Garlasco, ombre sull’alibi della zia di Chiara Poggi

  • Postato il 20 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco continua a rimanere sotto i riflettori mediatici. Da una parte le polemiche sullo scontrino del parcheggio che Massimo Lovati, l’ex avvocato di Andrea Sempio, considera «carta straccia». Dall’altra le nuove rivelazioni che potrebbero esser state scoperte da Le Iene: nella puntata di domenica sera è stata trasmessa l’anteprima dello speciale Inside dedicato al caso di Garlasco, che verrà mandato in onda martedì 21 ottobre.

Garlasco, ombre sull’alibi della zia di Chiara Poggi
Garlasco, ombre sull’alibi della zia di Chiara Poggi
Garlasco, ombre sull’alibi della zia di Chiara Poggi
Garlasco, ombre sull’alibi della zia di Chiara Poggi
Garlasco, ombre sull’alibi della zia di Chiara Poggi

Nuove voci dal paese

Secondo quanto emerso dalle testimonianze di alcuni abitanti del paese, diverse persone che non si conoscono tra loro hanno fornito racconti coerenti su orari e luoghi cruciali legati all’omicidio di Chiara avvenuto il 13 agosto 2007 nella sua abitazione di Garlasco.

L’elemento che colpisce di più riguarda la presenza in via Pascoli, il luogo del delitto, di Maria Rosa Poggi, zia di Chiara e madre delle gemelle Stefania e Chiara Cappa. Un’anziana abitante di Garlasco, ora deceduta, avrebbe raccontato di essere stata quasi investita da un’auto che usciva da via Pascoli intorno alle 9:30 del mattino, riconoscendo alla guida proprio la zia della vittima.

Si tratta tuttavia di una voce riferita da terzi, ma che trova riscontro con altre testimonianze raccolte. Considerato il flusso costante di nuovi elementi che emergono di giorno in giorno, anche questo dettaglio assume particolare rilevanza. Per esempio, un operaio definito “confuso” all’epoca dei fatti dichiarò ai carabinieri di aver visto una delle gemelle, Stefania Cappa, uscire dalla stessa via in bicicletta. Non solo: l’uomo riferì anche di aver notato un’auto in sosta lì vicino, descritta come «né piccola né grossa», compatibile con un mini SUV come quello in possesso della madre di Stefania.

L’alibi del supermercato

C’è poi la questione del supermercato. Maria Rosa Poggi sostiene di essere stata quella mattina in un negozio, dove avrebbe fatto la spesa con l’auto nera e pagato con carta. L’ex direttore del supermercato, interpellato dalla trasmissione, ha dichiarato di non averla vista, pur precisando che questo non significa necessariamente che non sia stata presente.

L’aspetto più controverso riguarda la cassiera che lavorava quel 13 agosto, quella che avrebbe emesso lo scontrino fiscale come prova della presenza di Maria Rosa al supermercato. All’epoca, la ragazza dichiarò ai carabinieri di conoscerla, senza però ricordarla quel giorno specifico: nel verbale riconosceva lo scontrino e affermava di ricordare la madre delle gemelle, mentre ora ribadisce di non rammentarla.

Resta il fatto che la signora Cappa usò il bancomat quella mattina, anche se tecnicamente la transazione potrebbe essere stata effettuata da un’altra persona con la sua carta. Gli inquirenti dell’epoca non hanno mai messo in dubbio la sua presenza al supermercato, ma le voci raccolte dalle Iene mostrano uno scenario diverso: persone che non si conoscono tra loro forniscono una versione dei fatti non corrispondente a quella ricostruita nel 2007.

Sono tutte voci e testimonianze che, se confermate, potrebbero offrire nuovi sviluppi nell’indagine su un caso ormai vecchio di 18 anni, ma che continua a stimolare l’attenzione pubblica e che non smette di fare sorgere nuove domande e sospetti.

Autore
Panorama

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