Genoa, De Rossi: “Il gol ci ha spezzato il cuore, i ragazzi hanno giocato come io vivo questo sport”
- Postato il 21 dicembre 2025
- Calcio
- Di Genova24
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Genova. Un De Rossi orgoglioso dei suoi ragazzi come mai sinora, tanto che in conferenza stampa li descrive, al termine della sconfitta contro l’Atalanta “Identici a come io vivo questo sport, mi hanno rappresentato in pieno”. Il mister è anche certo che questa beffa nel finale non sia, come tanti dicono “da Genoa”, anzi: “Dopo questa partita il fatalismo lo lascerei fuori. Abbiamo fatto 89 minuti da Genoa, non che abbiamo preso il gol da Genoa. Dobbiamo essere orgogliosi di questa squadra. Il gol ci ha spezzato il cuore per quello che i giocatori hanno messo in campo. Sono fiero di loro e dell’organizzazione che abbiamo avuto. Quando sono arrivato eravamo disordinati, spesso perdevamo tanto tempo, invece stasera sono stati bravi dal primo all’ultimo”.
Per far capire quanto è fiero dei suoi ragazzi usa un esempio pratico: “Quando non avevo squadra avevamo preparato un video da presentare ai direttori sportivi per farmi prendere e avevo messo degli spezzoni di Roma-Brighton, Roma-Milan, beh ora lo rifarei mettendo i 95 minuti di questa partita. Non c’è niente di meglio per un allenatore ed è per questo che questo gol alla fine brucia così tanto”.
Certo, restare in dieci dal terzo minuto ha rovinato un po’ i piani: “All’inizio ero fiducioso per quello che potevamo fare, è chiaro che la partita è stata compromessa e non potevi fare quello che avevi provato, ma siamo andati in aggressione alta diverse volte e ho detto ai ragazzi che se avessimo fatto un secondo tempo del genere avremmo avuto delle opportunità”.
La decisione di lasciare i due attaccanti pur restando in dieci è motivata dall’avere in formazione un generoso con Vitinha: “Un attaccante che è attaccante, centrocampista terzino. Quando hai giocatori che hanno grande corsa e disponibilità fai questa scelta. Ma è stata una grande partita di tutti, di Caleb, Ellertsson, sbaglio a fare nomi… mi dà tanto fastidio aver perso. Il pubblico se n’è accorto, i ragazzi meritavano di uscire con un punto che valeva dieci”.
Elogia anche Sommariva, la cui incertezza ha pesato sul gol: “Non so se vi rendete conto cosa vuol dire fare il terzo portiere, non giocare mai e allenarsi come fa lui, con quella voglia. Lui ci ha fatto uscire tante volte coi piedi, ha fatto diverse parate, rivedendol il gol aveva due o tre persone davanti e Hien è saltato in cielo. L’abbraccio finale che gli ho fatto non era per consolarlo, ma per ringraziarlo, per la persona che e il ruolo fondamentale che ricopre che a primo acchito può sembrare marginale”.
In campo si è vista una novità nel modo di approcciare i calci d’angolo a livello offensivo, con i giocatori che partivano da fuori area: “Più che uno schema, è un modo di partire e sparpagliare gli avversari. Loro avevano sei marcatori e noi andavamo in otto, per cercare di lasciarli un po’ sorpresi con quei due che sono identificati come quelli che sarebbero dovuti rimanere fuori, e che sono rimasti fuori”.
Anche la difesa ha giocato bene. Su Marcandalli dice: “Alessandro è una tipologia di giocatore non tanto comune ma ricercato. C’è da mettere a posto qualcosina, lui ha tutta la voglia di farlo, ma anche in chiavi che non voglio scomodare per non caricarlo di responsabilità. Lui ha un potenziale che forse non si rende conto, ma neanche noi e lo stesso vale per Otoa che ha due anni in meno, oggi non ha avuto un cedimento, sono contento di lui”.
Non buone notizie per Thorsby che quando è caduto in area all’85’ ha subito una lussazione della spalla, rientrata subito, a quanto ha riferito De Rossi.
Adesso c’è la Roma. “Dobbiamo fare punti, è una partita gigante per me, ma in maniera fredda la lavoreremo e poi un po’ di emozione ci sarà come quando dopo tanto tempo torni e per strada incontri il tuo grande amore”.