Garlasco, i pm: “Anomalie nelle indagini. Sempio fu informato delle domande prima dell’interrogatorio del 2017”
- Postato il 26 settembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
Le indagini condotte nel 2017 dalla procura di Pavia “sono state caratterizzate da una serie di anomalie“. Lo scrivono il pm di Brescia Claudia Moregola e il procuratore Francesco Prete nel decreto che ha disposto le perquisizioni dell’ex procuratore, Mario Venditti, Andrea Sempio – oggi unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta sul caso aperto dalla Procura di Pavia -, i suoi genitori, una serie di parenti e i carabinieri in congedo Silvio Sapone e Giuseppe Spoto.
In particolare i pm bresciani, competenti per gli eventuali reati commessi dai magistrati del distretto di Corte d’Appello di Milano, evidenziano “l’omissione” da parte della polizia giudiziaria incaricata delle indagini della “trascrizione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali” e “alcuni contatti opachi” di Sempio e con Sapone e Spoto, allora rispettivamente addetto e responsabile della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Pavia. Il primo avrebbe intrattenuto con la famiglia Sempio “dei contatti non relazionati“, mentre quelli del secondo avrebbero avuto una “durata incongrua rispetto all’attività da svolgere”.
Tra le “anomalie” evidenziate i pm di Brescia citano anche “la breve durata dell’interrogatorio di Andrea Sempio” e la “verosimile conoscenza anticipata” da parte dei suoi familiari dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pm di Pavia. La prima volta che venne indagato nel 2017, Sempio sarebbe stato “informato da qualcuno delle domande che gli sarebbero state rivolte”, evidenziano Moregola e Prete nel decreto di perquisizione. Nel documento si fa riferimento all’intercettazione ambientale di una conversazione tra Sempio e suo padre Giuseppe, captata a bordo dell’auto dell’indagato il 9 febbraio 2017, il giorno prima dell’interrogatorio. “Comunque ha detto che ti chiederà le cose che sono state depositate. Non è che…”, dice il padre; “Sì lo so”, risponde il figlio. “Massimo – prosegue Giuseppe Sempio – se ti infila dentro qualche domanda che non… dici: guardi io non mi ricordo, son passati dieci anni…”.
Padre e figlio vengono intercettati anche il giorno successivo, subito dopo l’interrogatorio. I due si confrontano su quanto dichiarato agli inquirenti, con la famosa espressione “ne ho cannata una“, rispetto a una domanda su quando Sempio avesse ritrovato lo scontrino del parcheggio di Vigevano della mattina del 13 agosto 2007, giorno dell’omicidio. Dopodiché Sempio osservava: “A parte che erano dalla nostra… perché mi han fatto alcune domande che io ho capito perché me le facevano…”.
Nel decreto viene evidenziata anche la “formula tranchant” con cui si conclude l’annotazione d’indagine del 7 marzo 2017: “Completa assenza di elementi a supporto delle ipotesi accusatorie a carico di Andrea Sempio”.
L'articolo Garlasco, i pm: “Anomalie nelle indagini. Sempio fu informato delle domande prima dell’interrogatorio del 2017” proviene da Il Fatto Quotidiano.