Gaza, l’avvocata del pediatra palestinese Abu Safiya: “Subisce pestaggi e abusi nel carcere israeliano. Ha perso 40 chili”

  • Postato il 15 luglio 2025
  • Mondo
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

L’ultima immagine da persona libera lo ritrae con il camice bianco mentre cammina da solo, circondato dalle macerie e dalla devastazione, verso il carro armato israeliano che assedia il suo ospedale. Una foto che ha fatto il giro del mondo, diventando un’immagine simbolo del lavoro che gli operatori sanitari portano avanti a Gaza, a rischio della propria vita. Oggi il pediatra palestinese Hussam Abu Safiya, direttore del Kamal Adwan Hospital di Beit Lahiya, è come un fantasma. Da fine dicembre è detenuto in un carcere israeliano, e le poche notizie che si hanno di lui arrivano dalla sua avvocata, Gheed Kassem, quando ha la possibilità di incontrarlo. L’ultima visita risale al 9 luglio. “Il dottore non sta bene – ha scritto la legale in un post su Facebook – Ha perso più di 40 chili, oltre un terzo del suo peso corporeo. All’inizio della sua detenzione pesava 100 chilogrammi, ma oggi non ne pesa più di 60″.

È rinchiuso nel carcere di Ofer e secondo l’avvocata ha subito pestaggi e abusi. “È stato brutalmente picchiato alla cassa toracica il 24 giugno, per 30 minuti. Ha contusioni al viso, alla testa, alla schiena e al collo. Ha richiesto cure mediche e esami da un cardiologo, ma la sua domanda è stata respinta. Il dottore soffre di aritmie cardiache e i suoi occhiali, che gli erano stati forniti di recente dal suo avvocato, erano rotti”. Il medico, si legge ancora nel post dell’avvocata, “indossa ancora i suoi abiti invernali in condizioni di fame, tortura, isolamento e morte, rannicchiato sottoterra senza alcuna esposizione alla luce solare. Lui e tutti gli altri prigionieri palestinesi non stanno bene”.

Il medico era stato arrestato il 27 dicembre, accusato da Israele di “complicità con Hamas”. L’Idf aveva fatto irruzione al Kamal Adwan, l’ultimo presidio sanitario del nord della Striscia sotto assedio da settimane, portando via lui insieme ad altre persone dello staff medico e ad alcuni pazienti. In precedenza era già stato interrogato e poi rilasciato. In quei giorni l’intera area ospedaliera era stata duramente attaccata dai raid di Tel Aviv, che avevano provocato oltre 50 morti e messo fuori uso parte della struttura. Secondo Israele l’ospedale era una “roccaforte dei miliziani”. Abu Safiya aveva continuato a lavorare, nonostante tutto, curando i bambini malnutriti e le persone ferite dai bombardamenti. Dopo l’arresto, secondo la sua avvocata, il medico è stato tenuto in isolamento, sottoposto a 13 giorni consecutivi di interrogatori lunghi anche 8 ore. Il primo incontro con la legale è stato concesso quasi un mese dopo, il 22 gennaio. La difesa e la famiglia del medico hanno sempre respinto ogni accusa di complicità con Hamas e il Jihad: “Hussam Abu Safiya non ha obbedito agli ordini dell’esercito e non ha abbandonato l’ospedale perché aveva degli obblighi professionali e di coscienza verso i suoi pazienti”.

Subito dopo l’ufficializzazione del suo arresto, Amnesty International ha lanciato una campagna per la sua scarcerazione. “Il dottor Hussam Abu Safiya è detenuto dalle forze israeliane senza un motivo. Per mesi ha raccontato al mondo quello che stava succedendo. Gli attacchi delle forze israeliane contro la Striscia di Gaza hanno colpito duramente gli operatori sanitari e le strutture mediche, distruggendo di fatto l’intero sistema sanitario. Neanche dopo la perdita del figlio, nell’ottobre 2024, aveva smesso di lavorare e di essere la voce delle vittime di Gaza“.

L'articolo Gaza, l’avvocata del pediatra palestinese Abu Safiya: “Subisce pestaggi e abusi nel carcere israeliano. Ha perso 40 chili” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti