‘Gaza oltre il confine’, la missione di parlamentari, ong e giornalisti a Rafah: “Non possiamo voltarci dall’altra parte”

  • Postato il 13 maggio 2025
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A oltre un anno di distanza, una delegazione di parlamentari italiani, operatori umanitari e giornalisti, torna al valico di Rafah, al confine con la Striscia, con la missione “Gaza oltre il confine”. Una Carovana solidale che vuole testimoniare, ancora una volta, la drammatica situazione in cui versa la popolazione palestinese. “Già un anno fa il quadro che ci venne restituito era apocalittico. Oggi, le previsioni più catastrofiche si sono tragicamente avverate”, ha dichiarato Alfio Nicotra di Aoi. “Dal 2 marzo la Striscia è completamente sigillata: non entra nemmeno uno spillo. Le vittime per fame, sete e malattie aumentano ogni giorno in modo esponenziale. Voltarsi dall’altra parte, fingere di non vedere il genocidio in atto, è una forma di disumanità, una resa morale inaccettabile”.

Si tratta della delegazione italiana più numerosa mai arrivata a Rafah e sarà composta da rappresentanti di Aoi, Arci, Assopace Palestina, 14 parlamentari dell’Intergruppo per la pace tra Israele e Palestina, 3 eurodeputati, 13 giornaliste e giornalisti, accademici ed esperte di diritto internazionale. La partenza è prevista per il 15 maggio, mentre il ritorno in Italia sarà 4 giorni dopo, il 19. Tra i molti esponenti politici, ci saranno Stefania Ascari, deputata M5s e coordinatrice dell’Intergruppo parlamentare, Laura Boldrini, deputata Pd, Marco Grimaldi, deputato di Avs e l’europarlamentare Cecilia Strada. “Torniamo a Rafah perché dal marzo scorso nulla è cambiato, tutto è drammaticamente peggiorato e non possiamo stare solo a guardare. Torniamo al confine per far sentire la nostra voce per chi non ha più voce e speranza di futuro. Chiediamo ancora una volta la fine dell’assedio, un cessate il fuoco immediato e l’apertura di tutti i valichi per l’ingresso degli aiuti umanitari. Vogliamo continuare a tenere acceso un faro su una apocalisse che sta distruggendo un popolo, una cultura e tutta l’umanità che ci condannerà indistintamente nella storia”, ha aggiunto Walter Massa, presidente di Arci.

Tra le organizzazioni umanitarie membri di Aoi ci sarà anche Oxfam, al lavoro a Gaza per soccorrere la popolazione dall’inizio del conflitto. “Oggi più che mai è necessario accendere i riflettori su quello che sta accadendo a Gaza, sulla necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente e sullo sblocco all’ingresso degli aiuti, che si stanno esaurendo, rendendo sempre più difficile la risposta umanitaria. – ha aggiunto Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia – Da oltre 2 mesi l’assedio totale imposto da Israele impedisce l’ingresso di cibo, acqua pulita e medicine, mentre migliaia di camion carichi di aiuti umanitari sono bloccati ai valichi di frontiera. Gran parte della popolazione è a un passo dalla carestia

La missione si pone come obiettivo anche quello di entrare dentro la Striscia di Gaza, anche se l’autorizzazione – è stato sottolineato durante la conferenza stampa di presentazione – la deve dare il governo israeliano, in particolare le autorità di Tel Aviv, e a oggi non è ancora arrivata. “Abbiamo chiesto alle ambasciatore italiano in Israele di farsi carico di questa richiesta presso le autorità israeliane, ma a oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta -ha spiegato la deputata del Pd, Laura Boldrini – Ma non ci arrenderemo. Vogliamo entrare perché come se non bastassero i bombardamenti indiscriminati e la Striscia rasa al suolo, a Gaza si muore di fame, di sete e di malattie per un piano preciso e dichiarato del governo Netanyahu. Un piano criminale che prevede anche l’invasione totale della Striscia e la deportazione dei palestinesi. Nel silenzio complice della comunità internazionale, è necessario tenere alta l’attenzione sullo sterminio in corso, vedere con i propri occhi, raccontare e denunciare i crimini che Netanyahu e il suo governo stanno compiendo”.

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Il Fatto Quotidiano

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