Garlasco, Chiara Poggi «Ha aperto la porta senza esitare»: al via le analisi del Dna su familiari e amici
- Postato il 17 luglio 2025
- Di Panorama
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Potrebbe essere il dettaglio che cambia tutto. Oppure l’ennesimo elemento inutile in un caso che da 17 anni continua a tormentare l’opinione pubblica. Sul tampone orale effettuato a Chiara Poggi il giorno del suo omicidio, il 13 agosto 2007, è stato trovato un profilo genetico completo e comparabile, ma sconosciuto. Una scoperta che riapre scenari inquietanti e spinge gli inquirenti a setacciare ogni possibile connessione: chi è “Ignoto 3”? E, soprattutto, cosa ci faceva il suo Dna nella bocca della vittima?
La quantità di Dna trovata è ridotta, e questo lascia aperta anche l’ipotesi che si tratti di una contaminazione, come già accertato per un’altra traccia rinvenuta sul lato della stessa garza, attribuita a un assistente del medico legale.
Ma proprio in virtù dei numerosi errori che segnarono la prima fase dell’inchiesta, oggi ogni possibilità viene presa in considerazione con la massima attenzione. L’obiettivo è fugare ogni dubbio e chiudere definitivamente un caso che, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, continua ad alimentare domande e tensioni giudiziarie.
Se il profilo dovesse corrispondere a uno degli operatori, l’ipotesi della contaminazione verrebbe confermata e la pista del tampone abbandonata. In caso contrario, si aprirebbero scenari finora inesplorati, con nuove potenziali implicazioni.
Resta infatti attuale la ricostruzione secondo cui Chiara avrebbe aperto la porta di casa a una persona conosciuta e di cui si fidava: “La mattina del 13 agosto 2007 ha aperto la porta di casa senza esitare a una persona con cui avrebbe avuto confidenza.”
È proprio su questo punto che si concentra ora l’attenzione degli investigatori: identificare chi potesse avere un accesso così diretto alla giovane senza destare sospetti. Per questo motivo, le ricerche si estendono anche alla cerchia di amicizie e frequentazioni della ragazza.
Nel frattempo, l’incidente probatorio è stato temporaneamente sospeso e dovrebbe riprendere tra due settimane. Intanto, la Procura di Pavia prosegue le attività in silenzio, nel massimo riserbo: nessuna informazione trapela sugli sviluppi investigativi, come stabilito dal procuratore Fabio Napoleone e dal suo team.
Tuttavia, il fatto che il giudice per le indagini preliminari abbia autorizzato la riapertura del caso fa supporre che nuovi elementi concreti siano emersi, aprendo la strada a ipotesi investigative mai percorse prima. Proprio in base agli esiti delle prossime analisi, la Procura potrebbe presentare un’istanza alla giudice Garlaschelli per ottenere un’estensione degli accertamenti irripetibili.
L’ultima parola, però, spetterà alla scienza: solo l’identificazione certa di quel profilo genetico potrà chiarire se siamo davanti a una prova decisiva o all’ennesima pista falsa.