Garlasco, svolta shock: indagato per corruzione il padre di Andrea Sempio, spuntano nuove prove digitali
- Postato il 30 ottobre 2025
- Di Panorama
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L’omicidio di Chiara Poggi, la vicenda giudiziaria che ha segnato un’intera generazione di cronaca nera si riapre con un colpo di scena: Giuseppe Sempio, padre di Andrea, è ufficialmente indagato per corruzione in atti giudiziari.
L’iscrizione nel registro degli indagati è stata confermata da fonti della Procura di Brescia e notificata oggi, 30 ottobre, insieme a un atto giudiziario che segna una svolta nell’inchiesta bis. Secondo gli inquirenti, Sempio avrebbe versato tra i 20 e i 30.000 euro all’allora procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, per ottenere l’archiviazione della posizione del figlio nel 2017.
Il “pizzino” e la pista del denaro
Tutto nasce da un appunto scarno, scritto a mano e ritrovato durante la perquisizione del 26 settembre scorso nell’abitazione dei genitori di Andrea Sempio: «Venditti gip archivia per 20.30 euro». Un dettaglio che, nel linguaggio della cronaca giudiziaria, pesa come una prova. Da quel “pizzino” la Procura di Brescia ha costruito un sospetto: dietro quella cifra si nasconderebbe un pagamento illecito — una corruzione in atti giudiziari — finalizzata a chiudere la prima indagine sull’omicidio Poggi.
Secondo la nuova ipotesi accusatoria, Sempio senior avrebbe orchestrato la presunta dazione di denaro in concorso con Venditti, che nel 2017 firmò la rapida archiviazione per il figlio Andrea, oggi nuovamente indagato per omicidio in concorso.
L’atto ufficiale e la nomina dei difensori
L’atto, firmato dal procuratore Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola, è stato notificato sia a Mario Venditti, assistito dall’avvocato Domenico Aiello, sia a Giuseppe Sempio, al quale è stato indicato un difensore d’ufficio. Nell’atto si legge che il reato di corruzione in atti giudiziari sarebbe stato commesso a Pavia nel febbraio 2017 e che gli accertamenti tecnici “irripetibili” disposti dai magistrati sono finalizzati a estrarre copia forense dei telefoni e dei dispositivi informatici sequestrati il mese scorso.
La perquisizione e i nuovi accertamenti
Le operazioni, affidate al consulente tecnico Matteo Ghigo, si svolgeranno il 3 novembre nello studio di Pinerolo (Torino). Saranno presenti i consulenti nominati da entrambe le difese e le analisi dureranno 45 giorni. L’obiettivo: recuperare e decodificare tutti i dati, anche quelli cancellati, per verificare l’esistenza di eventuali passaggi di denaro o comunicazioni sospette.
Già durante la perquisizione del 26 settembre, gli inquirenti avevano sequestrato telefoni e supporti digitali appartenenti a Venditti e ai Sempio, ascoltando anche la madre di Andrea come semplice testimone. In quella sede, Giuseppe Sempio aveva ribadito che le somme contestate non erano destinate a un magistrato, bensì al pagamento in contanti, senza ricevuta, del vecchio pool difensivo di Andrea, di cui faceva parte anche Massimo Lovati.
Dalla cronaca alla storia: un caso che non finisce mai
La vicenda, che a lungo aveva visto Alberto Stasi al centro del processo, continua così a intrecciare nuovi nomi, nuove accuse, e antichi sospetti. Il caso Garlasco non è solo un cold case: è un labirinto di inchieste, corruzioni presunte e silenzi giudiziari, in cui ogni scoperta riporta il tempo al 13 agosto 2007, nella casa di via Pascoli dove Chiara Poggi veniva trovata morta.
Oggi, con l’iscrizione di Giuseppe Sempio nel registro degli indagati e l’apertura ufficiale della pista della corruzione, la giustizia sembra pronta a riaprire la pagina più scomoda di tutta la vicenda.