Gaza, l’intesa non ferma lo scontro a Genova. “La sinistra proPal rosica”, la replica: “Parole vergognose”
- Postato il 9 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Continua a Genova lo scontro politico sulla vicenda di Gaza, anche dopo la firma di Hamas e Israele sull’intesa che sancisce il cessate il fuoco nella Striscia e l’avvio del piano di pace proposto da Donald Trump. Una battaglia a suon di comunicati stampa, nel giorno in cui il mondo auspica una pace duratura, con toni che non accennano a placarsi e il centrodestra che si attribuisce il merito di essere “dalla parte giusta della storia“, quella del presidente americano.
Bianchi (FdI): “Da Salis narrazione tossica che alimentava odio”
La prima a intervenire in mattinata è Alessandra Bianchi, capogruppo di Fratelli d’Italia ed ex assessora della giunta Bucci-Piciocchi: “Mentre la sinistra continua ad aizzare irresponsabilmente le piazze contro il Governo incoraggiando missioni politiche, travestite da umanitarie, pericolose per le persone e ancora di più per il processo di pace, l’Italia si è svegliata con la notizia che l’accordo raggiunto in Egitto avvia la prima fase del piano Trump per Gaza. Il primo passo concreto nel percorso che, ci auguriamo, porterà alla fine del conflitto tra Israele e Palestina. Ancora una volta la postura internazionale di Giorgia Meloni consente all’Italia di stare dalla parte giusta della storia e risponde con i fatti alle fantomatiche accuse della sinistra arrivata, lo ricordo, perfino a denunciare il premier per complicità in genocidio“.
Da qui l’accusa alla sindaca Silvia Salis e al centrosinistra: “Spiace constatare che, mentre nel mondo si parlava di pace, a Genova si alimentava una narrazione tossica, raccontata da chi accetta solo una visione unilaterale della storia, alimentando odio e risentimento. Spiace vedere, ormai da mesi, la trasformazione della nostra città che non è più il modello Genova di efficienza ed efficacia, è l’esempio di immobilismo e di violenza: verbale, di piazza e ideologica. E speriamo si fermi qui. Genova merita molto di più di un domani ideologico e del totale disinteresse per le sue esigenze.
Foscolo e Bordilli (Lega): “Salis e Albanese beffate, Trump merita il Nobel”
A rincarare la dose subito dopo sono le capogruppo della Lega in Comune e Regione, Sara Foscolo e Paola Bordilli: “Lo storico accordo su Gaza, raggiunto grazie al grande impegno e proficuo lavoro del presidente Usa Donald Trump, che merita il Nobel per la pace, è una notizia stupenda. Ora la sinistra rosica, in particolare quella ligure che in consiglio regionale non ha partecipato al minuto di silenzio per le vittime israeliane e ha sempre attaccato Trump. Beffati i violenti ProPal scesi in piazza, inneggiando vergognosamente alla strage del 7 ottobre, e messi in ridicolo pure gli irresponsabili della Flotilla show, utili soltanto per la demagogica propaganda di sinistra”.
Ma secondo le leghiste sono state “beffate anche Silvia Salis e Francesca Albanese, la relatrice pro palestinesi dell’Onu, che veicola messaggi antisemiti e fake news, accolta calorosamente a Genova dalla sindaca antagonista. Silvia Salis perché non ha ascoltato l’invito del centrodestra a sostenere a Tursi il piano di pace di Trump, né ha detto pubblicamente in faccia ad Albanese che la liberazione degli ostaggi israeliani è necessaria per la pace, né ha stigmatizzato l’interruzione di pubblico servizio e il vilipendio alle istituzioni di coloro che hanno occupato Unige, ma ha personalmente benedetto lo show della Flotilla partita da Genova. Francesca Albanese perché ha scelto di propagandare pericolose idee e messaggi che in realtà non servono neanche al popolo palestinese schierandosi, fra le altre cose, contro l’utile diplomazia e la liberazione degli ostaggi israeliani, sostenendo che i terroristi vanno capiti e il piano di pace di Trump è una trappola, attaccando addirittura la senatrice Liliana Segre: Non è lucida, che significa mettere in discussione i valori fondamentali della nostra democrazia”.
Bucci modera i toni: “Segnale di speranza che aspettavamo da tempo”
Decisamente più pacato e misurato il commento del presidente ligure Marco Bucci, di solito restio a intervenire su temi nazionali e internazionali: “La notizia dell’accordo raggiunto tra Israele e Hamas è il segnale di speranza che tutti aspettavamo da tempo. Il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e l’avvio di un percorso condiviso verso la stabilità rappresentano passi fondamentali per restituire pace e sicurezza a milioni di persone. Un ringraziamento doveroso agli Stati Uniti, e a tutti coloro che hanno collaborato, che con coraggio, pazienza e diplomazia hanno assunto un ruolo determinante nel rendere possibile questo storico risultato – continua il presidente -. Ora è il momento di consolidare la fiducia e costruire, insieme, un futuro di convivenza e sviluppo. La Liguria, come sempre, è vicina a chi lavora per la pace”.
Salis replica: “Polemiche vergognose”. E rivendica: “Genova dalla parte giusta”
La replica della sindaca Silvia Salis arriva solo in serata con un lancio dell’agenzia Ansa: “Spiace che alcuni esponenti del centrodestra genovese e ligure abbiano sentito la necessità di polemizzare vergognosamente contro chi in questi mesi non ha mai fatto mancare una parola di sostegno alle mobilitazioni che chiedevano una pace giusta e la fine di un genocidio. E faccio sommessamente notare che se il presidente Trump va certamente ringraziato per essere stato tra i principali protagonisti di questo accordo, assieme ad altri Paesi come Qatar, Egitto e Turchia, è anche lo stesso che immaginava la pace a Gaza come un resort“.
Nel resto del messaggio, la prima cittadina esprime “speranza e sollievo” e sottolinea il “contributo irrinunciabile arrivato anche dalla mobilitazione popolare che ha attraversato tutte le città del mondo, con milioni di cittadine e cittadini che hanno chiesto a gran voce la fine del massacro del popolo palestinese e la liberazione degli ostaggi israeliani”. Salis aggiunge che “Genova, con il suo spirito solidale, non è stata da meno e ha scelto di stare ancora una volta dalla parte giusta della storia, facendo sentire forte la sua voce per la pace, per la difesa dei diritti umani e per la giustizia. Sono convinta che anche la nostra partecipazione attiva abbia contribuito a tenere accesi i riflettori sull’urgenza di una soluzione politica. Genova continuerà a essere una città che promuove la pace, il dialogo e la solidarietà internazionale. Ora – prosegue la sindaca – è fondamentale che l’accordo venga rispettato da tutte le parti e che si continui a lavorare per la soluzione dei due popoli e due Stati, con la liberazione di tutti gli ostaggi, il pieno riconoscimento dello Stato di Palestina e la fine dell’occupazione in Cisgiordania. È l’unico percorso possibile per costruire un futuro di pace, convivenza, sicurezza e dignità per entrambe le popolazioni”.
Il Pd: “Parole sgradevoli, inopportune e false”
A ribattere è pure il Partito Democratico per bocca del segretario regionale Davide Natale e della responsabile esteri Margherita Mereto Bosso: “Non c’è fine al cattivo gusto. La destra in Liguria sembra aver smarrito l’etica e continua a strumentalizzare una tragedia internazionale ai soli tristi e sgradevoli fini della propria misera propaganda. Un minuto dopo la notizia del raggiungimento di un primo, seppur debole e cauto, accordo d’intesa su Gaza, da parte della destra sono state pronunciate parole sgradevoli, inopportune e false. Siamo basiti di fronte alle dichiarazioni rilasciate oggi da esponenti di FdI e della Lega che stravolgono la realtà e le motivazioni che hanno spinto decine di migliaia di cittadini a manifestare per la pace e grazie ai quali sono state smosse le coscienze di chi era più distratto e anche di tanti elettori del centrodestra, oggi a disagio di fronte alle prese di posizione dei loro rappresentanti”.
“Nessuna narrazione tossica, nessuna alimentazione di odio e risentimento, ma solo la scelta consapevole di manifestare e far sì che gli occhi del mondo si concentrassero su un genocidio in corso, stimolando prese di posizione e risposte che un certo mondo politico faticava a dare – riprendono i dem -. Riconfermiamo, perché evidentemente ce n’è ancora bisogno, il nostro pieno sostegno alla più grande operazione di solidarietà internazionale rappresentata dalla Global Sumud Flotilla, che ha contribuito a strappare veli di noncuranza e omertà. Continueremo a lavorare affinché si apra un vero corridoio umanitario anche via terra, come richiesto da Music for Peace e da tutti quei cittadini che hanno contributo alla raccolta di generi alimentari promossa dall’associazione, che opera a Gaza dal 2009. Quelle piazze, che si sono generate a livello internazionale, hanno imposto al mondo di guardare nella stessa direzione, verso Gaza e contro il genocidio”.
Uno scontro che va avanti da settimane
Prima di queste schermaglie, la feroce polemica degli scorsi giorni sulla relatrice speciale Onu Francesca Albanese, invitata a Genova il 7 ottobre per parlare di genocidio (prima al Ducale, poi ai Luzzati con migliaia di persone ad assistere) e incontrata dalla Salis anche come presa di posizione netta, è stata solo l’ultimo episodio di una guerra politica che ha ricalcato quella nazionale mentre a Gaza si consumava la strage di civili. Prima con le mozioni per riconoscere lo Stato di Palestina e sospendere i rapporti con Israele: respinta quella in Regione, approvata quella in Comune. Poi l’enorme mobilitazione a sostegno della Global Sumud Flotilla, culminata in diversi scioperi generali (ma senza scontri, a differenza di altre città) e la contemporanea occupazione dell’Università da parte dei collettivi studenteschi stigmatizzata dal centrodestra. Martedì scorso, anniversario della strage di Hamas, la bagarre in consiglio regionale per un minuto di silenzio chiamato “a sorpresa”, mentre a Tursi i due schieramenti hanno trovato un accordo per una breve commemorazione.