Gaza, attacco all’unica chiesa cattolica: Israele apre un’indagine

  • Postato il 17 luglio 2025
  • Di Panorama
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Un presunto attacco israeliano contro l’unica chiesa cattolica di Gaza ha provocato la morte di tre persone e il ferimento di diverse altre ( almeno 11) , secondo quanto riportato dal Patriarcato Latino di Gerusalemme. L’episodio, avvenuto giovedì, ha sollevato una forte condanna a livello internazionale e ha suscitato da parte di Israele espressioni di «profondo dolore». Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato l’apertura di un’indagine sull’accaduto, mentre il Ministero degli Esteri ha ribadito che Israele «non prende mai di mira chiese o altri luoghi di culto».

Secondo il Patriarcato, il complesso della Sacra Famiglia è stato colpito nella mattinata e tra i feriti figura anche il parroco, padre Gabriel Romanelli. «La chiesa ha subito gravi danni», si legge nel comunicato diffuso dall’istituzione ecclesiastica. Padre Romanelli, cittadino argentino, è noto per i suoi contatti quotidiani con il defunto papa Francesco durante i momenti più intensi della guerra a Gaza. Immagini diffuse nelle ore successive all’attacco mostrano una porzione del tetto della chiesa danneggiata, con una sezione mancante nei pressi della grande croce di pietra, oltre a vetri infranti e detriti sparsi.

Fonti mediche dell’ospedale al-Ahli riferiscono che tra le vittime vi sono due donne, ma al momento il bilancio complessivo non può essere confermato. Il direttore ad interim della struttura sanitaria, Fadel Naem, ha dichiarato che la chiesa accoglieva sia cristiani che musulmani, tra cui anche numerosi bambini con disabilità.

Gaza, attacco all’unica chiesa cattolica: Israele apre un’indagine

Il Papa, attraverso un telegramma firmato dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha manifestato il proprio cordoglio per quanto avvenuto: «Profondamente addolorato per la perdita di vite umane e per i feriti causati dall’attacco militare», ha assicurato la propria «vicinanza spirituale a padre Gabriele Romanelli e a tutta la comunità parrocchiale». Il messaggio si conclude con un appello a un «cessate il fuoco immediato», auspicando «dialogo, riconciliazione e una pace duratura».

Da parte sua, il Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato: «Esprimiamo profondo dolore per i danni inflitti alla chiesa e per le vittime civili». In una nota ufficiale si ribadisce che Israele «non colpisce intenzionalmente luoghi di culto o civili» e che «le circostanze dell’incidente sono ancora oggetto di verifica», assicurando che i risultati dell’indagine «saranno resi pubblici in maniera trasparente». In una comunicazione separata, le IDF hanno confermato di essere al corrente dell’episodio: «Siamo a conoscenza delle segnalazioni riguardanti i danni alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City e delle vittime registrate. Le circostanze sono in fase di revisione». Le forze armate israeliane hanno aggiunto di fare «ogni sforzo per ridurre al minimo le vittime civili e i danni alle infrastrutture, compresi i siti religiosi». Israele imputa a Hamas la responsabilità di utilizzare la popolazione civile come scudo, posizionando le proprie infrastrutture militari in aree residenziali e sensibili.

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha dichiarato che a colpire la chiesa sarebbe stato un carro armato israeliano. «Sappiamo con certezza che si tratta di un carro armato. L’IDF parla di errore, ma non abbiamo elementi per confermarlo», ha affermato a Vatican News. «È troppo presto per trarre conclusioni. Le comunicazioni da Gaza sono difficili. Dobbiamo prima capire cosa è accaduto, tutelare la nostra comunità e fare in modo che episodi simili non si ripetano». Anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta sulla vicenda: «I raid israeliani hanno colpito la chiesa della Sacra Famiglia. Gli attacchi contro civili che Israele porta avanti da mesi sono inaccettabili. Nessuna operazione militare può giustificare simili azioni», ha scritto su X.Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito l’episodio «un grave atto contro un luogo di culto cristiano» e ha espresso «profonda vicinanza a padre Romanelli», rimasto ferito nel raid.

In una nota l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane «L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane esprime il proprio cordoglio e dolore per quanto avvenuto a seguito dell’incidente in cui è stata colpita la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, luogo di culto e di preghiera, uno spazio tanto più essenziale in un contesto profondamente segnato da un conflitto lungo e lacerante. Ci uniamo alle preghiere per i feriti, manifestiamo la nostra vicinanza alla Chiesa, al Patriarcato Latino di Gerusalemme, a Padre Romanelli e a tutti i fedeli colpiti. Il rispetto e la protezione dei luoghi religiosi, di qualunque fede essi siano, sono fondamentali per la convivenza, la dignità umana e la speranza di pace ». Nella Striscia di Gaza vivono circa mille cristiani su una popolazione di oltre due milioni di persone. La maggioranza è di fede ortodossa, mentre i cattolici sono circa 135, secondo i dati del Patriarcato Latino. Dopo lo scoppio della guerra nell’ottobre 2023, molti membri della comunità cristiana si erano rifugiati nel complesso della chiesa della Sacra Famiglia, insieme a fedeli ortodossi.

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Panorama

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