Genova, dal crollo del Morandi alla ricostruzione: sette anni di storia e memoria
- Postato il 14 agosto 2025
- Di Panorama
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Il 14 agosto 2018 il viadotto sul Polcevera crollò causando 43 vittime. Dalla tragedia alle indagini, dalla ricostruzione firmata Renzo Piano al processo ancora in corso.
Era la vigilia di Ferragosto del 2018 quando, alle 11:36, il pilone 9 del ponte Morandi cedette improvvisamente. In pochi secondi il viadotto che collegava il centro di Genova alla zona portuale si trasformò in macerie, travolgendo auto, camion e vite. Il bilancio finale fu di 43 morti e oltre venti feriti; 600 persone furono evacuate dalle case sotto le campate rimaste in piedi, in un’area dichiarata “zona rossa”.
Le operazioni di soccorso mobilitarono 400 unità dei Vigili del Fuoco, impegnati in un lavoro estenuante tra rovine e pioggia battente. Due giorni dopo, il governo dichiarò lo stato di emergenza nazionale.
L’impatto politico e l’inizio delle indagini
La reazione politica fu immediata: l’allora ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli istituì una commissione ispettiva, mentre da Palazzo Chigi partì la procedura per la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia, accusata di gravi carenze nella manutenzione. A nulla servirono le scuse della società o lo stanziamento di mezzo miliardo di euro per le famiglie delle vittime.
Il 28 agosto 2018, l’architetto genovese Renzo Piano presentò a titolo gratuito il progetto per il nuovo viadotto: un ponte d’acciaio luminoso, pensato per essere “semplice, forte, sicuro e duraturo come una nave”.
Agli inizi di settembre, la Guardia di Finanza consegnò alla Procura un primo elenco di una trentina di indagati, poi saliti a sessanta, tra tecnici e dirigenti. Le accuse spaziavano dall’omicidio colposo plurimo al disastro colposo, fino all’attentato colposo alla sicurezza dei trasporti.
Il Decreto Genova e la nomina di Marco Bucci
Un mese dopo il crollo, il Consiglio dei Ministri approvò il “Decreto Genova”, con aiuti a cittadini e imprese, sospensione dei mutui e istituzione di una zona franca urbana. Per accelerare i lavori, il sindaco Marco Bucci fu nominato commissario straordinario alla ricostruzione.
Il 14 dicembre 2018 partì la demolizione del viadotto, conclusa il 28 giugno 2019 con un’esplosione controllata che abbatté le ultime campate.
La rinascita del ponte
Nell’ottobre 2019 iniziò la ricostruzione, affidata a Salini Impregilo, Fincantieri e Italferr, con Piano come supervisore. Il 28 aprile 2020 fu collocata l’ultima campata, salutata dalle sirene del cantiere e delle navi in porto. Il 3 agosto 2020 il nuovo ponte San Giorgio venne inaugurato alla presenza delle istituzioni e dei familiari delle vittime.
Memoria e giustizia
Oggi, sette anni dopo, Genova ricorda la tragedia nella cerimonia al Memoriale 14.8.2018, parte del futuro Parco del Polcevera e del “Cerchio Rosso”, il progetto di riqualificazione urbana dell’area più colpita.
Sul fronte giudiziario, due processi sono ancora in corso. A settembre riprenderanno le udienze, con la conclusione delle requisitorie e le richieste di pena per oltre 50 imputati. L’obiettivo è arrivare alla sentenza di primo grado entro l’estate 2026.
