Gaza, presidio davanti a Tursi: “Il Comune di Genova blocchi i rapporti commerciali con Israele, come ha fatto Torino”
- Postato il 25 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Un presidio davanti a palazzo Tursi per chiedere che “che Genova, a partire dal porto, prenda una decisione seria e netta nel fermare i traffici di armi e nel considerare crimine di guerra quello che Israele sta facendo a Gaza e in Palestina”. Lo hanno organizzato i portuali del Calp e il sindacato Usb che chiedono che Genova blocchi ogni tipo di rapporto commerciale con Tel Aviv e contro i traffici di armi in generale.
“Stanno arrivando nel porto di Genova dei containers che ci vengono segnalati dai portuali del Pireo contenenti acciaio e altro materiale che serve alla produzione militare israeliana – spiegano i lavoratori del Calp – Di fronte a quello che accade non è più questione di dual use. Di merci per Israele ne passano e ne vengono imbarcate a centinaia ogni settimana, quello che diventa necessario è che Genova e il suo porto, al pari di altre città, regioni, porti d’Europa prenda una posizione chiara bloccando ogni tipo di rapporto commerciale con Tel Aviv e contro i traffici di armi in generale”
Ieri, i portuali sono stati ricevuti in Comune dall’assessore Emilio Robotti che in serata ha diffuso una nota: “Il Comune di Genova è contro la guerra, contro tutte le guerre. Come ho dichiarato durante l’incontro di oggi, siamo disponibili a un’interlocuzione per farci portavoce in tutte le sedi istituzionali competenti con azioni che difendano i valori della pace e per vigilare sul traffico di armi illegale. A fianco delle autorità competenti e dei lavoratori portuali, rafforzeremo l’impegno congiunto sul territorio e anche nello scalo portuale genovese”.

.”Una risposta che ci soddisfa parzialmente – dice José Nivoi – perché oltre al traffico illegale c’è anche una questione etico-morale visto che ci sono città come Torino o Barcellona e regioni come la Puglia che stanno togliendo gli accordi economici con Israele quindi chiediamo che venga fatto un lavoro politico anche a Genova e che venga fatta applicare la legge 185/1990 che vieta il traffico di armi e che la precedente giunta non ha mai voluto far rispettare”.
Intanto le azioni di boicottaggio contro le navi delle armi si allargano: “Siamo riusciti ad allargare questa lotta a livello non solo nazionale ma anche internazionale con i portuali marsigliesi e adesso il porto del Pireo – ricorda Nivoi – e anche a Genova continueremo con il monitoraggio e gli scioperi in solidarietà con il popolo palestinese. Abbiamo chiesto un incontro alla giunta perché in campagna elettorale avevano parlato di un assessorato alla Pace e crediamo che questa giunta abbia la forza per farsi portavoce di queste istanze affinché ci venga assicurato che dal porto di Genova non transiteranno più armi”.