Gioco on line, la Calabria ancora maglia nera

  • Postato il 11 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Gioco on line, la Calabria ancora maglia nera

Federconsumatori, Cgil e Isscon: “boom” del gioco on line nei piccoli comuni, la Calabria è seconda in Italia per gioco d’azzardo online pro capite (€2.910), alimentando dipendenza, indebitamento e povertà nei piccoli comuni.


CATANZARO – La Calabria si conferma tra le regioni italiane più colpite dal fenomeno del gioco d’azzardo online. È quanto emerge dalla seconda edizione del rapporto nazionale “Non così piccoli – La diffusione dell’azzardo online nei piccoli Comuni italiani”, promosso da Federconsumatori, Cgil e Fondazione Isscon, che analizza i dati relativi al 2024 nei 3.142 comuni con popolazione tra i 2.000 e i 9.999 abitanti. Secondo il report, la Calabria è seconda in Italia per giocate online pro capite nei piccoli centri, con una media di 2.910 euro contro la media nazionale di 1.887 euro. Se si considerano tutti i comuni calabresi, grandi e piccoli, la spesa media per cittadino sale a 3.041 euro, piazzando la regione al terzo posto nazionale, subito dopo Campania e Sicilia. Un dato che fotografa non solo la capillarità del fenomeno, ma anche la sua crescente penetrazione sociale e territoriale.

GIOCO ON LINE D’AZZARDO SOPPIANTA IL FISICO: I PRIMATI NEGATIVI NEI PICCOLI CENTRI DELLA CALABRIA

Il dato più allarmante riguarda i comuni sotto i 10.000 abitanti, dove il gioco da remoto ha ormai soppiantato quello fisico, rappresentando oltre il 70% della raccolta complessiva. E tra questi, spiccano veri e propri primati negativi: Stefanaconi (Vibo Valentia) con 9.222 euro pro capite, Curinga (Catanzaro) con 8.469 euro, Gerace (Reggio Calabria) con 6.995 euro, seguiti da Tropea, Ricadi, San Luca, Botricello, Tortora, Cetraro, Badolato, Montepaone e Francavilla Marittima, tutti ben oltre il doppio della media nazionale. Anche tra i centri più popolosi la tendenza non cambia: Scalea (4.867 euro), Melito Porto Salvo (4.540 euro), San Giovanni in Fiore (4.516 euro), Gioia Tauro (4.300 euro) e Reggio Calabria (3.810 euro) rientrano tra i primi 100 comuni d’Italia per raccolta online.

Il rapporto mette in evidenza un aumento delle giocate negli ultimi due anni. Tra il 2022 e il 2024, Montepaone registra un +148,7%, Curinga +139,3% e Stefanaconi +117%. «In alcuni centri si tratta di vere e proprie emergenze sociali – si legge nello studio – dove intere comunità finiscono intrappolate in un meccanismo che diventa dipendenza, indebitamento e povertà».

IL BUSINESS MILIARDARIO E LA DENUNCIA DI FEDERCONSUMATORI: “UNA TASSA SULLA POVERTÀ”

La raccolta nazionale del gioco d’azzardo complessivo – fisico e online – nel 2024 ha raggiunto 157,4 miliardi di euro, pari al 7,2% del PIL, con perdite che sfiorano i 23 miliardi. Di questi, oltre 92 miliardi provengono dal solo gioco online, in crescita del 12,2% rispetto al 2023. «Il quadro che emerge è sconfortante – commenta Mimma Iannello, presidente di Federconsumatori Calabria –. Non c’è la volontà politica di porre un argine al fenomeno. Lo Stato è ormai dipendente dal gettito erariale che il gioco d’azzardo garantisce, e il risultato è una deregulation mascherata».

«Negli ultimi anni l’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane ha reso sempre più difficile l’accesso alle informazioni, arrivando a negare i dati comunali per oltre l’85% del territorio nazionale – afferma ancora Iannello -. Mettere il bavaglio ai numeri significa oscurare la realtà e lasciare mano libera agli interessi economici e criminali che ruotano intorno al settore». Secondo Federconsumatori, il gioco d’azzardo “rappresenta una tassa sulla povertà”.

DISSOLUZIONE SOCIALE E RICICLAGGIO NEL GIOCO ON LINE: I RISCHI NEI PICCOLI CENTRI DELLA CALABRIA

Le somme perse, infatti, gravano in modo sproporzionato sulle fasce sociali più deboli, spesso composte da disoccupati, pensionati, giovani precari e famiglie indebitate. «Dietro i numeri ci sono drammi personali e familiari – sottolinea Iannello –: il gioco online non è solo un vizio, ma una vera emergenza sanitaria e sociale che distrugge vite e comunità». La presidente richiama anche l’attenzione sulle possibili infiltrazioni criminali nel sistema dell’online, specie nei piccoli centri: «Il decentramento delle giocate è una strategia che può agevolare il riciclaggio di denaro illecito. La malavita utilizza piattaforme virtuali e località minori per movimentare capitali lontano dai controlli».

LA RICHIESTA DI RIFORMA: TUTELA DELLA SALUTE E STOP ALLA DEREGULATION

Federconsumatori, Cgil e Fondazione Isscon chiedono al Governo una riforma strutturale del settore che metta al centro la tutela della salute, la coesione sociale e la legalità. Tra le proposte: la ricostituzione dell’Osservatorio nazionale sul gioco d’azzardo, la trasparenza dei dati territoriali, campagne di educazione al gioco consapevole, la limitazione della pubblicità e un piano nazionale di prevenzione delle dipendenze da gioco. «Oggi il cosiddetto “gioco responsabile” è diventato uno slogan pubblicitario che nasconde un business miliardario – aggiunge Iannello –. Serve una vera inversione di rotta, che parta dai territori e coinvolga scuole, Comuni e associazioni. Solo così potremo restituire dignità e protezione ai cittadini più vulnerabili».

La Calabria, ancora una volta, emerge come laboratorio del disagio sociale legato all’azzardo. Qui la mancanza di servizi, la disoccupazione e la fragilità economica alimentano un circuito perverso di speranza e rovina. Mentre la raccolta cresce, le perdite restano a carico delle famiglie. «Dietro ogni euro giocato – conclude Iannello – si nasconde un bisogno non soddisfatto: di sicurezza, di riscatto, di futuro. Ma la risposta non può essere un clic su un sito di scommesse. Deve essere lo Stato, finalmente, a giocare la sua parte».

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