Gaza e Ucraina dividono il mondo, in Italia basta una ragazza con la pelle nera
- Postato il 9 agosto 2025
- Politica
- Di Blitz
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Gaza si svuota: oltre 200 mila palestinesi dovranno “emigrare” prima del 7 ottobre, una data emblematica, scelta non a caso.
Israele ha deciso: il vertice presieduto da Netanyahu non fa più sconti: quella striscia deve essere sgomberata al più presto perché le truppe di Tel Aviv non concederanno altre “tregue”.
L’orologio torna indietro di ottant’anni, forse più: allora furono i nazisti ad occupare improvvisamente la Polonia.
Gaza divide anche Israele

Oggi i protagonisti cambiano, ma la musica è la stessa. Il leader israeliano non ha avuto partita facile, perché insieme con il capo di stato maggiore, altri vertici militari di Tel Aviv si sono detti perplessi ed hanno invitato il premier a tornare sui suoi passi. Niente da fare: alla fine, lui ha avuto partita vinta e l’operazione avrà inizio da subito.
L’Unione europea, l’Onu e molti paesi arabi hanno condannato Israele: la Germania ha stabilito che non si manderanno più armi a Tel Aviv.
Insieme con Berlino altri 27 paesi europei, mentre gli Stati Uniti rimangono perplessi e in Italia infuriano le solite polemiche tra destra e sinistra.
Tramonta la candidatura di Roma
Giorgia Meloni (poteva mancare) viene accusata di non prendere posizione, il Pd la incalza con la Schlein a far da apripista. Con gli alleati di Elly che non sono da meno e ritengono responsabile Palazzo Chigi perchè non sa che pesci prendere.
È la solita musica, il ritornello non cambia mai, diventa stucchevole e probabilmente lascia increduli quanti leggono e cercano di informarsi.
“C’è una striscia in cerca di pace”, titola stamane Il Riformista, ma è un sogno che per il momento rimane tale. La data ultima, come si è visto, è il 7 ottobre: la speranza è che qualcosa si muova nel frattempo, però sarà difficile far tornare sui suoi passi Israele.
A meno che non intervengano i grandi, cioè la Russia e gli Stati Uniti (per non parlare della Cina) che dall’alto della loro potenza potrebbero davvero mutare la situazione. Ne hanno voglia? Le opinioni sono in parte per il si, in parte per il no. Soprattutto perchè Putin e Trump sono in tutt’altre faccende affaccendati.
Hanno stabilito finalmente di incontrarsi, ma il primo problema è dove. Donald aveva telefonato a Giorgia che aveva pronunciato un “si grande così”. Entusiasta dell’iniziativa perchè poneva la capitale italiana al centro dell’attenzione mondiale. Putin si è messo di traverso e ha risposto picche, dicendo che l’Italia era ed è un Paese troppo di parte. Prova ne sia che al ministero degli Esteri è stato convocato un paio di volte l’ambasciatore del Cremlino per alcune decisioni che il nostro Paese aveva giustamente respinto. Lo ricordate? Dichiarazioni considerate russofobe pronunciate dal nostro presidente della Repubblica. Per ripicca Mosca aveva convocato l’ambasciatore italiano in Russia per far capire che l’atteggiamento di Antonio Taiani non era piaciuto per nulla.
Tramontata Roma (peccato), si sta cercando un nuovo indirizzo. Si sa per certo che l’incontro dovrebbe avvenire il giorno di Ferragosto, forse in Alaska, ma è prematuro affermarlo con sicurezza.
Ottimismo? Dovremo esser cauti perchè Mosca ha posto subito due condizioni. Primo, che Zelensky non partecipi in maniera categorica alle trattative.
Secondo, che la Russia non lascerà mai più i territori occupati nel corso della guerra, cioè la Crimea e il Donbass. Stante questa situazione, quali speranze si possono avere per arrivare ad una pace? Poche, se non pochissime, ma la speranza è l’ultima dea, quindi…
Un fatto è sicuro: in Italia di guerre ce ne intendiamo eccome. Quelle politiche, s’intende che non accennano a diminuire perchè la posta in palio per le elezioni regionali è troppo alta ed i contendenti non vogliono prendere nemmeno un giorno di ferie.
Per la Toscana è stato raggiunto un accordo fra Pd e 5Stelle, per la Campania esiste ancora qualche dubbio, ,mentre in Calabria è nato un dissidio fratricida fra due esponenti calabresi dei pentastellati: Pasquale Tridico, l’ex uomo della previdenza sociale, e Vittoria Baldino, assai vicina alle idee di Giuseppe Conte. Uno dei due se la dovrà vedere con il presidente dimissionario della regione, Roberto Occhiuto, il quale ha già fatto sapere che si ripresenterà perché ha buone chanches di rivincere.
Kelly Dooualla è una ragazza di soli 15 anni che ha vinto gli europei di atletica correndo i cento metri e spazzando via tutte le avversarie più grandi di lei. Dovremmo essere felici e plaudire. Però la giovanetta pur essendo nata a Pavia ha le pelle nera: Cominciano i distinguo, le perplessità. Come lo vogliamo definire questo atteggiamento, se non di razzismo?
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