Gestione spiagge libere, il sindaco di Borghetto scrive ad Anci Liguria: “Situazione da rivedere, occorre ampliare la possibilità di realizzare Sla”

  • Postato il 19 agosto 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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spiaggia borghetto

Borghetto Santo Spirito. Il sindaco di Borghetto Santo Spirito, Giancarlo Canepa, ha inviato oggi una lettera al direttore regionale di ANCI Liguria, Pierluigi Vinai, per sottoporre all’attenzione dell’associazione dei Comuni una “problematica che, anno dopo anno, assume dimensioni sempre più critiche lungo il litorale ligure: la gestione delle spiagge libere”. La comunicazione è stata inviata anche per conoscenza al presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, e all’assessore regionale al demanio, Marco Scaiola.

Nella sua nota, Canepa evidenzia come le amministrazioni comunali, già gravate da risorse economiche e di personale estremamente ridotte, si trovino a dover fronteggiare occupazioni abusive con ombrelloni e attrezzature, spesso anche in modo organizzato e finalizzato a un lucro illecito, episodi di malamovida, eccessivi assembramenti e situazioni di degrado che rischiano di degenerare in problemi di ordine pubblico.

“Molti invocano più spiagge libere – sottolinea Canepa – ma va ricordato che la normativa regionale già impone che almeno il 40% delle spiagge sia libero e che, di queste, non oltre il 50% possa essere attrezzato. Un vincolo che oggi limita fortemente i Comuni”.

Il sindaco ha inoltre rimarcato la specificità ligure: “La nostra regione ha caratteristiche uniche. Con poco più di un milione e mezzo di residenti e un territorio fragile e con pochi spazi, si trova schiacciata tra Piemonte e Lombardia, che contano insieme circa 15 milioni di abitanti. Un bacino enorme che, in appena un’ora e mezza d’auto, può riversarsi quotidianamente sulle nostre coste. È evidente che questo contesto non sia paragonabile ad altre regioni insulari o meridionali, dove il rapporto tra residenti, turisti e disponibilità di litorale è completamente diverso”.

Da qui la proposta di “rivedere l’attuale modello, ampliando la possibilità di realizzare spiagge libere attrezzate, che garantiscono comunque l’accesso gratuito al mare, ma permettono di offrire servizi essenziali come pulizia, docce e sorveglianza, assicurando ordine e sicurezza”.

Canepa ha poi chiesto che si apra un percorso normativo sia a livello nazionale che regionale, prevedendo: la destinazione ai Comuni di una quota significativa dei canoni demaniali marittimi, oggi incassati interamente dallo Stato senza alcun ritorno diretto sul territorio; l’introduzione o l’incremento di una quota dell’addizionale regionale a carico dei concessionari, finalizzata specificamente alla sorveglianza e vigilanza delle spiagge libere.

“E’ chiaro che nessun amministratore voglia sottrarsi alle proprie responsabilità e ai propri compiti ma, soprattutto nel periodo estivo, le poche forze comunali a disposizione sono già impegnate a garantire ordine e sicurezza in tutte le zone del paese, concentrarle solo sulle spiagge non fa altro che spostare il problema altrove. Servono risorse dedicate e un impegno diretto anche degli organi statali competenti, perché la pulizia, la sicurezza e la fruizione delle spiagge libere non possono restare sulle spalle dei soli Comuni”.

Autore
Il Vostro Giornale

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