Gardaland Resort compie 50 anni: una storia di tradizione e innovazione per stare al passo con i gusti delle nuove generazioni
- Postato il 20 novembre 2025
- Di Panorama
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“La giostra che mi è piaciuta meno è il Peter Pan”, dice Alessia. “Per me è bella e sottovalutata: vista da fuori sembra niente di che, ma poi quando sei dentro gira velocissima ed è divertente”, risponde Alice. Dialogo tra due bambine di dieci anni, la prima neofita, la seconda cliente navigata, che hanno trascorso una giornata a Gardaland, pochi giorni prima che il parco di divertimenti, oggi resort con alberghi e ristoranti e sesta destinazione del genere in Europa per numero di visitatori (3 milioni l’anno circa), compia 50 anni.
Il 19 luglio del 1975 infatti l’imprenditore Livio Furini, entusiasta di Disneyland, cerca di ricreare sul Garda la magia della California, inaugurando il parco di divertimenti che attira da subito un pubblico meravigliato: all’inizio ci sono solo piccole attrazioni e giovani artisti ad allietare i visitatori, ma da quel momento in poi, l’espansione non si arresterà più. Anche grazie all’intuizione di sostituire i personaggi come Topolino & company con Prezzemolo, il buffo draghetto amatissimo dai bambini.
La tradizione non tradisce
Chiediamo alle bambine qual è l’attrazione più bella. “Sicuramente il Colorado Boat”, rispondono in coro. Segno che la tradizione non tradisce mai: quando l’ottovolante su tronchi che corrono su un letto d’acqua, e cadono in picchiata lavando da testa a piedi i passeggeri, fu creato, era il 1985. In alternativa c’è Fuga da Atlantide, inaugurato nel 2003. “Anche quello è bello ma ci si bagna troppo poco”, sghignazzano le ragazzine, che amano il brivido e urlano a perdifiato mentre vengono sballottate nei cerchi concentrici affrontati a tutta velocità del Mammut (2008), ultimo step prima di crescere ancora un po’ in altezza e in coraggio ed affrontare le tante montagne russe di cui dispone il parco, meta ideale per gli amanti del brivido. Ecco dunque Oblivion, Blue Tornado, Shaman, Raptor più la caduta libera di Space Vertigo: se riesci a superarli indenni sei pronto per Cape Canaveral.
Le attrazioni che cambiano
I cinquant’anni di storia e successi di Gardaland sono fatti di osservanza di tradizioni inossidabili e capacità di rinnovarsi, ad esempio rivisitando vecchie attrazioni: è accaduto prima con La valle dei re, che da un’ambientazione egizia (proseguita in Ramses: Il risveglio), si è trasformata oggi in Jumanji – The Adventure, dark ride esotica ispirata all’omonimo film con Robin Williams. E più di recente alla storica attrazione dei Corsari d’ispirazione disneyana, che quest’anno è stata riaperta con poderoso restyling ed il nome di Animal Treasure Island: la storia è stata riscritta immaginando una battaglia tra cani e gatti alla ricerca di un favoloso tesoro, e presentata con personaggi animatronici, effetti di luce, proiezioni digitali al passo coi tempi (“hanno fatto davvero un bel lavoro”, dice Alice, che ha visto il prima e il dopo).
Un resort a tutti gli effetti
Ormai Gardaland Resort è una destinazione turistica, al pari delle città d’arte, e quindi non poteva non celebrare lo speciale anniversario con tante iniziative ad hoc: dall’esperienza di Wreckage, percorso in movimento che sfida i visitatori a mettersi in gioco lungo un percorso avvolgente e imprevedibile, all’interno di una stazione spaziale precipitata sulla Terra, fino allo spettacolo serale Forever Gardaland – 50 anni insieme, in programma alle 22.45, un quarto d’ora prima della chiusura, in cui fontane danzanti, laser, video mapping e la voce di Prezzemolo guideranno gli ospiti in un viaggio tra le epoche e i mondi che hanno fatto la storia del Resort. Il 19 luglio poi Gardaland chiuderà per l’occasione all’una di notte, per festeggiare il compleanno con un party che coinvolgerà fin dal tardo pomeriggio i visitatori in un Dj Set con musiche delle varie epoche rappresentative della vita del parco, e guest star come i The Trammps, autori di Disco Inferno, i Boomdabash, Sarah Toscano e altri ancora.
L’estate di Legoland
Imperdibile d’estate è una visita anche a Legoland, il parco acquatico che offre oltre a una ricostruzione di tanti monumenti d’Italia realizzati con i mattoncini e a un’area in cui i più piccoli possono cimentarsi con le costruzioni, un vero e proprio circuito rinfrescante fatto di fiumi rilassanti navigabili su enormi camere d’aria, scivoli aperti e chiusi dove ci si lancia come siluri, e altri dove si può lanciarsi in gommone con tre passeggeri, provando il brivido di volare quasi a testa in giù, prima di lasciarsi travolgere da ettolitri d’acqua in caduta libera dell’enorme secchio che sovrasta l’area giochi piena di fontane, spruzzi e rivoli. “È stato super divertente”, commenta Alessia sfinita prima di tornare a casa. “E menomale che esiste Legoland”, chiosa la sua amica Alice. “Altrimenti saremmo crepate di caldo!”.


