Genova Inclusiva annuncia la sua chiusura. Macrì: “Interesse solo per le elezioni, cambiano le facce ma non la sostanza”

  • Postato il 20 giugno 2025
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Genova. Il Comitato “Genova Inclusiva” ha comunicato la cessazione delle proprie attività. La decisione, maturata dopo anni di impegno volontario, è stata motivata da una percepita difficoltà nel raggiungere un dialogo costruttivo con le istituzioni politiche locali in merito alle tematiche dell’inclusione.

Nel corso degli anni, il Comitato “Genova Inclusiva” ha operato in diverse aree a favore delle persone con disabilità e in condizioni di fragilità. Hanno fornito supporto per scuole più accessibili con adeguato personale di sostegno e promosso la realizzazione della prima spiaggia accessibile a Voltri, poi integrata nel progetto “Genoa Sea Inclusion”. Si sono impegnati per percorsi PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) inclusivi, volti a favorire il diploma di studenti con disabilità, e hanno richiesto la destinazione di fondi per le cure di minori fragili, con segnalazioni anche alle autorità giudiziarie. Tra le loro azioni rientra anche la denuncia di presunte irregolarità relative ai titoli TFA stranieri e delle carenze di personale ATA e OSE, con un’interlocuzione anche a livello europeo. Non da ultimo, hanno offerto assistenza a bambini oncologici e alle loro famiglie nei percorsi di cura, e hanno segnalato le problematiche legate all’assistenza degli anziani nei pronto soccorso. Tutte queste attività sono state condotte su base volontaria, con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere interventi concreti.

Il Comitato, nelle veci del suo presidente Marco Macrì, ha espresso un senso di stanchezza di fronte a quella che viene descritta come una mancanza di ascolto e di effettiva risposta da parte della classe politica. “Tutto questo impegno è stato profuso da volontari, con passione e sacrificio, ma chi governa, nonostante i cambi di volto, non muta la sostanza: le poltrone sembrano avere la precedenza sulle persone – scrive Macrì – La sindaca, così come il suo predecessore ora governatore, ha utilizzato simboli della disabilità per apparire in foto, ignorando però le famiglie fragili che affrontano le difficoltà quotidiane. Le consulte, a loro volta, si sono rivelate politicizzate, autoreferenziali e inutili, come già evidenziato nel report “non è una regione per disabili”.

“Chiudiamo. Ma non dimentichiamo. Chi ci ha ignorati, se ne assuma la responsabilità,” conclude la nota a firma del portavoce Marco Macrì.

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Genova24

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