Gaza, altri due attacchi israeliani contro i palestinesi in fila per gli aiuti umanitari: almeno 34 morti

  • Postato il 20 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Mentre continua la guerra tra Iran e Israele, che questa notte ha reso noto di aver bombardato decine di obiettivi a Teheran, il fronte Gaza rimane aperto. E le atrocità continuano. Secondo quanto riportato da Al-Jazeera, sono almeno 34 i palestinesi morti questa mattina in due attacchi israeliani sulle persone che erano in attesa di aiuti umanitari nella zona centrale della Striscia, nei pressi dell’asse Netzarim. A questi, riferisce l’emittente televisiva citando una fonte dell’ospedale al-Awda a Deir al-Balah, si aggiungono 23 palestinesi uccisi dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sui richiedenti aiuti. Nella giornata di ieri, le vittime segnalate dalla Protezione civile locale sono state almeno 72.

Intanto, dopo giorni di tensione e incertezza, la Carovana della resistenza (Al Soumoud) è rientrata ieri sera (giovedì) a Tunisi, accolta da centinaia di persone in festa lungo la centrale Avenue Habib Bourguiba della capitale. La mobilitazione, iniziativa simbolica di solidarietà verso la popolazione di Gaza partita il 9 giugno scorso, era rimasta bloccata a Sirte, in Libia, dalle autorità della Cirenaica che ne hanno impedito il proseguimento verso il confine egiziano di Sallum. Il ritorno in Tunisia è stato accompagnato da tappe simboliche in numerose città, fino all’arrivo davanti al Teatro Municipale, dove la folla ha accolto i partecipanti in un clima festoso, con bandiere palestinesi e cori di sostegno.

Durante l’evento, due rabbini ebrei antisionisti, provenienti dalla Palestina, hanno espresso sostegno alla causa palestinese e invocato la coesistenza pacifica tra ebrei, musulmani e cristiani, mentre l’attivista Ghassan Ben Khalifa ha annunciato l’avvio di una campagna per raccogliere un milione di firme in favore di una legge tunisina che criminalizzi ogni forma di normalizzazione con “l’entità sionista”. Poi la parola è passata a Wael Naouar, portavoce ufficiale della carovana e membro del Coordinamento, che ha dichiarato che “rompere l’assedio di Gaza è responsabilità di tutti i popoli liberi del mondo” e ha preannunciato il possibile lancio di una seconda missione, “Soumoud 2”, nei prossimi mesi. La Carovana della resistenza, pur non avendo raggiunto la sua destinazione finale, ha infatti suscitato un forte impatto mediatico e politico in Tunisia e nel Maghreb, e rilanciato l’attenzione sulla situazione umanitaria a Gaza.

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Il Fatto Quotidiano

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