Germania: più Est e più donne. I ministri della Spd completano il governo. Domani la fiducia a Merz

  • Postato il 5 maggio 2025
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La SPD tedesca ha rivelato la squadra dei Ministri di propria designazione chiamati a far parte del nuovo Governo. Una compagine più femminile, più giovane e con un maggior peso all’Est. Dei protagonisti dell’insuccesso elettorale della SPD fa le spese solo Saskia Esken che non ottiene alcun posto. Resterà però, almeno ora, alla presidenza del partito. Lars Klingebeil invece, come già diffuso, diventa a Ministro per le Finanze e vicecancelliere. Il quarantasettenne si ritaglia così un ruolo chiave e nessun progetto del futuro esecutivo potrà realizzarsi senza il suo appoggio. Boris Pistorius alla Difesa è l’unico ministro confermato dal governo precedente e con 65 anni il più anziano della squadra.

Dal precedente gabinetto emerge anche l’ex Commissario per la Germania est Carsten Schneider come Ministro per l’Ambiente, tutela di natura e clima e sicurezza nucleare. Una chiara promozione ad un rappresentante dell’Est del Paese che disporrà così di un portafoglio con cui poter promuovere anche quell’area, infrangendo forse così la roccaforte della AfD. Il suo posto attuale di Commissario del Governo per la Germania Est sarà preso dalla deputata della Turingia Elisabeth Kaiser; l’ufficio non sarà però più inserito nell’organigramma del Cancellierato, bensì in quello del Ministero delle Finanze.

Volto noto anche quello della ex Presidente del Bundestag Bärbel Bas come Ministro per il Lavoro e gli Affari sociali. Eletta sempre con mandato diretto a Duisburg, la Bas prima da semplice assistente d’ufficio era salita fino a diventare capodipartimento di una cassa mutua. Soppianta Hubertus Heil che, sentendosi senza appoggi nel partito si è ritirato anche dalla corsa per diventare capogruppo parlamentare. Ruolo che sarà del Segretario Generale Matthias Miersch.

La dottoressa Stefanie Hubig torna come Ministro nel dicastero della Giustizia e tutela dei consumatori dove già fu Sottosegretaria con Heiko Maas (SPD). Anche se il suo nome circolava già, è peraltro una sorpresa perché finora era Ministro per l’istruzione in Renania Palatinato. Sarà un contrappeso ad Alexander Dobrindt (CSU) agli Interni. La trentasettenne Verena Hubertz sarà invece il nuovo Ministro per l’edilizia, sviluppo urbano e alloggi. Dal 2021 nel Bundestag ha dietro di sé una carriera fulminante nel partito: nella passata legislatura è stata vicecapogruppo parlamentare ed era responsabile dei temi clima ed energia. Originaria di Treviri, ha esperienza imprenditoriale come fondatrice di start-up.

Altro volto giovane è Reem Alabali-Radovan che, da Commissaria per migrazione, rifugiati ed integrazione diventerà nuovo ministro per la Cooperazione economica e lo sviluppo al posto di Svenja Schulze. La trentacinquenne, espressione anch’ella dell’Est tedesco, è nata a Mosca da genitori di origine irachena ed è ritenuta politicamente vicina alla Governatrice del Meclemburgo-Pomerania Manuela Schwesig e l’ala sinistra del partito socialdemocratico. A completare la squadra la trentaduenne Natalie Pawlik come Commissaria governativa per migrazione, rifugiati ed integrazione. Finora era Commissario del governo federale per le questioni dei rimpatriati e le minoranze nazionali.

Si completa così la squadra del futuro Governo di Friedrich Merz che si proporrà come decimo Cancelliere tedesco domani al voto del Bundestag dopo la firma odierna del contratto di Governo di 144 pagine tra i partiti della sua coalizione. La sua compagine gode nel ventunesimo Bundestag di una maggioranza risicata di 13 voti, non può dunque permettersi la defezione di più di 12 deputati per non fallire la maggioranza.

Questa sera, il suo predecessore Olaf Scholz verrà salutato con gli onori del picchetto militare. Tre i motivi di sua scelta per la banda musicale: “In My life” dei Beatles, un estratto dal secondo concerto brandeburghese di Johann Sebastian Bach e “Respect” di Otis Redding portato al successo da Aretha Franklin nel 1967. Con quest’ultimo soprattutto mostra fedeltà a sé stesso, perché “Respekt” è stato il motto della sua campagna elettorale. A titolo di paragone, Angela Merkel (CDU), aveva richiesto il successo “Du hast den Farbfilm vergessen” di Nina Hagen, la chanson “Für mich soll’s rote Rosen regnen” di Hildegard Knef e l’inno ecclesiastico “Großer Gott, wir loben dich”.

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Il Fatto Quotidiano

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