Funivie, Cgil Savona: “Basta immobilismo, servono decisioni e investimenti”

  • Postato il 30 agosto 2025
  • 0 Copertina
  • Di Il Vostro Giornale
  • 4 Visualizzazioni
Funivie

Savona. Andrea Pasa e Simone Turcotto, segretari di Cgil Savona e Filt-Cgil Savona, commentano le ultime notizie riguardanti Funivie. Notizie che “non ci sorprendono, ma ci preoccupano”.

“Purtroppo l’autorevolezza della politica locale, regionale e nazionale nei confronti dei ministeri competenti è sempre più bassa. Siamo davanti a quello che sembra l’anticamera del ‘disastro perfetto’. Il commissario Bucci cosa sta facendo? E il Ministero guidato da Salvini, con il viceministro Rixi? L’attuale ministro dei trasporti Salvini lo scorso 24 ottobre 2024 in visita ‘apostolica’ a Cairo, aveva rassicurato tutti sugli imminenti sviluppi positivi per le Funivie, con tanto di pacca sulle spalle all’amministrazione cairese. Attendibilità assoluta. Hanno definito strategica l’infrastruttura, hanno approvato il progetto di sinergia tra funivia, ferrovia e parchi, ma ad oggi non hanno mosso un dito. Sul fronte locale i due comuni maggiormente coinvolti, Savona e Cairo Montenotte, da mesi su questo tema sono immobili”.

“Questa è la fotografia di una politica senza autorevolezza, senza idee, senza nervo: una politica che ha abdicato al proprio ruolo. Eppure le Funivie, come altre infrastrutture della provincia, sono fondamentali per lo sviluppo del territorio e per la sua messa in sicurezza. Non ci stupisce quindi che per realizzare un ponte di meno di 100 metri servano due anni, o che per l’Aurelia bis si attenda da decenni. Ma allora, cosa dovevamo aspettarci sul ripristino delle Funivie”.

Per Cgil Savona e Filt-Cgil Savona la posizione è chiara: “L’impianto va ripristinato al più presto e messo in sinergia con la ferrovia e con i parchi. La politica nazionale, regionale e locale deve assumersi le proprie responsabilità e mantenere gli impegni. Basta parole, promesse e impegni disattesi: al territorio servono più infrastrutture, non meno. Se qualcuno ha deciso di cancellare l’impianto, lo dica chiaramente. Sono sei anni, quattro governi, più ministri e molteplici commissari, e non è arrivato nessun risultato concreto sul ripristino. Intanto, oggi ci si accorge che servono 50 milioni di euro: un’ulteriore fotografia dell’incapacità politica e amministrativa a tutti i livelli”.

“Nel 2021 Cgil, Cisl e Uil, insieme a parte del mondo imprenditoriale, hanno elaborato e presentato una proposta a tutti i livelli istituzionali. Tutti hanno applaudito, qualcuno ha persino provato a intestarsela. Ma poi: il nulla. Eppure la Regione, attraverso il presidente Toti prima e il commissario Bucci oggi, è parte del progetto e dovrebbe tutelare l’infrastruttura: il silenzio è quindi ancora più grave”.

“Alcuni ipotizzano che il ripristino debba essere legato alla creazione di un grande retroporto in Val Bormida. Noi crediamo invece che serva di più: collegare il ripristino della funivia al potenziamento delle linee ferroviarie verso Torino e Alessandria, così da far transitare rapidamente le merci sbarcate a Savona-Vado verso i grandi poli logistici del nord Italia e i mercati più avanzati d’Europa. Tutto questo insieme all’utilizzo dei parchi industriali, unici in Italia ed Europa , dove non solo si deve prevedere lo stoccaggio delle diverse rinfuse ma soprattutto progettare la lavorazione di alcuni prodotti che arrivano nei porti di Savona e vado utilizzando le tante aree industriali dismesse della Valbormida, che da decenni non vengono reindustrializzate , perché il nostro territorio non sia solo di passaggio ma anche di lavorazione e quindi un volano occupazionale e di sviluppo. Ma servirebbe una politica regionale e soprattutto locale, insieme ad una classe imprenditoriale decisa. L’uscita dall’isolamento deve essere l’obiettivo primario, anche per le amministrazioni comunali, attraverso una progettualità condivisa a livello comprensoriale tra Savonese e Val Bormida. Serve una strategia di sviluppo programmato, non interventi spot”.

In questi giorni la Cgil di Savona ha lanciato la “Vertenza Savona” che affronta proprio questi temi: “È urgente una presa di posizione chiara da parte delle forze politiche, se vogliamo evitare il completo isolamento della nostra provincia e delle aree di Savona, Vado Ligure, Quiliano e dei principali centri della Val Bormida”.

Autore
Il Vostro Giornale

Potrebbero anche piacerti