua compagna, a Bogliasco, nel levante di Genova.
Leopizzi, la morte il 13 agosto
La notizia della morte di Massimo Leopizzi risale al 13 agosto. Leopizzi aveva 63 anni ed era malato da tempo. E’ stato colpito da un infarto che non gli ha lasciato scampo.
Da tempo non era più in grado, a causa della malattia che lo aveva colpito, di seguire il Genoa allo stadio e in trasferta ma la sua fedeltà alla squadra era stata più volte sottolineata anche in ambienti di tifo ultras sampdoriano.
Recentemente Massimo Leopizzi, morto nelle ultime ore a Bogliasco, era stato assolto, insieme ad altri 13 imputati, nel processo sulle presunte estorsioni all’ex presidente del Genoa Enrico Preziosi.
Le vicende giudiziarie
Secondo l’accusa gli imputati, tra cui Leopizzi, si era resi responsabili di diversi episodi violenti. Per l’accusa Massimo Leopizzi e Arthur Marashi erano i ‘capi’ dell’associazione che ricattava di fatto il Genoa garantendo la ‘pace del tifo’ in cambio di denaro gestito attraverso la società Sicurart di cui era amministratore Marashi e socio occulto Massimo Leopizzi.
Ma per il collegio non c’era stata alcuna associazione per delinquere e sul punto ha assolto i 14 imputati con formula piena. Sulle estorsioni invece l’assoluzione è stata pronunciata con la formula dubitativa del secondo comma (insufficienza di prove).
Per la maggior parte delle violenze private il tribunale il fatto c’era (per esempio le pressioni sui giocatori o il pullman del Genoa fermato all’aeroporto) il fatto c’era ma non essendoci l’aggravante non era possibile procedere senza la querela delle vittime.
I sostituti procuratori Francesca Rombolà e Giancarlo Vona avevano chiesto oltre 33 anni complessivi di carcere per 14 dei 15 imputati. Per Massimo Leopizzi, considerato il capo dell’associazione, aveva chiesto 8 anni di carcere.