George Floyd, 5 anni dopo la polizia continua a uccidere: “Nel 2024 +18% di casi rispetto al 2019”
- Postato il 27 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato l’archiviazione delle indagini in corso su alcuni importanti dipartimenti di polizia come quelli di Phoenix, in Arizona, Trenton, in New Jersey, Memphis in Tennessee e Mount Vernon, in New York. Nella lista c’è anche quello di Minneapolis, sotto inchiesta per l’uccisione di George Floyd da parte dei suoi agenti. L’annuncio è arrivato il 21 maggio, 4 giorni prima del 5° anniversario dell’omicidio del 46enne afroamericano, atto di violenza che suscitò indignazione a livello internazionale contro l’uso della violenza da parte delle forze dell’ordine.
Il 25 maggio 2020 George Perry Floyd jr venne ucciso all’angolo di una strada di Minneapolis: il poliziotto Derek Chauvin lo fermò e lo tenne bloccato per 9 minuti con un ginocchio sul collo, finendo per asfissiarlo. Nelle settimane successive milioni di americani scesero in strada nelle più grandi proteste per la giustizia razziale dai tempi dei diritti civili degli anni ’60, dando vita al movimento “Black Livev Matters” e il Congresso varò diverse misure volte a migliorare la formazione e a responsabilizzare gli agenti sulle loro condotte. Cinque anni dopo, il numero di persone uccise dalla polizia continua ad aumentare.
Secondo un’analisi del New York Times basata sui dati raccolti dal Washington Post e dall’organizzazione Mapping Police Violence, nel 2024 la polizia ha ucciso almeno 1.226 persone, con un aumento del 18% rispetto al 2019, l’anno precedente l’omicidio di Floyd. Nella grande maggioranza dei casi i decessi si sono verificati durante una sparatoria e la maggior parte degli uccisi erano considerati armati. Ma altre vittime erano disarmate e alcune sono morte nello stesso modo di Floyd: immobilizzate da un agente e urlando: “Non riesco a respirare“. Secondo la ricerca, dopo il caso di Minneapolis la polizia ha ucciso 51 persone usando la contenzione fisica. In particolare, questi casi sono aumentati nel 2021 per poi restare sostanzialmente stabili nel 2022, scendere nel 2023 e tornare ad aumentare nel 2024.
Nonostante gli omicidi commessi dalla polizia siano aumentati dopo il caso Floyd, gli omicidi di persone disarmate sono diventati meno frequenti. I numeri hanno oscillato nel corso degli anni ma sono diminuiti significativamente dal 2015, quando 152 persone uccise dalla polizia erano disarmate. Nel 2020 erano state 95, l’anno scorso 53. Dal 2015, gli appartenenti alle minoranze sono stati uccisi dalla polizia a un tasso più che doppio rispetto ai bianchi: secondo i dati del Nyt i nativi americani sono stati il gruppo razziale più colpito con 6,8 persone uccise ogni 100mila. Al secondo posto la comunità afroamericana con 6,7. In generale dal 25 maggio 2020 gli omicidi commessi negli Usa sono diminuiti mentre quelli commessi dalla polizia hanno continuato ad aumentare.
Dopo il 25 maggio 2020, molti Stati e città a guida democratica hanno tentato di porre un argine al fenomeno attraverso modifiche legislative. Questo potrebbe contribuire a spiegare perché ci sia un divario crescente tra gli Stati in base al loro colore politico: in quelli in cui alle presidenziali di novembre ha vinto Kamala Harris il tasso degli omicidi si è stabilizzato, mentre in quelli più conservatori il numero è aumentato.
Ora il Dipartimento di Giustizia “ha avviato il procedimento di archiviazione delle cause intentate contro i dipartimenti di polizia di Louisville, Kentucky e Minneapolis, Minnesota”, quello del caso Floyd. Il Dipartimento ha fatto sapere di essere “fiducioso che la stragrande maggioranza degli agenti di polizia in tutto il Paese continuerà a far rispettare con vigore la legge e a proteggere i cittadini nel pieno rispetto della Costituzione e di tutte le leggi federali”.
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