Garlasco, Savu pronto a rivelare tutto: il legale parla di “racconto sconvolgente” e chiama in causa il Santuario della Bozzola

  • Postato il 18 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Il caso Garlasco si riapre con un nome già noto alle cronache: Flavius Savu, ex latitante romeno legato al Santuario della Bozzola. Arrestato in Svizzera e rientrato in Italia lo scorso 16 ottobre, Savu avrebbe promesso “nuove e sconvolgenti rivelazioni” sull’omicidio di Chiara Poggi.

A confermarlo è l’avvocato Roberto Grittini, che ha incontrato il suo assistito nel carcere di Torre del Gallo a Pavia. “Sono tornato con le idee scombussolate”, ha raccontato a Quarto Grado. “Il suo racconto è lineare e, a mio giudizio, attendibile”.

Secondo il legale, il nodo cruciale ruoterebbe attorno al Santuario, già epicentro di misteri e ombre nelle prime fasi dell’indagine.

Il ritorno della pista “satanica” e il manoscritto segreto

A riaccendere il dibattito è stata un’inchiesta de Il Giorno, che ha raccolto le parole di Grittini: “Il suo racconto ha rivoluzionato le mie convinzioni iniziali”. L’avvocato parla di un intreccio che coinvolgerebbe il Santuario come fulcro di scandali sessuali, ricatti e presunti abusi, un quadro che lo stesso Savu avrebbe collegato alla morte di Chiara Poggi.

Il riferimento è a un manoscritto del nipote di Savu, Cleo Koludra Stefanescu, detenuto a Vigevano, in cui si parla di una “ragazza legata al Santuario” e di un “giro di prostituzione e pedofilia”. L’esistenza del documento, datato maggio 2025, è stata confermata dagli avvocati di Stefanescu e ora sarebbe nelle mani degli inquirenti.

La Procura di Pavia valuta le nuove dichiarazioni

Fonti giudiziarie confermano che la Procura di Pavia starebbe esaminando la possibilità di ascoltare formalmente Savu per verificare la fondatezza delle sue affermazioni. Finora la cosiddetta “pista estera” è stata giudicata suggestiva, ma la coerenza del racconto e la nuova documentazione potrebbero spingere a un approfondimento.

Grittini, nel frattempo, ha lanciato un messaggio chiaro: “Se la Procura sarà interessata, lo chiamerà”.

Chi è Flavius Savu

Cittadino romeno, Savu era stato condannato nel 2018 a 5 anni e 6 mesi di carcere per aver ricattato l’ex rettore del Santuario, don Gregorio Vitali, con video compromettenti. Da quell’indagine erano emerse voci su festini e minacce che toccavano ambienti religiosi e civili di Garlasco.

Latitante per anni, è stato arrestato a Zurigo e trasferito in Italia. Oggi, dal carcere pavese, promette di “raccontare tutto ciò che sa”, convinto di poter dare un nome e un volto alla verità che da 18 anni sfugge all’Italia.

Le ombre sul Santuario e le nuove domande

Il Santuario della Bozzola, già teatro di un caso di estorsione e scandali, torna così al centro del mistero. Savu parla di segreti taciuti, di una rete che avrebbe circondato Chiara Poggi e di un contesto torbido in cui la giovane “sapeva troppo”.

Una pista che divide gli esperti: tra chi, come la criminologa Roberta Bruzzone, continua a ritenere Alberto Stasi l’unico responsabile, e chi intravede nella “pista esterna” un tassello rimasto a lungo nell’ombra.

Sempio, il nuovo avvocato e le tre ore di domande

Intanto, sul fronte opposto, anche Andrea Sempio cambia pelle. Dopo la revoca del mandato a Massimo Lovati, il trentasettenne di Garlasco ha affidato la sua difesa a Liborio Cataliotti, 58 anni, noto penalista, docente universitario ed ex legale di Wanna Marchi.

Cataliotti, che assiste anche Stefania Nobile nel caso della Gintoneria e ha seguito processi mediatici come Stamina, ha raccontato in diretta a Quarto Grado il primo incontro con il suo nuovo assistito.

“Prima di accettare l’incarico ho voluto capire con chi avevo davvero a che fare”, ha spiegato. “Io e tre collaboratori dello studio lo abbiamo letteralmente tempestato di domande, anche le più scomode, quelle che un magistrato non risparmierebbe in aula. Lo abbiamo fatto per ore, un vero e proprio ‘quarto grado’”.

Alla domanda se creda nella sua innocenza, Cataliotti è netto: “Ci sono reati che non accetto, ma qui tutto ruota attorno a un punto: innocente o colpevole. È ciò che abbiamo voluto misurare in tre ore di confronto serrato. E la mia impressione è chiara”.

Il legale ringrazia il collega Lovati per il lavoro svolto, ma annuncia un cambio di tono: “Non so se la linea difensiva cambierà, ma parlerò solo del mio assistito. La mia strategia è una: dimostrare la sua innocenza e l’inesistenza di prove a suo carico”.

Cosa accadrà ora

Nei prossimi giorni Savu sarà sentito dai magistrati. Il suo racconto, se ritenuto credibile, potrebbe costringere la Procura a riaprire scenari considerati fino a oggi “fantasiosi”.

Parallelamente, la nuova difesa di Sempio promette un approccio diverso, più tecnico e meno emotivo, con l’obiettivo di demolire l’ipotesi di un suo coinvolgimento diretto nel delitto.

Autore
Panorama

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