Genoa, l'ultima sfida di De Rossi, allenator Futuro: anche Balotelli tifa per lui
- Postato il 7 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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L’etichetta che si porta addosso ora è “allenator futuro”, perché di Daniele De Rossi se ne parla bene da tempo, il suo nome è stato accostato alla Nazionale (è stato anche assistente del ct Mancini) e a diversi club, ma di fatto il suo curriculum parla di esonero alla Spal (3 vittorie in 17 partite) ed esonero alla Roma (Champions fallita quando subentrò a Mourinho e licenziamento dopo le prime 4 gare senza vittorie l’anno successivo). Il Genoa, questo Genoa, non è forse l’occasione più semplice per riemergere ma oltre ad essere l’ultima rimasta è anche carica di prestigio e prospettive. Quanto basta per dire subito sì nonostante le voci di dentro spingessero per la conferma del duo Criscito-Murgita.
- De Rossi, gli screzi del passato con Balotelli
- Le parole di De Rossi alla presentazione ufficiale
- Fiorentina, primo banco di prova ma niente panchina per De Rossi
- L'analisi sul suo nuovo Genoa
De Rossi, gli screzi del passato con Balotelli
Per De Rossi tiferà anche Balotelli. Non foss’altro che per ripicca nei confronti dell’esonerato Vieira, “nemico” da sempre di SuperMario. Dopo vecchie ruggini tra Balo e De Rossi è tornato il sereno: il bomber si disse recentemente sicuro che avrebbe fatto bene in panchina (“si vedeva da quando giocava”) ma non sono sempre state rose e fiori. Il rientro in Italia della Nazionale, dopo la disfatta contro l’Uruguay al Mondiale 2014, fu un viaggio della vergogna. Tra accuse, tensioni e scontri interni, l’avventura brasiliana degli Azzurri si chiuse nel peggiore dei modi. Dopo il ko di Natal, emersero retroscena inquietanti: bicchieri rotti, liti furibonde e uno spogliatoio in piena rivolta. Proprio De Rossi e Balotelli furono tra i protagonisti assoluti.
La prima vera esplosione avvenne durante l’intervallo di Italia-Uruguay. Balotelli protestò per la sostituzione, Bonucci intervenne bruscamente: «Imbecille, esci da qua e stai zitto». Con lui si schierano diversi compagni tra cui De Rossi, furibondo, che avrebbe voluto affrontarlo direttamente: “Ho una gran voglia di spaccargli la faccia”. Dopo la sconfitta, lo stesso centrocampista sfogò tutta la frustrazione: «Qui servono uomini veri, non figurine». Il riferimento fu chiaro: qualche settimana prima, Balotelli aveva pubblicato sui social un’immagine con 23 versioni di se stesso al posto dei compagni, gesto mal digerito dallo spogliatoio.
Le parole di De Rossi alla presentazione ufficiale
Nella conferenza di presentazione De Rossi quasi si commuove: “E’ il destino che mi ha portato qui. A volte ci sono occasioni da non perdere assolutamente. Nelle ultime settimane, negli ultimi mesi ho avuto contatti con altre squadra. Per mesi ho avuto porte chiuse e poi a gennaio è arrivata la Roma. Tante altre volte ho avuto accostamenti, chiacchiere e non si è fatto niente. Ora c’è il Genoa, che è una grande squadra. E’ un grande onore essere qua. Non dico bugie. Sono onorato, oltre che emozionato e carico. Questo ruolo credo vada ricoperto con onore e rispetto”.
Sulla squadra chiarisce il neo tecnico rossoblù: “Devi essere consapevole di dove sei. Devi rapportarti al DNA della squadra e il Genoa di DNA ne ha da vendere. lo adatterò le mie idee al materiale tecnico che ho. Sono contento di loro, non del tempo che ho nel preparare la prima partita. Ho fretta di fare punti”.
Fiorentina, primo banco di prova ma niente panchina per De Rossi
Si inizia subito col botto per De Rossi: sfida tra ultime della Serie A e scontro diretto per la salvezza. Chiarisce il neo tecnico rossoblù: “Se avessi potuto scegliere una squadra da non affrontare era la Fiorentina. Ha giocatori che ti possono tirare fuori la giornata positiva anche nel momento di non positivo. Ma anche noi siamo forti. Lo stadio sarà pieno e i ragazzi hanno un’eccezionale condizione fisica. Sarà un Genoa che ci farà ben sperare per il futuro”. Non ci sarà lui, però. Non sarà in panchina alla prima ufficiale per un rosso che prese con la Roma e che va ancora scontato: “Una coincidenza che mi fa sorridere. Ero un giocatore che qualche rosso l’ho preso. Da allenatore non ho fatto niente e quella volta non me la meritavo l’espulsione. La pagherò cara perché non mi piace stare in tribuna”.
Anche la Fiorentina ha cambiato tecnico anche lei puntando su Vanoli: “Sono situazioni simili. Loro hanno avuto meno riposo. Dal punto di vista mentale è meglio arrivare da due sconfitte che una vittoria. La sconfitta clamorosa accende tutti gli allarmi ma è anche meglio avere qualche punto in più. Loro faranno come ho fatto io in questi giorni, cercandola di preparare tatticamente senza stravolgere tutto”
L’analisi sul suo nuovo Genoa
Archiviato il lavoro di Vieira ecco cosa chiederà De Rossi al Genoa: “L’errore più grande che possiamo fare è, in tre giorni, dargli 100 notizie e cercare di risolvere le cose più importanti che, forse, sono mancati. Ma proprio guardando le partite non c’è stata nessuna squadra che ha schiacciato il Genoa. Aggiungo anche i piazzati che ha penalizzato la squadra”
Chiude, infine, De Rossi che spiega la sua visione di calcio: “Penso che ogni allenatore trasmetta la propria maniera di vivere il calcio. lo trasmetto il mio modo di essere al Genoa. E dò un’importanza vitale nel momento in cui lo faccio. So che poi le cose drammatiche della vita sono altre ma mi avvicino ai ragazzi giovani che dopo aver perso non è finito il mondo ma voglio vedere gente che, pur di non perdere, va oltre il proprio sforzo. So che il Genoa non è una tifoseria che dobbiamo portare dalla nostra parte. Non dobbiamo fare appelli ma portarli dalla nostra parte. Dobbiamo far tornare il ‘Ferraris’ un inferno”.