Garlasco, il supertestimone torna a parlare e mostra il suo volto

  • Postato il 27 maggio 2025
  • Di Panorama
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A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, arriva un nuovo clamoroso sviluppo. Il supertestimone rimasto finora nell’ombra ha deciso di metterci la faccia. Questa sera, lunedì 27 maggio, durante un nuovo servizio de Le Iene, l’uomo che finora si era nascosto dietro il nome fittizio “Carlo” svelerà la propria identità davanti alle telecamere. Una scelta che punta a dare forza e credibilità al suo racconto e contribuire a far luce su uno dei casi più controversi della cronaca italiana.

La sua testimonianza, andata in onda per la prima volta il 20 maggio scorso, ha già fatto discutere. Nel servizio “Carlo” aveva rivelato di essere venuto a conoscenza nel 2007 di informazioni importanti che coinvolgevano le gemelle Cappa, in particolare Stefania. Sostiene di aver contattato l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, per riferirgli quanto sapeva. Ma, secondo il suo racconto, sarebbe stato ignorato: «Non ha voluto sentire niente per non crearsi dei problemi».

Sempre secondo la sua versione, Tizzoni avrebbe risposto: «Guarda, non si può fare niente perché c’è già in corso un’indagine su Stasi. Non si può prevaricare questa cosa e seguire un’altra pista».

Il supertestimone sostiene inoltre che, dopo quell’incontro, l’avvocato non abbia mai più voluto ricevere ulteriori informazioni: «Prima mi aveva detto di riferirgli tutto. Possibile non si segue un indizio o un qualsiasi cosa che possa servire ad arrivare ad una verità?»

A giustificare questa presunta reticenza, il testimone ipotizza un legame personale tra Tizzoni e la famiglia Cappa: «Era un amico di famiglia dei Cappa». Le Iene usano il condizionale per questo passaggio, precisando che in un’intercettazione telefonica Stefania Poggi avrebbe detto a un’amica che l’avvocato era stato un allievo del padre.

La replica di Tizzoni non si è fatta attendere. A Tgcom ha dichiarato: “Conosco benissimo il supertestimone intervistato da Le Iene dal quale sono stato chiamato in causa. Da quando sono nato, sostanzialmente. Era una delle tante persone che nel settembre-ottobre 2007 mi contattavano – anche perché c’era una pressione mediatica come quella di oggi – proponendo tesi. Nel suo caso, proponendosi sostanzialmente come detective, investigatore privato, che è una delle tantissime attività che ha svolto nella sua vita. Io gli ho detto che non eravamo interessati perché non c’era nulla di concreto in quello che diceva, ma di andare dai carabinieri, cosa che mi risulta essere avvenuta. Quindi, se ci fosse stato qualcosa di veramente rilevante immagino che l’Arma dei carabinieri l’avrebbe attenzionata.”

Nel servizio trasmesso il 20 maggio, il supertestimone ha raccontato che due persone – entrambe oggi decedute – avevano visto Stefania Cappa arrivare alla casa della nonna a Tromello con un borsone pesante. Era molto agitata, e dopo aver chiesto le chiavi a una vicina, avrebbe avuto difficoltà ad aprire la porta. Secondo quanto riferito, Stefania non sarebbe mai stata vista prima in quel luogo.

Il servizio è stato registrato due mesi prima della messa in onda, e il materiale raccolto è stato consegnato alla Procura. Inizialmente, gli inquirenti avrebbero chiesto riservatezza per svolgere al meglio le indagini. Successivamente i carabinieri hanno avviato una perquisizione lungo il canale di Tromello, seguendo le sue indicazioni. Le Iene hanno inoltre raccolto le voci della madre di Andrea Sempio e alcuni audio inediti di Paola Cappa, sorella gemella di Stefania, che aggiungono ulteriori elementi a una vicenda ancora irrisolta.

Tutti gli occhi ora sono puntati sul nuovo servizio in onda questa sera: il supertestimone tornerà a parlare pubblicamente e per la prima volta mostrerà il suo volto, deciso a non rimanere più nell’ombra.

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Panorama

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