Genoa, dopo la sconfitta con la Roma i tifosi discutono sul saluto di De Rossi alla Curva Sud

  • Postato il 30 dicembre 2025
  • Calcio
  • Di Genova24
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daniele de rossi, roma - genoa

Genova. Il day after di Genoa – Roma è stato un’esplosione di delusione da parte dei tifosi. Rabbia per i tre gol regalati nella prima mezz’ora e una squadra troppo disattenta e in balia dell’avversario.

La situazione di classifica acuisce le discussioni e il blackout dell’Olimpico ha fatto subito preoccupare i sostenitori rossoblù, che avevano comunque elogiato le prestazioni positive con Inter e Atalanta. Sul mercato, sono quasi tutti d’accordo, è necessario intervenire in modo importante per arrivare alla salvezza visto che gran parte dei nuovi arrivi o hanno continui problemi fisici o sono stati accantonati in favore di giocatori ritenuti più adatti. Innumerevoli le condivisioni del fermo immagine della manata di Svilar a Ostigard su cui gli arbitri hanno inspiegabilmente sorvolato.

Una parte dei commentatori da tastiera ha però criticato Daniele De Rossi non per questioni tecnico-tattiche, ma soprattutto per la sua camminata sotto la Curva Sud nella sua prima volta da avversario. De Rossi,459 presenze nella Roma da professionista, 19 anni in maglia giallorossa, una mosca bianca in un calcio in cui le bandiere non esistono più, ha salutato, ricambiato con grande affetto, i tifosi e lo stadio che è stato casa. Lo aveva annunciato prima della partita che lo avrebbe fatto a prescindere dal risultato. Era però scuro in volto, arrabbiato per il risultato, ma soprattutto per la prestazione del Genoa.

E in questo calcio, dove prevalgono gli interessi economici di una Lega che fa giocare la Supercoppa Italiana a Riad, dove è quasi impossibile trovare qualcuno che leghi il suo nome a doppio filo a una squadra in nome del cuore, essere infastiditi per ciò che ha fatto De Rossi significa un po’ rinnegare quei principi che da sempre i veri tifosi hanno nel proprio dna: una passione viscerale per i propri colori e una fedeltà incondizionata.

Nell’epoca in cui il romanticismo nel calcio e l’emozione vera sembrano ormai appartenere al passato, un momento come quello di ieri sera con anche i giocatori giallorossi che si sono fermati ad applaudire a fine partita, è un valore aggiunto che mostra cosa l’uomo Daniele De Rossi abbia rappresentato per la Roma anche da allenatore. Schiettezza, sincerità, non rinnegare il proprio passato, analizzare le cose in modo oggettivo e senza retorica sono merce rara in questo calcio moderno che viene fischiato sonoramente ogni giornata quando risuona O generosa!, L’inno della Serie A.

De Rossi si è mostrato un professionista anche nelle interviste post-gara gestendo nel migliore dei modi l’inevitabile sovraesposizione di questa settimana al di là del risultato. Ha cercato di parlare innanzitutto del Genoa, della prestazione e della prossima partita col Pisa, nonostante le domande si siano concentrate soprattutto sul suo passato e sulle sue emozioni.

Ciò che si legge sui social, come ha detto lo stesso De Rossi rispondendo a una domanda in conferenza stampa, non rispecchia il più delle volte il sentimento che i tifosi esprimono allo stadio e alla luce di alcune frasi che si sono lette su di lui nelle ultime 24 ore, diventa difficile non dargli ragione.

 

Autore
Genova24

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