Garlasco, l’ennesima “svolta” Nuovo Dna sul pollice di Chiara
- Postato il 2 settembre 2025
- Di Libero Quotidiano
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Garlasco, l’ennesima “svolta” Nuovo Dna sul pollice di Chiara
Un’altra traccia, un altro profilo genetico. Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi ha un legame a doppio filo col dna. La “prova regina” dei processi, soprattutto di quelli che finiscono in tivù, la chiave per la svolta, una porzioncina, minuscola, praticamente un granello, di materiale umano in grado di raccontare l’irraccontabile. Solo che qui, in questa vicenda che va avanti da diciotto anni, per questo delitto che non trova pace nonostante una sentenza passata in giudicato, di piste del dna se ne sono viste già diverse. L’ultima è recentissima.
Ci sarebbe un campione di dna repertato dal pollice della mano destra di Chiara, contrassegnato dai carabite nei marcatori studiati, dovuto verosimilmente a un’amplificazione random e quindi causale del dna» non permetteva un’analisi puntuale, la relazione dei tecnici e dei laboratori era stata chiara. Via non percorribile. Almeno due decenni fa. Adesso può esserci uno scenario diverso. La mano destra di Chiara, tanto per cominciare, è quella su cui si concentra (di nuovo) la procura di Pavia che qualche mese fa ha riaperto il fascicolo e iscritto nel registro degli indagati una persona sola, Andrea Sempio, l’amico del fratello della ragazza. Sul mignolo di quella mano, poi, sono stati trovati altri riferimenti biologici che secondo gli inquirenti sono riferibili proprio a Sempio. Ancora: esisterebbe altro materiale genetico, altre tre tracce, presumibilmente femminili, in altri (e differenti) punti della villetta di via Pascoli.
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«Non è cambiato nulla», dice tuttavia Marzio Capra, che è stato vicecomandante dei Ris di Parma ed è, a oggi, consulente della famiglia Poggi: «Non ci sono delle novità, è stata fatta la richiesta di incidente probatorio, non è ancora stato discusso nulla, non so da dove arrivano le nuove certezze. Se poi il perito cambierà le carte e ci dirà che è attendibile dovrà spiegarne anche il motivo». Insomma, che si tratti di una scoperta in grado di dare risposte definitive è ancora da provare (sperando che non finisca come per il materiale genetico di “ignoto 3”, quello ritrovato nella bocca di Chiara che tanto ha fatto discutere nei mesi scorsi per arrivare alla conclusione che, probabilmente, era “solo” il frutto di una contaminazione avvenuta durante l’autopsia del 2007).
«La procura ipotizza un concorso tra persone, quindi adesso cerca di scoprire chi sono i complici», spiega da giorni uno degli avvocati di Sempio, Massimo Lovati. E, in effetti, i magistrati pavesi di Fabio Napoleone stanno aspettando i risultati delle analisi di Cristina Cattaneo, l’anatomopatologa che si è occupata anche di Yara Gambirasio e che, per Garlasco, è stata nominata superconsulente: è lei che dovrà capire due aspetti fondamentali della vicenda. Primo, effettivamente con quale arma è stata colpita ripetutamente Chiara in quellamaledetta mattina di agosto di inizio secolo (siè parlato di unmartello, di un attizzatoio: niente è stato mai recuperato). Secondo, se esiste la possibilità che in quel villino a due piani in piena Lomellina, mentre Chiara veniva barbaramente uccisa, per un movente ancora del tutto sconosciuto, ci fossero più di due persone, ossia se sulla scena del crimine, oltre alla vittima e al suo aggressore, ci sia stato qualcun altro (e, nel caso, quale ruolo abbia avuto). Nel frattempo riprende l’incidente probatorioaMilano conle analisi della dottoressa Denise Albani (la perita nominata dal gip di Pavia Daniela Garlaschelli) e secondo il cronoprogramma che era stato deciso all’inizio: l’udienza per discutere i risultati finali è prevista, infatti, per il prossimo 10 di ottobre.
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