Furlani non smette di pensare ai 100 metri: il 2026 è l’anno della verità. Jacobs in silenzio dopo lo schiaffo della Fidal
- Postato il 3 novembre 2025
 - Di Virgilio.it
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                                                                            La voglia di provare a migliorare ancora, i successi nella giovanissima carriera di Mattia Furlani sono tanti e fanno girare la testa ma il saltatore italiano non ha nessun voglia di fermarsi. A Roma è arrivato l’ennesimo premio di un 2025 da sogno con la consegna del Collare d’oro ma gli obiettivi per il 2026 sono ancora più grandi.
- Le emozioni Mondiali
 - Il pensiero 100 metri e il rapporto con Jacobs
 - Ił silenzio di Jacobs dopo lo schiaffo della Fidal
 
Le emozioni Mondiali
Al Coni di Roma è andata in scena la premiazione per i Collari d’Oro del 2025 che hanno visto la presenza anche di una leggenda dello sport italiano come Julio Velasco. Ma le attenzioni sono andate, giustamente, su Mattia Furlani protagonista di un anno da sogno. La medaglia d’oro ai mondiali di Tokyo rappresenta la conferma del suo talento che già si era manifestato 12 mesi prima alle Olimpiadi di Parigi. Emozioni che lo stesso reatino fa fatica a contenere: “E’ un’emozione che non si spegne e questo riconoscimento è una consacrazione. Negli ultimi anni ho fatto esperienza ma adesso cercheremo degli adattamenti fisici per arrivare alle misure che contano. Cambierà la mia programmazione e alcuni concetti di allenamento. Devo cominciare a esprimermi in maniera differente”.
Il pensiero 100 metri e il rapporto con Jacobs
Dopo i Mondiali di Tokyo, Furlani ha rivelato la sua intenzione di provare qualche test sui 100 metri. Il campione azzurro non ha svelato i tempi fatti segnare in allenamento ma è evidente la sua volontà di mettersi alla prova anche nel mondo della velocità. Un pensiero che sembra essere costante visto che è tornato a parlarne anche in questa occasione: “La velocità è un pensiero ma sarò sempre un saltatore in lungo. I 100 metri saranno uno svago per le gare importanti. Con Jacobs ne ho parlato, lui ha vissuto un percorso simile al mio. Ho grande stima di lui e lo vedo come un mentore. Duplantis? Solo il pensiero di essere accostato a lui è un onore, è un monumento che cammina”.
Ił silenzio di Jacobs dopo lo schiaffo della Fidal
Marcell Jacobs è decisamente distante da Roma in questo momento e non solo fisicamente. Per lui una lunga vacanza dopo la fine dei Mondiali, poi il ritorno negli Stati Uniti ma sulle parole pronunciate dopo la delusione Mondiale non sono arrivati aggiornamenti. Lo sprinter italiano non ha più parlato dell’ipotesi ritiro e non ha nemmeno commentato quello che è sembrato uno schiaffo da parte della Fidal che lo ha retrocesso nel Club Élite dalla prima fascia alla terza. Del resto che esistessero dei rapporti tesi tra il campione di Desenzano e il presidente Mei era noto da tempo, ora non resta che attendere per capire le sue decisioni sul futuro.